SASSARINI PREPARA LA SFIDA DI DOMENICA E CHIAMA A RACCOLTA IL PUBBLICO: VENITE AL MAZZA E VINCIAMO TUTTI INSIEME

Siamo ancora a Fidenza, l’arbitro ha appena decretato la fine dell’incontro. La Spal ha vinto e ha messo in casella i primi tre punti del campionato. Lei privo, di fatto, di tutto l’attacco a cui, strada facendo si sono sommati il forfait di Gallo e, a partita in corso, la ricaduta di Mazzoli, cosa ha pensato in quel momento?
“Avevo la sensazione che la partita in qualche modo si sarebbe sbloccata. Potevamo vincerla, potevamo perderla, ma un pari proprio non l’avevo messo in programma. Non ti nascondo che quando ho visto anche Gallo rantolare per terra prima della partita mi son cadute le braccia. Poi, per fortuna, è andata bene, quel gol è stato una liberazione”.

Addentriamoci nella sfida. Più stretti, più corti e, possibilmente, con giocate semplici: è questo il diktat imposto ai suoi. Da questo punto di vista cosa ha visto?
“Un miglioramento per quanto riguarda il pensiero comune, i meccanismi li stanno facendo pian piano loro. Poi è chiaro siamo indietro. Di un mese non dieci giorni, perché, se vai a vedere, io la squadra non l’ho avuta all’inizio di agosto, di quelli ne sono rimasti sei o sette. Ho chiesto ai ragazzi una cosa: di metterci sentimento ed emozione in tutto quello che fanno. Se non provano nulla è meglio smettano subito. Ma devono migliorare. Tanto, tantissimo”.

Nel complesso, diciamocelo, gara modesta. Senza l’acuto di Marchini sarebbe finita 0 a 0 e, probabilmente, nessuno avrebbe avuto da recriminare nulla. I due punti “persi” contro il Camaiore, detta come va detta, ce li siamo ripresi così.
“Quando tu giochi in un campo che ha la pista atletica e il pallone quando esce ci mette cinque minuti a rientrare, la partita diventa lenta per forza di cose. Comunque è vero, era da pari, ma non mi offendo per questi due punti in più (ride)”.

La difesa ha fatto la sua miglior prestazione: Cintoi ha commesso l’unico errore su cui la Spal ha rischiato, ma poi si è ripreso alla grande, così Calistri e Nodari l’hanno fatta da padrone in mezzo all’area di rigore. Rosati, infine, sta crescendo, anche se non sembra troppo sicuro dei suoi mezzi palla al piede. Concorda?
”Cintoi, Nodari e Calistri, di testa, sono i difensori più forti del girone e domenica il Fidenza non l’ha vista mai, tanto che se vai a vedere, Iadaresta, che è tredici centimetri più alto dei nostri non ci arrivava e usava i gomiti. Rosati a Pontedera l’anno scorso faceva su e giù la fascia, appena entrerà in condizione anche lui vedrai che farà la differenza. Sicuramente, ancora, palla al piede, non è il vero Rosati, ma nell’uno contro uno fai fatica ad andargli via”.

Massaccesi e, soprattutto Marcolini quando è entrato, in mezzo al campo hanno fatto vedere buone cose, Braiati, si sa, deve convivere con i soliti problemi alla schiena e, di Marchini, abbiamo già detto: è lui, in questo momento, la luce di questa Spal. Gli esterni invece faticano e, sfortuna a parte di Mazzoli, mica poco.
“Stiamo parlando di un signor centrocampo, sono tutti elementi complementari e intelligenti. Lo dico ora: attenzione a Massaccesi, diventerà giocatore vero. Ha tutti i mezzi. Se rimane calmo e sereno, lavora con l’umiltà giusta, arriverà a buoni livelli”.

