PAVIA-SPAL 0-0
PAVIA(442): Facchin; Capogrosso, Fissore, Fasano, Pezzi (dal 41’ s.t. Meregalli); Statella, Meza Colli, Carotti, Cinelli (dal 41’ s.t. D’Errico); Cesca, Falco. A disp.: Cacchioli, Gheller, Verruschi, Galassi, Ancora. All.: Roselli.
SPAL (4141): Capecchi; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, G. Rossi; Bedin; Cosner, Agnelli, P. Rossi (dal 42’ s.t. Migliorini), Fortunato (dal 16’ s.t. Laurenti); Arma (dal 44’ s.t. Marconi). A disp.: Costantino, Beduschi, Canzian, Taraschi.
All.: S. Vecchi.
ARBITRO: Pasqua di Tivoli (Assistenti: Tudisco e Orsini. Quarto ufficiale: Chiffi).
AMMONITI: Pezzi (P), Fasano (P), Bedin (S), Carotti (P) e Cesca (P).
NOTE: giornata non fredda, uggiosa dai tratti tipicamente autunnali, con pioggia a intermittenza, terreno scivoloso. Spettatori 1.200 circa (993 paganti, per un incasso di € 13.857) con una settantina di tifosi provenienti da Ferrara.
Angoli: 5 a 1 per il Pavia . Recupero: pt 1’, st 3’.
Prima dell’inizio dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Melissa Bassi, giovanissima studentessa deceduta nella giornata di sabato diciannove maggio nell’esplosione di un ordigno davanti all’Istituto per i Servizi Sociali “Morvillo-Falcone” di Brindisi e per commemorare le vittime del terremoto che ha colpito il Nord Italia, infierendo particolarmente sulle province di Ferrara, Bologna e Modena la scorsa notte.
Si può dire che la parte più difficile dell’esame sia stata superata (ma attenzione!): la Spal coglie un pareggio in trasferta per 0-0 nell’andata dello spareggio per la salvezza contro il Pavia e può affrontare il ritorno al Paolo Mazza sapendo di poter disporre di due risultati su tre. Generosa la prova di Zamboni e compagni, abili e un pizzico fortunati nell’arginare il furore dei pavesi soprattutto nel primo tempo.
Il tutto in un contesto atmosferico e psicologico del tutto anomalo: i ragazzi di Stefano Vecchi si sono trovati a dover rappresentare i colori cittadini nel giorno in cui Ferrara è tornata sulla ribalta delle prime pagine nazionali a causa del violento terremoto in Emilia Romagna. Con il lutto al braccio ben in evidenza sulla casacca bianca, la Spal ha provato a ottenere un successo da dedicare a Nicola, Leonardo, Gerardo, Tarik e Nerina, ma anche ai i tanti rimasti anonimi che in queste ore sono in preda all’angoscia. Non importa che si trattasse di tifosi della Spal, si parla comunque di persone che vivono sotto il cielo biancazzurro della grande provincia ferrarese. Figli di una comunità ferita e scopertasi improvvisamente fragile.
Fragili invece non sono parsi i giocatori spallini, da subito impegnati nel mettere in difficoltà i padroni di casa: dopo appena trenta secondi Fortunato tenta la parabola a giro, ma la palla trova i guanti sicuri di Facchin. I ventidue in campo si fanno subito coinvolgere dall’atmosfera da dentro o fuori, lottando aspramente sotto un fastidioso acquazzone. Il fondo scivoloso non permette esattamente di fraseggiare e così si assiste a una lunga sequela di lanci lunghi, praticati soprattutto dalla retroguardia spallina in favore di Arma. Nella fase centrale del primo tempo i biancoblu prendono le misure e mettono in seria difficoltà la Spal: il trio Agnelli-Bedin-P. Rossi fatica a impostare e la difesa concede metri agli attaccanti avversari. Al 20′ Capecchi deve impegnarsi seriamente su un tiro di Cinelli dai venti metri, bravo il portiere a non concedere il corner. Sul fronte opposto le uniche sortite offensive sono affidate a Cosner e Ghiringhelli sul binario di destra, senza tuttavia risultati apprezzabili. Col passare dei minuti si intensifica ulteriormente lo sforzo offensivo del Pavia soprattutto nella zona di Giovanni Rossi, spesso in affanno nell’arginare le discese di Statella e Falco. Proprio quest’ultimo al 41′ inventa un cross perfetto per Cinelli in arrivo sul secondo palo e solo un perfetto intervento in scivolata di Ghiringhelli impedisce all’attaccante di depositare in rete da distanza ravvicinata. La pioggia persiste e la nave Spal imbarca acqua in maniera preoccupante fino a quella che sembra una capitolazione ma non lo è: sul destro potente di Cinelli dal limite dell’area tutto lo stadio si alza a esultare, salvo poi scoprire che il pallone ha centrato i cartelloni pubblicitari a fianco della porta.
L’intervallo arriva provvidenziale a spezzare il temporaneo assedio pavese, anche se dopo appena cinque minuti della ripresa Statella spreca in maniera incredibile un’occasione dall’interno dell’area nata da una bella triangolazione con Falco. Di fatto è l’ultima visita di rilievo del Pavia all’area biancazzurra: Vecchi manda nella mischia Laurenti al posto di uno smarrito Fortunato e riesce a vivacizzare un po’ la manovra offensiva dei suoi. In due occasioni il prodotto di casa Spal scuote la partita dalla battagliera monotonia in cui si è incanalata: prima al 28′ con un difficile tiro al volo su respinta della difesa, poi con un gran destro deviato da Facchin. L’evidente calo fisico del Pavia consente ai biancazzurri di inserire il pilota automatico fino al fischio finale, grazie a un Bedin praticamente insuperabile e a un Paolo Rossi sapiente nel gestire la palla nella zona di trequarti.
Lo 0-0 non è risultato che permette festeggiamenti di sorta, ma di certo rende meno arduo il compito di centrare la salvezza. Domenica prossima al Paolo Mazza potrebbe bastare un pareggio ma c’è da credere che Vecchi preparerà i suoi per ottenere il massimo della posta in palio anche perché gli avversari, in trasferta, non sono affatto da sottovalutare. Servirà un’ottima Spal e anche un pubblico all’altezza.