RANZANI CHIAMA A RACCOLTA IL POPOLO BIANCAZZURRO MA FRENA I FACILI ENTUSIASMI: DOBBIAMO ANCORA DIMOSTRARE TUTTO. LA PISTOIESE? E’ COME IL MILAN DEI TEMPI MIGLIORI

E’ un presidente decisamente rasserenato dalle vittorie contro Pavullese e Castenaso quello che ritroviamo tre giorni dopo la strameritata vittoria ottenuta in quel di San Lazzaro. Alle porte il match contro la Pistoiese, una partita chiave, molto probabilmente, per il proseguimento del campionato anche se il numero uno del sodalizio estense veste i panni del pompiere di turno e spegne sul nascere gli ardori, finalmente ritrovati e comunque mai sopiti, di una tifoseria in fermento: “Domenica sarà una partita come tutte le altre, dovremo affrontarla alla vecchia maniera, con giudizio e serenità. Il campionato è ancora lunghissimo e fino a maggio può succedere tutto e il contrario di tutto. Proviamo solo a giocare da Spal”. E ha ragione.

Presidente, la Spal è passata dal nono al quinto posto in due settimane e, oggi, si ritrova ad appena tre punti dalla vetta, dopo la rotonda affermazione a San Lazzaro. Gli animi sono senz’altro più distesi.
“Peccato per il gol che abbiamo preso però, si poteva evitare”.

Non le sembra di essere un po’ troppo severo? In fondo la Spal ha fatto del Castenaso quello che ha voluto per larghi tratti dell’incontro: mai, i biancazzurri, a memoria, non solo in stagione, ma addirittura negli ultimi cinque anni, avevano fatto divertire così il pubblico.
“Non nascondo la soddisfazione per la partita: abbiamo vinto giocando a calcio come piace a me, ma bisogna rimanere equilibrati, altrimenti rischiamo di perderci nei sogni, mentre noi dobbiamo tenere ben presente chi siamo e da dove siamo arrivati: in questo preciso istante la Spal non ha ancora fatto niente. Diciamo pure che alterniamo ottime prestazioni ad altre così così e diciamo anche che questa squadra può crescere ancora tanto”.

Dalle sue parole si evince chiaramente la voglia di tenere i piedi per terra in un momento della stagione, questo va detto, decisamente importante: da qui a Natale bisogna rimanere ancorati al treno delle prime.
“La partita di domenica sarà bellissima perché si affrontano due squadre importanti: ne ho già vissute altre come questa, con in palio punti ben più pesanti e sempre con la Spal. La differenza è molto semplice: la Spal è rimasta la Spal, le altre, invece, hanno cambiato nome. Una volta si chiamavano Milan, Inter o Juventus, adesso è la Pistoiese a recitare il ruolo di favoritissima, del Milan dei tempi migliori. E io questo peso lo concedo volentieri ai toscani, perché le pressioni inutili della vigilia non mi sono mai piaciute. Sono loro che devono venire qui e dimostrare che gli addetti ai lavori non hanno preso un abbaglio in estate quando li hanno esplicitamente indicati come la squadra da battere. La Spal sarà la Spal di sempre mi auguro, in chiave scontri diretti non voglio neanche pensare di perdere, noi scenderemo in campo per portarla a casa, se poi dovesse arrivare il pari, al novantesimo, non ci scandalizzeremo di certo. Sappiamo benissimo che è un risultato che può starci, proprio perché la Pistoiese ha la miglior rosa del campionato nel complesso, anche se noi possiamo contare sull’apporto dei vari Braiati, Marchini e Laurenti che, con tutto il rispetto, loro non hanno”.

Torniamo un momento a San Lazzaro. Se l’aspettava una prova così convincente e incoraggiante dopo la pessima, ma pur vincente, prestazione offerta in casa contro la Pavullese?
“Ogni partita fa storia a sé, non credo che esista un filo logico che le tenga unite le partite di un campionato, sono troppe le variabili che entrano in gioco: squalifiche, infortuni, il freddo, la pioggia, il sole, insomma tutta una serie di fattori che giocano spesso un ruolo chiave, a qualsiasi livello, compresa la D. Io la partita della domenica inizio a scriverla il martedì prima, quando ritrovo i ragazzi sul campo, parlo con il mister e vedo lo spirito con cui affrontano le cose buone e quelle meno buone, inevitabilmente da correggere. Il risultato della domenica nasce dal martedì al sabato e la domenica dopo si fa un bel reset e si ritorna daccapo. A San Lazzaro ho visto un Marongiu incontenibile che correva come non ha mai fatto, forse, in tutta la sua vita, dietro a tutti, con una cattiveria agonistica invidiabile; ho visto Marcolini e Rocchi in crescita esponenziale; ho finalmente ritrovato Laurenti che, con questa doppietta, ha finalmente intrapreso la strada giusta: in D lui ha il dovere di fare la differenza tutte le domeniche; ho visto Shqypi che, nonostante senta costantemente voci di under in arrivo e in partenza e nonostante sappia che a Ferrara spesso e volentieri lo massacrano, ha dato tutto: difetta in precisione, si perde un po’ negli ultimi metri, ma è stato proprio bravo contro il Castenaso. Ho visto una squadra solida, compatta. Un gruppo unito. Poi mi dico che non c’è nulla di cui mi devo meravigliare: vogliamo o no vincerlo il campionato? Se la risposta è sì, allora dobbiamo solo stare tranquilli e pensare che siamo neanche a metà strada ma con ottimi presupposti”.