Mazzoli che si decurta l’ingaggio è un gesto che, da solo, meriterebbe il contratto “a vita”. Ranzani, in settimana, diceva che in quasi mezzo secolo di calcio non aveva mai avuto il piacere di vivere di persona l’emozione nel sentire un giocatore dire determinate cose.
“E’ un uomo vero. E’ un gesto che fa capire da solo che lui, ma non solo, ha sposato appieno il progetto di questa Spal. Un progetto mentale ancora prima di essere un progetto societario. Siamo tutti lì, credimi, vogliamo tutti la stessa cosa. Stiamo diventando duri e compatti come il marmo, noi siamo la Spal che sul campo deve trascinare tutto e tutti”.

E’ sempre domenica scorsa: la tribuna di Paris, l’esordio (buono) e l’addio di Sartori.
“Paris non si è allenato bene la scorsa settimana, aveva dei fastidi che gli hanno procurato qualche grattacapo di troppo. Domenica dovrebbe rientrare nei diciotto. Sartori è momentaneamente sospeso per motivi disciplinari: ha avuto alterchi con i compagni, non è disciplinato a dovere, deve imparare a entrare dentro questo gruppo e farlo con umiltà. Non è un fenomeno, gliel’ho detto, ci ho parlato spesso. Tutto inutile. Per ora. Ma non dispero di rivederlo qui, magari cambiato o con la voglia di provarci almeno. Ma è lui che si sta escludendo da noi, non viceversa. Non può mandare a quel paese i suoi compagni di squadra in allenamento. Siamo compatti: sbaglio io, sbagli tu, va bene, ci sta e finisce lì. Deve capirlo, altrimenti, mi dispiace, ma andrà altrove”.

Piras, sette atipico ha fatto vedere cose importanti, mentre Marongiu si prende ancora troppe pause durante l’incontro.
“In questa categoria Piras è giocatore capace di fare la differenza. E’ umile, intelligente. Ha il tocco. Bene a Budrio, male quando è entrato con il Camaiore, benissimo con il Fidenza. Marongiu deve stare tranquillo. Ci sono trentaquattro partite e, vale per lui come vale per tutti, per me è più importante un giocatore che fa l’ultima mezz’ora di quello che gioca tutta la partita. Se lo metto alla fine è perché so che in quei minuti può fare la differenza, non per far tirare il fiato a un compagno, chi lo pensa non ha la testa giusta per fare il giocatore. Sono tutti fondamentali in questa Spal. Tutti”.

Oggi ha firmato Laurenti e, per la categoria, si tratta senza dubbio di un rinforzo importante. Un regalo che potrebbe spostare in alto gli obiettivi stagionali della Spal, anche se è bene non caricare il ragazzo di troppe pressioni, si vince (e si perde) pur sempre in undici. Concorda?
“Laurenti è la ciliegina sulla torta. Siamo completi. E’ evidente che non sarà lui da solo a farci vincere le partite. Ma sarà un’arma in più, di quelle pesanti. E’ chiaro che va aspettato, non ha e non avrà per un po’ la partita intera nelle gambe, andiamo con calma e poi, tra un mese, ci divertiamo sul serio. Basta che tornino anche Rocchi e Pignatta però”.

A Fidenza la Spal è stata seguita da un discreto numero di supporters. Adesso, però, arriva il bello: la “Campione” aspetta il primo abbraccio in casa da tre punti poi, ecco che si avvicina la trasferta più lunga dell’intero campionato. In caso di vittoria contro il Formigine, c’è da aspettarsi che i duecentocinquanta chilometri che dividono Ferrara da Rosignano facciano ancora meno paura e la Spal possa contare su molti appassionati anche in terra labronica.
“La Spal domenica deve vincere come dovrà vincere sempre. Non possiamo permetterci passi falsi contro nessuno. Siamo all’inizio ma siamo consapevoli del nome che ci portiamo appresso. E’ indubbiamente affascinante oltre a essere un piacevole peso sapere di avere sulle spalle un nome così importante. La nostra gente lo sa, ci segue, ci vuole bene. Se vinciamo e andiamo a ridosso della Pistoiese domenica prossima a Rosignano ne aspetto almeno quanti ne ho visti a Fidenza di tifosi. Lo so che Rosignano è lontano ma io ci conto. Voglio sentire tutto il loro affetto. Abbiamo bisogno di loro”.

