DOMANI IL TERZO ATTO DELL’ISTANZA DI FALLIMENTO. LA SOCIETA’ HA PREPARATO GLI ASSEGNI PER EVITARE IL FALLIMENTO E PER OTTENERE LA PROROGA ANNUNCIATA. NEL FRATTEMPO E’ CONSIGLIABILE L’UNITA’ PER SCONGIURARE LA FOLLIA: RIPARTIRE DALL’ECCELLENZA

L’appuntamento è alle 9.45 di domani. Al Tribunale di Ferrara davanti al giudice Giusberti andrà in scena il terzo atto dell’istanza fallimentare che riguarda la Spal. Fallimento, come noto, chiesto prima dall’ex Segretario Generale, Renato Schena, al quale si sono accodati altri soggetti o società che hanno crediti da riscuotere da tempo con il club. Tutto è pronto e in casa Spal, forti anche del precedente pronunciamento del giudice che in presenza di fatti concreti, leggi pagamenti, aveva già dichiarato di essere disposto di concedere un’ulteriore proroga di un mese, si respira ottimismo. E stavolta non c’entra la grande vittoria di ieri sera a Terni. Il Presidente Butelli, infatti, oggi era a Ferrara è ha preparato quelle garanzie che servono domani sotto forma di assegni da presentare al giudice per garantire i diritti dei vari fautori della richiesta di fallimento. In questi giorni, poi, gli avvocati hanno contattato le parti in causa. In sostanza sembrano da escludersi sorprese negative. Per l’imminente futuro, secondo quanto dichiarato ieri sera dallo stesso Butelli ai microfoni di Raisport, il discorso cartolarizzazione del fotovoltaico procede veloce tanto che si confida di chiudere a giorni. Speriamo anche perché aldilà delle voci e dei vari personaggi che si sono avvicinati alla Spal non vediamo altre possibilità all’orizzonte.
A questo proposito, le ultime notizie societarie – da qualche nuovo pagamento alla conferenza stampa di ArsLab – ci sembra che spesso vengano strumentalizzate, discusse, derise, commentate spesso alla carlona senza nemmeno aver letto e qualche volta addirittura stravolte. Almeno su un punto che è insindacabile e quindi su un dato di fatto indiscutibile bisognerebbe essere tutti d’accordo. Se la Spal venisse decretata fallita oggi alcuni creditori perderebbero i loro crediti ma c’è persino, e di molto, peggio. Il fallimento a campionato in corso, infatti, costerebbe a chi eventualmente vorrebbe rilevare il club circa due milioni di euro. A meno che non si ricominci dall’Eccellenza come qualcuno, secondo chi scrive completamente folle, vorrebbe. In quel caso la Spal potrebbe comprarla chiunque con una manciata di euro. E ancora: perché tutta questa fiducia nei vari gruppi che a parole hanno addirittura disegnato futuri organici societari e di fatto, invece (altra cosa insindacabile alla faccia di quanto si legge e dice) non hanno presentato un’offerta reale, seguendo tutti i crismi, che sia una? A parte Santarelli, tutti gli altri, ma proprio tutti, aldilà dei modi e delle strategie, non hanno messo sul piatto alcuna cifra. Hanno parlato, hanno dichiarato, hanno promesso ma a chi di dovere – la proprietà attuale e ArsLab – hanno proposto nulla. Zero. Niente. Aria fritta. Basta con la mistificazione fatta di cifre sventolate alla stampa o annunciate a persone che non hanno titolo per ricevere queste (presunte) proposte. E basta anche con il “tiro” ai ferraresi Mazzoni e Moretti. Ma, cristo, che cosa devono fare i due imprenditori oltre a quello che stanno facendo? Perché questo solito, masochistico insulto a chi, fino a prova contraria, sta provando, anche con cose concrete, a salvare la Spal? Si valuterà, poi, ma adesso, in questo delicato momento, perché sparare su quei pochi che senza alcun ritorno (pubblicità? Pfui!) stanno lavorando in una direzione che è soltanto spallina? In questo momento è indispensabile, aldilà di antipatie o simpatie, sostenere chi, tutti i giorni, fa quel che può per la sua Spal. Che si tratti di tifosi, giornalisti, impiegati, macellai, fruttivendoli, imprenditori, giornalisti o chiunque altro. Quindi anche di Mazzoni e Moretti come, se così sarà, di Pippo Vattelapesca se vorrà comprare il club senza puntare sul fallimento e quindi distruggere un’altra volta una storia, quella biancazzurra, che oggi potrebbe essere salvaguardata senza bisogno di ripartire dall’Eccellenza. Anche noi de LoSpallino.com abbiamo ricevuto critiche che ci accusavano di aver allontanato il gruppo di Pelliccioni o di non volere questa nuova cordata di romani ancora poco nota. Cazzate. Rileggersi le dichiarazioni (pubbliche!) delle parti in causa, ma anche i modi di portare avanti una trattativa e chiedere persino al Sindaco di Ferrara, se proprio non si vuole credere a Butelli o ad ArsLab, quali, vere offerte siano realmente arrivate. Poi, per carità, ognuno è libero di spararsi come vuole sugli zebedei e di scegliersi gli eroi o i bersagli preferiti ma, ripeto, quando, e succede raramente, ci sono dei fatti concreti tutto il contorno composto di accuse e dichiarazioni e chiacchiere fa soltanto casino e anche ribrezzo.
E sarà un fatto anche quello che deciderà il giudice in questo imminente terzo atto. Un giudice che davanti a fatti concreti, ripetiamo ancora, aveva già detto e scritto che avrebbe concesso un’ulteriore proroga. Staremo a vedere e, come sempre, a tifare. Per tutti e nessuno. Di sicuro non per il fallimento e per una ripartenza dall’Eccellenza. Non sia mai!

 

 

 

 

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