Un appello che cadrà nel vuoto proprio come la passione dei tifosi pallonari di tutta Italia. Una passione svilita, distrutta, umiliata ogni giorno da vicende e scandali clamorosi, dal calcioscommesse a tutta una serie di schifezze all’ordine del giorno. E a rimetterci, visto che i provvedimenti spesso vengono azzerati da tribunali, ricorsi e compagnia bella perché se c’è una cosa che non è certa è, appunto, la certezza della pena… a rimetterci, insomma, sono sempre e soltanto i tifosi. Quelli per bene che vorrebbero semplicemente seguire la propria squadra del cuore, fare una gita con gli amici, stare insieme. Per farlo, quando possono, devono fare code interminabili solamente per entrare allo stadio, pagare cifre assurde per lo spettacolo al quale assisteranno, accettare schedature allucinanti e entrare in strutture fatiscenti perché, anche qui, qualcuno ci ha mangiato sopra. Ma non basta. In certi casi, vedi i playout imminenti, le restrizioni aumentano. E’ incredibile ma vero e purtroppo triste. Oltretutto parliamo di una partita specifica, quella tra Pavia e Spal, dove le presenze allo stadio sarebbero minori di quelle quotidiane a un mercato ortofrutticolo delle stesse città senza che ci sia alcuna rivalità storica o recente tra le rispettive tifoserie. Non ci sarebbe alcun problema per provare, grazie al tifo, a rendere meno triste una partita da salvezza di terza serie. E invece sì. E’ l’Italia, bellezze. Ecco perché nelle ultime ore è una caccia al biglietto, sono telefonate e mail alla nostra redazione perché le regole non sono mai chiare fino in fondo e a parte la solita famigerata tessera del tifoso la possibilità di assistere alla partita in un altro settore dello stadio viene preclusa con le conseguenze del caso alla voce spettacolo, ammesso che di spettacolo si possa davvero parlare e scrivere.
Risultato: ci sono circa duecento tifosi spallini che vorrebbero andare a Pavia e non ci possono andare. Ognuno si regolerà come crede ma continuiamo a pensare, quindi a mettere nero su bianco, che se il problema è quello dell’ordine pubblico, allora viene da ridere e si fa per dire. Se poi qualcuno vorrà andare lo stesso a Pavia, come succede ovunque tutte le domeniche salvo adottare provvedimenti diversi a seconda di dove si giochi, ecco che speriamo che il nostro appello serva a far ragionare chi di dovere. L’appello è semplice. Fate entrare quei pochi tifosi proprio per preservare questo fantomatico ordine pubblico. Molto meglio avere un gruppetto di persone dentro allo stadio, quindi facilmente controllabili, piuttosto che in giro per la città. E poi state tranquilli. Siamo, ribadisco, in terza serie. E non siamo in guerra (almeno qui!). Ci sono solamente alcuni tifosi, una manciata o giù di lì, che vorrebbero – a ne avrebbero tutti i diritti visto che oltretutto pagano il biglietto – seguire la loro squadra del cuore. In questo caso la Spal. Sperando che le regole cambino, e presto, speriamo anche che a cominciare da domenica prossima il buon senso prevalga.