I tifosi, anche domenica, hanno fatto sapere di non gradire la presenza di Benasciutti: testimoni ne sono, per quasi un’ora, i cori e qualche urlaccio di troppo proveniente dai distinti e proprio dietro le panchine. Il chiarimento, o presunto tale, avvenuto dopo Spal-Camaiore, sembra non aver sortito gli effetti sperati. Almeno per ora.
“Io ho pensato solo al campo, ho guardato la partita. Ho fatto il mio mestiere. Quello per cui mi pagano. Devo pensare solo a quello, lo ripeterò fino alla nausea. Di quello che c’è fuori mi interessa, perché non sono stupido, ci mancherebbe, ma non deve intaccare la squadra, che difenderò con tutto me stesso. Non è facile, ma spero, se arriveranno i risultati, che anche le contestazioni si placheranno. E la voglia di vincere prevarrà su tutto. Voglio essere ottimista”.

Lei, spesso, a microfoni spenti, ci ha detto di essere venuto a Ferrara per i tifosi e perché un pubblico così legato a una squadra è difficile trovarlo anche in categorie superiori. In settimana, il giudice sportivo, sembra però essersi fatto un’altra idea, dopo aver letto il resoconto del commissario di campo: senza troppi giri di parole, oltre a essere arrivata una pesante multa, la cosa che più preoccupa è la diffida del “Mazza”.  Senza contare che, questa sanzione, la Spal se la porterà dietro fino a giugno. E siamo appena al secondo viaggio lontano da Ferrara, tra l’altro, senza aver ancora messo piede su campi ben più caldi come quelli della Toscana.
“La bomba carta domenica scorsa mi è esplosa a cinque metri di distanza, è stato un botto impegnativo, non c’è dubbio, lo spavento è stato grande. Credo sia stato un gesto isolato ma non vorrei venissimo penalizzati da queste situazioni. La Lega ci guarda con occhio interessato, lo abbiamo capito. Ti chiami Spal, questo basta perché ti puntino addosso gli occhi, è tutto normale. E’ la seconda volta che ci multano in due trasferte, è vero. Se vogliamo andare al piano di sopra dobbiamo essere tutti quanti uniti. Lo chiedo ai tifosi, fatelo per i ragazzi, per il lavoro e il sudore che spendono ogni giorno in allenamento, non fateli giocare a porte chiuse. Sarebbe un danno che non meritano. Io so che la squadra non è oggetto di contestazioni e tanto mi basta per essere sereno e tranquillo. Ai giocatori vogliono bene perché i nostri tifosi hanno capito che in campo danno tutto. Per questo penso sia insensato che sia proprio la squadra ad andarci di mezzo in questa vicenda”.

Torniamo alla squadra. Aldilà del colpaccio Laurenti, lei necessita ancora di un ’94. O no?
“Adesso siamo a postissimo così. Per me può anche non arrivare più nessuno”.

Continuiamo sulla società: l’addio di Ristic e Modesto per lei che significato hanno?
“Un significato umano importantissimo. Sono due persone che ho conosciuto e ho stimato da subito. Gli auguro ogni bene possibile. Li avrei voluti con me, non c’è dubbio, ma capisco che cinque persone sono troppe in uno staff in questa categoria. Ma sono due persone vere, brave, capaci. Li ringrazio anche da qui per quello che hanno dato in queste settimane”.

Dati alla mano, il Formigine è, sin qui, squadra che ha costruito soprattutto nei secondi tempi i sei punti che ha in saccoccia. Che gara si aspetta?
“Una partita difficile. Loro sono entusiasti, giocano bene, si conoscono perché dall’Eccellenza non han cambiato nulla e hanno aggiunto un elemento di sicuro valore come Greco. Non sarà una passeggiata. Dovremo essere bravi ad aspettare il momento giusto per piazzare il colpo decisivo. Ci riusciremo. Sono convinto”.

