La sala stampa del Centro è allestita per proiezioni. Così inizia la sessione pomeridiana di allenamento della Spal. Porte serrate, curiosi alla larga. Filmati e considerazioni sul prossimo avversario sono riservatissime. Al termine del briefing si scende in campo, e si inizia con una partitella con le mani prima del lavoro a due gruppi. Difesa e centrocampo-attacco ad alternarsi tra i birilli e i paletti di Salvatori, che come sempre significano fatica e sudore, e il lavoro tattico con i mister.
Vecchi e Brescia hanno deciso di regalare alla manciata di tifosi in tribunetta qualche suggestione dei tempi passati, sfornando loro stessi passaggi e lanci lunghi, neanche a dirlo perfetti, che mostrano come la qualità non sentirà mai il tempo. Finito il lavoro è concesso un po’ di refrigerio. La forte calura odierna lo impone. E poi partitella su metà del campo regolare, ma non prima di un po’ di manovalanza. La porta non si sposta certo da sola. Si cercano volontari. Il piccolo match ha un ritmo abbastanza sostenuto, è si chiude con un episodio: fallo sotto porta. Arma si prepara su un ipotetico dischetto di rigore posizionato a occhio e croce, e non senza proteste sulla distanza. L’attaccante contro Costantino. Il tiro. La parata! E Zambo e Marchini a travolgere esultanti il giovane portiere. Così si chiudono i lavori di oggi, svolti al completo (tranne il solito Mendy alle prese con la riabilitazione) nel solito clima sereno ma anche di grande concentrazione. Pochi scherzi, pochi schiamazzi e molta serietà. La squadra ha già imboccato la strada che porta a questi importantissimi playout.