Paradossalmente e, forse, anche un po’ maliziosamente lo chiedo, non è che è proprio perché il mercato è ormai alle porte che tutti cercano di dare quell’un per cento in più in campo la domenica?
“Può essere, ben venga, nel caso, ma non è una certezza che una data metta in moto dei meccanismi del genere nella testa dei miei giocatori e li faccia eventualmente rendere ancora di più alla domenica. E’ chiaro che questa maglia pesa tantissimo e nessuno di loro vuole fare una brutta figura quando si mette addosso la maglia biancazzurra”.

Innegabile che la Spal chiuderà la campagna rafforzamenti almeno con altri tre giocatori di qui a gennaio.
“Assolutamente, ci muoveremo, anzi, siamo già a buon punto, gli obbiettivi sono già stati contattati: una punta, un centrocampista e un difensore, stop”.

Catalano, Viali, Maestri e poi, in Abruzzo, si vociferava di un possibile approdo a Ferrara dell’attaccante argentino Molinari, in forza all’Amiternina ma ora sul mercato, chiamato, non a caso mister cento gol.
“Catalano prima di gennaio non possiamo tesserarlo perché la società proprietaria del cartellino è il Cesena ma è una possibilità; Viali è già qui e resterà, Maestri è tornato e verrà valutato dall’allenatore, mentre Molinari mi risulta che finirà in Lega Pro. Posso però dire, senza sbilanciarmi di più, che sarà straniero l’attaccante e in mezzo al campo arriverà un altro giocatore a prescindere dall’eventuale ingaggio di Maestri”.

Attaccante straniero non esclude la permanenza di Mendy.
“Valuteremo attentamente, il ragazzo è umile e generoso, ma, dico la verità, mi piacerebbe vedere facce nuove. A Sassarini non dispiace affatto però”.

Ma la Spal opererà anche in uscita, giusto?
“E’ chiaro, qualcuno dovrà andare via: dopo Pignatta l’alleggerimento del monte ingaggi è necessario, senza contare che la domenica in campo si va in undici e in panchina in sette, non è che ci possiamo permettere di affollare troppo la tribuna”.

Siamo a meno quattro da Spal-Pistoiese: stavolta ci aspettiamo la “Campione” dei giorni migliori. Cosa vuole dire ai tifosi?
“La gente di Ferrara è intelligente e non dimentica che la Spal ha quasi sempre fallito le partite decisive. Magari non le ha perse ma, di sicuro, di vinte, ne ricordo poche ultimamente. Questo è un grave handicap, del resto se non inizi a dimostrare di saperle vincere certe sfide, non puoi nemmeno pretendere di avere fiducia incondizionata dalla tua gente. A Lucca abbiamo perso, a Mezzolara e Massa abbiamo pareggiato in condizioni ben diverse, meritavamo la vittoria in entrambe le occasioni. La Pistoiese è la prima partita di cartello di stagione che abbiamo l’opportunità di giocare davanti al nostro pubblico: è un fattore fondamentale, i nostri tifosi, si sa, sono l’arma in più, un lusso e un orgoglio di cui vado fiero. So che dalla Toscana si stanno organizzando, arriveranno in tanti, come è giusto che sia, domenica sarà una festa per chi conosce il calcio alla quale è difficile poter dire di no. Abbiamo quasi mille abbonati, io spero di battere il record stagionale di paganti della prima giornata (800 contro il Camaiore n.d.r.) e, fatti due conti, si fa presto a toccare quota duemila. Voglio dire questo: venite al Mazza, sedetevi e tifate, intanto, con speranza, fiducia e curiosità. Stupitevi come fanno questi ragazzi ogni giorno, mentre si allenano o alla domenica in campo. Tornate a innamorarvi della squadra della vostra città. Vinceremo solo così, se saremo sempre tutti uniti”.

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