LA SERENITA’ DI RANZANI DOPO LE ULTIME SCONFITTE IN ATTESA DI UNA SVOLTA A LIVELLO SOCIETARIO: E’ LA NOSTRA PRIORITA’. SASSARINI? IL MIGLIORE

Roberto Ranzani fa il consueto punto della situazione due settimane dopo la vittoriosa trasferta di Rosignano. Zero punti in casella contro Fortis Juventus e Lucchese sono difficilmente commentabili ma, nonostante il passo indietro sia piuttosto evidente, il numero uno della società biancazzurra è ottimista e assicura: “Questa è una signora squadra, se mi chiedessero se mi preoccupa più la società o la squadra e l’allenatore non ci penserei su due volte a cosa rispondere”.

Direttore ci siamo lasciati secondi in classifica  a Rosignano, ci ritroviamo ottavi. Momento di empasse che Forcoli e Bagnolese, nelle prossime due gare di fila al “Mazza”, potrebbero finalmente sbloccare. Cosa succede?
“Succede che stiamo pagando il ritardo di condizione. Tutti quelli che masticano un po’ di calcio sanno che all’inizio parti sempre forte, poi, cali. Stiamo pagando dazio dopo un lavoro importante e continuo fatto dal mister a settembre. Me l’aspettavo, per questo dico a tutti di stare tranquilli, i problemi, semmai, sono altri”.

Si spieghi.
“C’è poco da dire, la società ha delle trattative ma, come ben ci insegna l’esperienza comune, quando ci si limita a parlare di soldi, di quote o di possibili soci è un conto, quando invece si chiede concretamente alla gente di andare in tasca e tirare fuori qualche euro per la Spal, ci vanno con il gomito, o comunque ci pensano parecchio. Tutto giusto, per carità, ma in questo preciso momento se mi fermassero per strada e mi chiedessero se mi preoccupa di più l’aspetto tecnico o quello societario non avrei dubbi su cosa rispondere”.

Torniamo al calcio giocato. Si parla troppo degli arbitri e, forse, ci si concentra poco sui problemi reali di questa squadra: gli under e, stando alle prime sette partite, si evince che questa gruppo dipende un po’ troppo dalle giocate del suo capitano. E’ d’accordo?
“Credo che degli arbitri, semmai, ne debba parlare la società nelle sedi competenti, i giocatori devono pensare ad andare in campo e vincere, perché i mezzi li hanno. Se iniziano a farsi prendere dalla foga di volere tutto e subito e se non ce la fanno iniziano a dare colpe a destra e a sinistra, si fa difficile. Il momento non è facile ma fa parte di quelli previsti in una stagione. Sugli under siamo d’accordo, ma partendo tardi abbiam trovato quello che era rimasto sul mercato, non quello che volevamo. Abbiamo visto la Lucchese sabato, i loro sono addirittura dei ’95, bravissimi, davvero. A dicembre si riapriranno le liste: se tra un mese e mezzo la società si sarà rinforzata, se saranno entrati nuovi soci, allora potremo pensare di andare sul mercato e prendere un giovane che faccia la differenza. Non solo, avrei in mente anche un altro regalo per i tifosi, un giocatore esperto, non è detto sia un attaccante perché io ho tanta fiducia in Rocchi e Pignatta. Ho delle idee, ma non basta; capitolo Marchini. A me sembra che abbiamo creato anche senza che ci fosse lui al centro del gioco. Poi, attenzione, io non ho paura a dire che è il migliore di tutti. Ha i piedi buoni, ed è l’unico, forse insieme a Marongiu, capace di leggere prima degli altri le azioni. Le nostre avversarie lo stanno capendo, concedono magari qualche libertà in più a Braiati, Rocchi o Laurenti, come successo sabato, ma su Davide sistematicamente ci vanno due o tre giocatori”.

A Sassarini cosa ha detto dopo le partite contro Fortis e Lucchese?
“Che deve stare sereno e continuare a lavorare. Ci confrontiamo quasi quotidianamente, ha un’idea di calcio che mi piace e farà bene qui da noi. Mi viene da ridere quando, dopo due partite andate male, c’è già chi chiede la testa del mister: ma stiamo scherzando?  Con la Fortis non ne ha presa una, capita: ha fatto tre cambi nell’undici che hanno mandato in confusione tutti, ma ha avuto il coraggio di provare delle soluzioni nuove. E se avesse vinto? Parleremmo di un allenatore eccezionale. E ripeto, a me Sassarini piace tanto. A Lucca abbiamo perso, è vero, ma lo 0 a 0 era il risultato più giusto: hanno tirato in porta una volta, loro, noi invece siamo rimasti nella loro metà campo per oltre un tempo, creando ma senza concretizzare la superiorità numerica. Ancora una volta Marchini è stato determinante, è vero, il gioco passa costantemente dai suoi piedi. E la Lucchese lo ha capito. E presto lo capiranno tutti. Per questo, ma è una mia opinione, oserei Marchini come a Mezzolara mediano, vicino a uno tra Braiati, Marcolini e Massaccessi e magari butterei dentro Marongiu, che ha tutto per cambiare la partita ma che forse non convince ancora del tutto l’allenatore. Sassarini lo paghiamo per fare delle scelte, all’undici ci penserà lui, io mi limito a dare un consiglio da tifoso che vede la partita dalla tribuna e lui lo deve accettare come tale senza sentirsi addosso inutili pressioni”.

Guardiamo al futuro: tra due settimane questa squadra dove sarà?
“Spero almeno seconda: se facciamo sei punti qualcosina, per la semplice matematica, recupereremo su quelle che ci stanno davanti impegnate in diversi scontri diretti. Ma quello che mi interessa è chiudere l’andata a sei, otto punti al massimo dalla prima. Il campionato lo vinciamo a primavera, vedrai”.

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