Per bomber Greco ha in serbo un trattamento di riguardo da parte della coppia Nodari-Calistri?
“Palla al piede è un bel giocatore, non c’è dubbio. Sa destreggiarsi, è esperto, vede la porta come pochi. Ma noi dovremo fare la nostra partita, si gioca per fare gol non per evitare che gli altri lo facciano. Quello è sottinteso, non dobbiamo mai subirlo il gol ma il nostro gioco non è quello. E non lo è il calcio. Nel calcio si fa, prima di ogni altra cosa, gol”.

Speranze di recuperare, almeno per la panchina, uno tra Pignatta e Rocchi?
“Neanche mezza”.

Capitolo formazione: difesa confermata con il rientro di Gallo tra i pali, staffetta Braiati-Marcolini in mezzo al campo, Piras e Marchini pronti a scambiarsi la posizione di sette e dieci dietro l’unica punta che sarà, quindi, ancora una volta, Marongiu. A sinistra, ovviamente, Shqypi. Con Laurenti che scalpita in panchina.
“Sarà la stessa di domenica con qualche variabile tattica in più. Gallo sta bene ma non benissimo. Deciderò all’ultimo. In settimana abbiamo anche provato il 4312”.

Lei, anche dopo la sfida di Fidenza, ha detto di avere in mente un’altra squadra. Da un punto di vista puramente tattico, questa Spal, secondo lei, ha gli uomini per poter provare, magari un giorno, quel  424 che sappiamo le piacerebbe provare, oppure il gioco con una punta supportata dai tre dietro è quello che più si addice al gruppo di cui dispone?
“Tra un paio di mesi il 424 lo faremo, eccome. Ce l’ho già davanti, nella testa è ben delineato. Pian piano lo disegno sul campo. Ci credo”.

Davanti ci sono Pistoiese a punteggio pieno poi, due punti sotto, Piacenza e Rosignano. La Pistoiese, di fatto, ha giocato due partite visto che, al pari del Piacenza (che però ne ha vinta anche una a tavolino contro il Castenaso)ha avuto la fortuna di giocare contro il Riccione, poi ecco il Rosignano, forse la vera sorpresa, a cui farete visita tra dieci giorni. Dietro la Lucchese non entusiasma, anzi, sia con il Mezzolara, sia con la Fortis (che fallito un rigore sullo 0 a 0) ha rischiato parecchio, ma nonostante tutto vince. Sta deludendo un po’ la Massese. Un suo commento.
“Credo che la Pistoiese domenica contro il Tuttocuoio abbia un impegno non troppo agevole ma, nonostante questo, l’occasione per fare la quarta vittoria in quattro gare ce l’ha a portata di mano giocando in casa. Il Rosignano va a Massa contro una squadra parecchio sfortunata che non ha ancora la rosa al completo, che gioca sempre in emergenza,vuoi per infortuni, vuoi per squalifiche: se non prende gol nel primo tempo il Rosignano rischia di fare punti ancora, a quel punto la faccenda in vista di domenica prossima si fa interessante. Lucchese e Piacenza sono da inquadrare ancora. Come la Spal. Ho la fortuna che della Spal ne parlano in pochi. Verremo fuori pian piano, alla distanza. Certo non è un campionato esaltante, l’anno scorso ti salvavi a cinquanta, facile quest’anno ne servano quarantadue o poco più”.

Lei sa vero come concludiamo, ogni venerdì, la nostra intervista? Vuole urlarcelo lei stavolta?
“Senza dubbio, FORZA SPAL!”

 

LA PROBABILE FORMAZIONE
REAL SPAL (4231):
Gallo (Canalicchio); Cintoi, Calistri, Nodari, Rosati; Braiati (Marcolini), Massaccesi; Piras, Marchini, Shqypi; Marongiu. A disp.: Canalicchio (Gallo), Nako, Fiorini, Marcolini (Braiati), Albini (Paris), Cucurnia, Laurenti.
All.: Sassarini.

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