LA CURVA AMA LA SPAL, LA SPAL AMA LA CURVA: UN BEL POMERIGGIO SPESO SUI GRADONI DELLA OVEST

Quella di oggi tra Spal e Pistoiese è stata una partita molto particolare. Nessuna delle due squadre si giocava direttamente il primo posto, ma il clima era quello di una finale di campionato. Tanta gente è venuta al “Mazza” per assistervi e molte di queste persone che finalmente hanno deciso di nuovo di dedicare la loro domenica allo stadio hanno scelto la curva. Ci sono ancora molti posti liberi, ma il pubblico della “Ovest” si può finalmente definire numeroso. Un popolo caloroso. Gli ultras cantano e sventolano i bandieroni. Il resto dei presenti sta composto, ma comunque partecipa. Si fa sentire. E’ anche un popolo di commissari tecnici, che farebbe mille modifiche agli schemi ideati da Sassarini. E ci tiene sempre a comunicarlo apertamente e senza riserve. Spesso con commenti fantastici e non sempre riportabili. Un popolo di poeti che dedica diversi pensieri “cordiali” agli ospiti pistoiesi. “Chi non salta pistoiese è”, per citare il più celebre e casto. Viene poi ringraziato il signor Amabile da Vicenza per il suo arbitraggio non certo impeccabile, con slogan coloriti e molto, molto personali.
Ma sopratutto è un popolo dannatamente passionale. Alessandro Marongiu segna il gol del primo vantaggio, e lo dedica alla curva. Poteva correre sotto la tribuna, ma sceglie la curva. Monta in piedi sui cartelloni e saluta con rispetto la tifoseria, mentre davanti lui contro le reti metalliche un’onda di ultras in delirio si infrange e cerca di arrampicarsi, di allungare le mani per cercare invano di toccarlo. E Marongiu diventa idolo. Eroe vero per qualche istante. La curva ama i suoi pupilli made in Ferrara. Applaude Marongiu quando lascia il Campo e Marchini che lo rileva. A Laurenti anche di più. Per lui un coro apposito. La partita volge al termine e mentre si aspetta con ansia il solito saluto della squadra vincente con la corsa tenendosi per mano, si ricorda il risultato ai tifosi ospiti e gli si indica la via di casa. Così, per sicurezza. Il tributo dei biancoazzurri infine arriva. La corsa. Una specie di girotondo festante, e tutta la carica di Marchini che si sfoga contro un cartellone pubblicitario. E poi gli stessi giocatori che si attardano per cantare insieme ai tifosi, dopo una partita pesante e una grande vittoria. Vale davvero la pena andare alla Spal.

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