Cristian, non hai bisogno di presentazioni. Che dire… (ri)bienvenido en casa Spal…
“E’ sempre un grande piacere parlare di Spal e di Ferrara. Quando torno nella vostra città trovo sempre un grande affetto da parte di tutti”.
Di te si sa quasi tutto: grande prestanza fisica, tecnica invidiabile, dispensatore di gol e anche di spettacolo. Un calciatore da far invidia?
“Invidiato no, direi più apprezzato. Mi è sempre piaciuto giocare in maniera insolita, diciamo che al gol ho sempre preferito l’assist! Gli attaccanti con cui ho giocato hanno sempre valorizzato questo mio modo di fare. Da parte mia ho cercato di dare il meglio di me alla squadra”.
Torniamo indietro di qualche anno e parliamo di Spal. Che ti ha fortemente voluto e tu, scendendo di categoria, sei passato da Padova a Ferrara…
“Il Direttore Andrea Mangoni e il figlio di Tomasi, Max, mi hanno cercato per propormi un progetto molto importante e ambizioso che mirava a portare la Spal in una categoria superiore. Al tempo c’erano molte squadre che mi facevano la corte ma la Spal è stata la più prorompente, la più convincente, così ho accettato e sono venuto a Ferrara”.
Ci racconti la tua Spal?
“E’ stato un periodo intenso con momenti belli da ricordare e altri da dimenticare. Eravamo un bel gruppo, ben amalgamato. Ho ancora in mente quando durante il ritiro estivo ci hanno comunicato del ripescaggio, una grande gioia. Vorrei non aver mai vissuto invece l’eliminazione ai play off contro il Portogruaro, una delusione che mi porto ancora dentro e che brucia sempre. Eravamo a un passo dalla vittoria ma agli ultimi minuti siamo crollati e il sogno è svanito… Io ero a bordo campo incredulo…”.
C’è qualcosa che rimpiangi di quel periodo?
“Ripensandoci dopo qualche anno posso dire che mi dispiace ci siano state delle incomprensioni con una parte, seppur piccola, della Curva Ovest. Un rapporto rotto e poi in parte ricomposto. Sono dei veri tifosi, con qualcuno avevamo un modo di vedere le cose diverso e non ci siamo capiti”.
Cosa mancava alla Spal di Tomasi?
“Semplicemente serenità! Tomasi è un uomo di grande personalità e voleva il suo spazio…”.
Tomasi ha sempre avuto la fama di essere un po’ polemico con i suoi collaboratori. Eppure al tempo la squadra era formata da bravi calciatori che hanno fatto bene ovunque…
“E’ normale che tra un presidente e i suoi collaboratori ci siano scambi di vedute, l’importante è che la cosa rimanga in forma privata e non finisca sui giornali. Tomasi è sempre stato una persona presente, ha sempre pagato regolarmente gli stipendi e non ha mai negato rinforzi e aiuti alla squadra. Era normale che volesse dire la sua opinione o commentare le scelte di chi lavorava con lui. Capisco che non sia facile ma…”.
Ma ci torni ancora a Ferrara qualche volta?
“Ogni tanto sì. Ho sentito recentemente Arma, lo avrei voluto a Bassano con me perché credo che sia davvero un ottimo giocatore ma lui non se l’è sentita di abbandonare la squadra in un momento così difficile. E’ davvero una bella persona. Per il resto al momento ho più rapporti di lavoro che di amicizia, ultimamente sento sempre e solo allenatori o dirigenti, è cambiato il giro”.
Immagino che starai seguendo le vicende attuali della Spal…
“Sì, certo sono molto attento a quello che sta succedendo. Ti dirò che avevo già annusato la cosa anni fa ed è per questo che ho preferito andarmene anche se avevo ancora un anno di contratto. E’ un momento complicato e spero che arrivi presto una soluzione valida, qualcuno con basi solide che prenda in mano la situazione e non si perda solo in chiacchiere”.
Parliamo di presente. E’ fresca la notizia che sei il nuovo vice allenatore del Bassano. Complimenti!
“Grazie! E’ arrivato un nuovo allenatore, non aveva il suo secondo e così il presidente mi ha proposto come suo vice. E’ un esperienza nuova, interessante, mi fa un po’ sorridere il fatto che prima i ragazzi mi chiamavano direttore e ora mister…”.
Prima dirigente, poi vice allenatore… Quale sarà la tua prossima mossa?
“Non ne ho idea, intanto mi godo questa nuova esperienza di vice allenatore e poi si vedrà. Non manca molto alla fine del campionato e dobbiamo dare il meglio di noi stessi”.
Intervista finita: sei libero di dire tutto quello che vuoi ai lettori del LoSpallino.com che ti stanno leggendo…
“Voglio dire a tutti di non mollare mai e vi auguro di cuore che si sistemi la situazione critica di questa grande squadra. Ci sono stati troppi personaggi che sono arrivati a Ferrara solo per un po’ di visibilità rischiando di rovinare il nome di una grande società. E poi vorrei anche fare i complimenti ai giocatori e agli addetti ai lavori perché in questi mesi hanno dimostrato di essere delle grandi persone affrontando con serietà i problemi economici della società”.