LA STORIA DELL’AVVERSARIO: CURIOSITA’ E ANEDDOTI DELLA PISTOIESE CHE ARRIVA DOMENICA

La squadra di Pistoia fu fondata nel 1921 col nome di Unione Sportiva Pistoiese, rifondata successivamente nel 1988 come Associazione Calcio Pistoiese, e ancora nel 2009 con l’attuale denominazione di Unione Sportiva Pistoiese 1921. Il colore arancione della maglia fu deciso su proposta di un consigliere, che negli anni venti mostrò in Consiglio la divisa dell’Olanda e la propose come colore sociale.
Nei primi anni di vita la società arancione vinse alcuni campionati minori fino ad approdare alla Divisione Nazionale, paragonabile all’odierna Serie A, nell’edizione 1928-29, giungendo dodicesima nel girone B, piazzamento che la condannò alla retrocessione. Nei decenni successivi non tornò più a calcare i palcoscenici della massima divisione fino alla stagione 1980-81, quando partecipò per la prima e finora unica volta al campionato di Serie A a girone unico. Anche in quell’occasione la squadra retrocedette, arrivando al sedicesimo e ultimo posto.
Quel campionato è ricordato per la riapertura del mercato agli stranieri. Per la prima volta infatti, dopo una ventina d’anni d’autarchia, le squadre italiane possono acquistare un calciatore a testa proveniente dall’estero. Lo storico presidente Marcello Melani, cui oggi è intitolato lo stadio di Pistoia, manda in Brasile alla ricerca di talenti l’allenatore in seconda degli arancioni, che ritorna con un nome: Luis Silvio Danuello. Il presidente lo ingaggia, quasi a scatola chiusa. Il giocatore brasiliano della Pistoiese è ricordato ancora oggi per essere stato uno dei più grandi “bidoni” della storia del calcio italiano. Su questo calciatore fiorirono in seguito varie leggende metropolitane, ad esempio che non si trattasse di un calciatore. Le più fantasiose raccontavano che avesse aperto un bar, che facesse il pizzaiolo o che recitasse in alcuni film porno, se non addirittura che vendesse gelati allo stadio di Pistoia. Alcune cronache svelarono poi che uno spregiudicato manager brasiliano avvertì dell’interessamento della Pistoiese i dirigenti della squadra in cui giocava Luis Silvio. Venne così organizzata una partita taroccata, solo per mettere in mostra le doti del calciatore e impressionare l’emissario degli arancioni, anche se Luis Silvio ha sempre smentito questa versione dei fatti.
A quella stagione seguirono anni bui per la Pistoiese, fino alla caduta in C2, categoria nella quale per un anno ebbe come allenatore Marcello Lippi, già nella rosa degli arancioni nell’anno disputato nella massima serie. Alla fine della stagione 1987-88 la Pistoiese venne dichiarata fallita, e la nuova società ricominciò dal campionato di Interregionale. Tra il 1988-89 e il 1994-95 la Pistoiese si rese protagonista di un’incredibile scalata dall’Interregionale fino alla Serie B, ma il ritorno in cadetteria sarà solo un mesto assaggio, che si concluderà con la retrocessione all’ultimo posto. La squadra fece nuovamente ritorno in cadetteria nel campionato 1999-00, rimanendovi per tre anni. Tra gli arancioni dell’epoca è da segnalare un certo Girolamo Bizzarri, attaccante che la tifoseria spallina conosce molto bene. Alla retrocessione seguono anni difficili, sia dal punto di vista sportivo che da quello societario, fino alla nuova radiazione dal campionato di Lega Pro Seconda Divisione al termine della stagione 2008-09, quando, a distanza di ventun anni dalla volta precedente, il club arancione crolla nuovamente oberato dai debiti.
Nasce l’attuale U.S. Pistoiese 1921, per permettere alla città di non restare senza calcio. Il nuovo club viene ammesso a partecipare, in sovrannumero, al Campionato Regionale di Eccellenza Toscana. Nella stagione 2010-11 la squadra riesce a ottenere la promozione matematica in Serie D vincendo a Forte dei Marmi, davanti a circa settecento tifosi pistoiesi. Nella stagione 2011-12 disputa un anonimo campionato di Serie D, chiudendo al settimo posto, dopo essere stata a lungo invischiata nella parte bassa della classifica.


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