MASSIMO BAGATTI, MISTER DI UNA GIOVANISSIMA PAVULLESE, ALLA RICERCA DEL GRANDE COLPO AL PAOLO MAZZA

Lei e il calcio: vogliamo sapere quando e come è nata questa sua passione.
“Sono nato in montagna: fin da piccolo il calcio e lo sci sono stati i miei sport preferiti. Tutti i pomeriggi, dopo la scuola, con un gruppo di amici ci si trovava al parco per giocare a calcio. Negli anni, questo stesso gruppo, è diventato una squadra e sono iniziati i primi tornei giovanili. Purtroppo, appena adolescente, un incidente in motorino mi ha costretto a un lungo stop ma la voglia di giocare è sempre stata grande. In seguito ho preso il patentino Uefa B per diventare allenatore e quest’anno quello di Uefa A per entrare, chissà, un giorno, anche nei professionisti”.

Che tipo di impegno è allenare una squadra di serie D? Il campionato non è per niente facile, almeno questo girone.
“E’ un impegno importante, ci sono, mediamente, quattro allenamenti a settimana più la partita della domenica”.  

Prima di essere promosso ad allenatore della prima squadra, fino all’anno scorso, lei la domenica sedeva sulla panchina degli Esordienti. Si dice, forse anche per questo, che avesse un po’ di timore a fare il salto di qualità. Perché?
“Più che timore le mie perplessità erano dettate dal fatto che avevo avuto delle richieste da altri settori giovanili professionistici e quindi la scelta non era facile. In più sono convinto che per allenare i giovani ci voglia molta più qualità rispetto alla prima squadra”.

Quanto conta il settore giovanile in un grande club?
“È fondamentale! E con il passare del tempo, visto le ristrettezze economiche che ci sono nei club italiani, lo diventerà sempre di più. Sono convinto che il settore giovanile farà la differenza tra le società”.

Ci vuole dire qualcosa di più sulla squadra che domenica affronterà la Spal?
“ Volentieri. E’ un gruppo composto da giovani e giovanissimi, quindi si parla di giocatori con pochissima esperienza in categoria. Siamo una squadra che affronta ogni partita a viso aperto, cercando di imporre il proprio gioco: devo dire che lo stanno facendo bene anche se i punti che abbiamo non rispecchiano l’andamento delle partite. Purtroppo la mancanza di esperienza, come ho detto prima, in termini di punti è un prezzo che si paga”.

Quindi, per voi, è l’avere pochi senior in squadra il fattore più penalizzante. E’ così?
“La Pavullese non ha nessun senior, il problema non ce lo poniamo proprio.”

Diamo uno sguardo alla classifica: in questo momento siete in piena bagarre playout, peraltro appena sconfitti dal Forcoli, un’avversaria diretta, nel recupero giocato mercoledì. Come pensa di provare a uscirne dalla coda del girone?
“La nostra unica e migliore strategia è lavorare bene, sempre di più, per crescere in fretta”.

Domenica, in questo tour de force di tre partite in sette giorni, c’è la Spal, una squadra che non sta di certo attraversando uno dei suoi periodi migliori, ma pur sempre tra le grandi di questo torneo. Che idea si è fatto sui biancazzurri?
“Lal Spal non ha di certo bisogno di presentazioni, è una squadra dalla grande tradizione calcistica e Ferrara è una città che merita molto di più di una serie D. Per quanto riguarda il loro gioco ho visto alcuni filmati e la partita con la Lucchese, so come hanno giocato, ma questo non vuol dire che contro di noi non cambieranno qualcosa, quindi, come sempre, mi focalizzo sulla mia squadra. Siamo noi chiamati all’impresa, non loro”.

Ha mai incrociato Ferrara, da avversario, in carriera?
“No se devo essere sincero Ferrara non la conosco. Sento però sempre parlare, in giro o per quel che leggo, di una città vicina alla squadra, di un tifo incredibile e questo, sicuramente, è uno stimolo in più per giocatori e allenatore”.

Secondo lei c’è è già, benché siamo appena alla decima di campionato, una favorita per la vittoria finale del campionato?
“Credo che gli organici di Mezzolara e Pistoiese siano, a oggi, i più forti in assoluto”.

Un pronostico per la gara di domenica?
“Dipenderà molto dall’approccio alla partita dei miei giovani visto che, per la prima volta, giocheranno in uno stadio importante come il vostro. Ho molta fiducia nella mia squadra e grande rispetto della vostra, quindi fare una previsione mi risulta impossibile. Speriamo sia una bella partita, una giornata di sport ideale che diverta il pubblico di Ferrara e, perché no, anche noi, se riusciremo nell’intento di strappare un risultato positivo”.

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