I quattro campi del Centro di via Copparo sono letteralmente invasi. Uno stuolo di calciatori di età diverse corre e si esercita qua e là agli ordini dei relativi mister. Solo il campo I è deserto. In questa moltitudine di giovani talenti spallini manca proprio la prima squadra, che è asserragliata in sala stampa. Tapparelle chiuse, un buio da cinema. Solo il lieve bagliore della tv con dvd e la voce di mister Vecchi, che spiega l’avversario di domenica e cosa vuole veder fare. Accomodarsi fuori prego, non sono graditi occhi e orecchie indiscrete. Alla fine del briefing i ragazzi scendono finalmente in campo. Gli arruolabili ci sono tutti: nessuno è fermo, nessuno a parte. Solo Mendy, ovviamente, che svolge i suoi esercizi fuori, a bordo campo. Un modo per stare ancora, come sempre, coi compagni. Il programma di oggi prevedeva un po’ di lavoro atletico e un bel “torellone”.
Dopo di ché ritaglio di una porzione di campo, casacche e via con la partitella. Cercando magari di fare vedere qualcosa di quello che prima il mister ha spiegato nel buio della sala stampa. Al triplice fischio un momento di refrigerio, che nel caldo pomeriggio di oggi più che un piacere è una necessità. E poi gli esterni raggiungono le fasce, tutti gli altri formano le coppie e si parte con l’ormai classico gioco dei traversoni. E i ragazzi ci danno dentro. Molto. Tanto da strappare diversi applausi ai compagni e alla decina di fedelissimi nelle tribunette. Agnelli è in giornata di grazia e realizza un paio di gol che farebbero venir giù la Ovest. Ma anche Laurenti, Fortunato e Castiglia, che non sono proprio da meno. Si esimono dal gioco solo Pambianchi e Zamboni, che si dedica ad un po’ di lavoro col preparatore Pocaterra, da farsi però rigorosamente fuori, a bordo campo. Quasi a dire ai suoi: “State lì, dove posso vedervi”. Così il capitano, tra un allungamento e un saltello, fa un commento semiserio delle prodezze balistiche dei compagni. Al termine della sessione tutti si avviano alle docce, salvo un pugno di volenterosi che piazza le sagome di ferro a simulare la barriera, e si esercitano per pericolose punizioni dal limite. Applausi per chi riesce a togliere le ragnatele dal sette. In campo ci sono solo loro e il Direttore Pozzi, che ha scelto in questa bella giornata ha scelto di trasformare la panchina nel suo ufficio, e di trasferirsi lì per telefonate e colloqui.