ROSATI CI CREDE: A PIACENZA PER I TRE PUNTI, ABBIAMO LE QUALITA’ PER STARE IN VETTA

Nicolò Rosati, terzino sinistro della Spal, classe 1992, è uno dei punti fermi nello scacchiere di mister Sassarini che lo ha già allenato alla Pianese nel 2010/11. Di quella squadra nell’attuale formazione biancazzurra, il difensore toscano di Porto Santo Stefano, prodotto del vivaio del Siena, ritrova Marcolini e Cubillos oltre a conoscere già Calistri con il quale l’anno scorso ha vinto il campionato a Pontedera, dunque facile per lui ambientarsi nella nuova realtà.

Nicolò, ritorniamo alla gara di domenica con il Tuttocuoio. Che impressioni ti ha lasciato?
“E’ stata una partita difficile. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene. Il campo era difficile da interpretare e loro andavano forte. Nel secondo tempo il mister ci ha chiesto di trovare più coraggio. Giocare di più e così abbiamo preso in mano la partita. Purtroppo siamo stati sfortunati e non siamo riusciti a sfruttare le occasioni avute. Anche alcune decisioni arbitrali hanno lasciato a desiderare”.

Le decisioni arbitrali però non devono essere un alibi, anche perché di fronte c’era una buona squadra.
“Non sono un alibi, certo. La loro è un’ottima squadra. Forse con un po’ di cinismo e almeno una decisione a favore…”

Cosa vi siete detti al termine della partita, c’era rammarico per il pareggio?
“A caldo ha parlato solo il mister. C’era un po’ di soddisfazione per il punto ottenuto contro una buona squadra, ma tanto rammarico perché la gara poteva andare in maniera diversa”.

Quattro vittorie consecutive e il pari con il Tuttocuoio. La Spal vive un buon momento eppure la vetta si allontana a cinque punti. La sfida con la capolista Atletico Piacenza è l’occasione per accorciare nuovamente le distanze?
“Sì. Il Piacenza continua a vincere. Noi andiamo al Garilli per i tre punti. Un match importante per noi sarà dura. Ma anche per l’Atletico non sarà una passeggiata”.

Pareggio con il Tuttocuoio, nel prossimo turno la sfida con la capolista Atletico Piacenza, poi l’intermezzo con il Castelfranco per cominciare il girone di ritorno con il Mezzolara. E’ il momento-chiave della stagione?
“E’ sicuramente una fase importante. Dobbiamo cercare di rimanere attaccati alla vetta. Comunque abbiamo davanti tutto il girone di ritorno ed è ancora lunga la strada da fare”.

Il Piacenza come il Tuttocuoio per chi non conosce bene queste categorie, ma anche per alcuni addetti ai lavori, partiva un passo indietro rispetto a Pistoiese, Spal, Lucchese e Mezzolara. Eppure a leggere le rispettive rose il Tuttocuoio ha Colombo, Granito, Falchini, mentre il Piacenza schiera gente come Piccolo, Nicolini, Matteassi, Cazzamalli, Colicchio per citarne alcuni, uomini importanti per la categoria. Ti aspettavi questo ruolino di marcia dell’Atletico?
“Come squadra non la conoscevo. All’inizio ci si aspettava qualcosa di più dalla Pistoiese o dalla Lucchese. Però se il Piacenza ha 34 punti vuol dire che li ha meritati. E’ una squadra solida e ha perso solo una volta. Anche noi stiamo facendo un buon campionato e occorre continuare a rincorrere perché ancora non abbiamo fatto niente”.

E’ nel complesso un campionato equilibrato. Al di là del gruppo di testa ci sono continue insidie dietro l’angolo per tutti, vedi Fortis Juventus, Massese oppure squadre ostiche come il Fidenza. Quale può essere il fattore in grado di rompere gli equilibri nel girone?
“E’ un girone, ma credo, per le esperienze precedenti, che sia proprio una caratteristica della categoria, con molto equilibrio ed insidie in ogni gara. Guai a rilassarsi. Se scendi in campo con il giusto atteggiamento e concentrazione può finire due a zero o tre a zero. Ma se affronti avversari con il quale sbagli l’approccio, vai in difficoltà e poi si fa dura. Poi ci sono appunto squadre di metà classifica come Fortis o Massese che sono veramente ostiche. Finora solo la gara con il Forcoli è stata meno impegnativa. Possiamo rompere questo equilibrio con la forza del nostro gruppo. Noi fino alla fine cercheremo di lottare per la vittoria del torneo. Ora alcune squadre si stanno sfasciando e altre stanno recuperando, noi le abbiamo affrontato tutte nei loro miglior momenti: penso a Rosignano e Riccione per fare alcuni esempi. Delle avversarie finora affrontate quella che più mi ha impressionato è il Tuttocuoio. Non era partita tra le favorite e invece si sta dimostrando un’ottima squadra. Anche la Fortis Juventus quando è venuta a Ferrara ha fatto una gran gara. Ma un po’ tutti quando vengono al Mazza si esaltano”.

Sei stato fra i primi ad arrivare alla Spal in ritiro quest’estate. Ti aspettavi di trovarti a questo punto del campionato al secondo posto dopo un avvio tormentato?
“Sinceramente non me l’aspettavo. Però ci speravo. Sulla carta era un buon progetto. E i giocatori che venivano in ritiro o al Centro erano validi. Ora ci troviamo al secondo posto a meno cinque dalla prima con lo scontro diretto ancora da giocare. Riuscire a far risultato sarebbe importantissimo”.

C’è qualcosa in particolare sulla quale il mister non è soddisfatto o continua a chiedere miglioramenti?
“Sul gioco. Avendo già lavorato col mister posso dire che non abbiamo ancora assimilato bene il gioco che vuole. Si può migliorare tanto anche sulla condizione fisica”.

Praticamente Rosati calciatore “adulto” nasce con mister Sassarini. Qual è il tuo rapporto col mister?
“Io ho iniziato a giocare a calcio nel mio paese all’Argentario (Porto Santo Stefano, ndr). Poi sono passato alle giovanili nel Grosseto, prima di giocare con i Giovanissimi Nazionali del Siena dove son rimasto fino alla Primavera. Nel 2010, Sassarini mi ha cercato e sono andato alla Pianese. C’è stata subito una buona intesa. Ora ci siamo ritrovati e mi ha dato questa occasione. Non posso che ringraziarlo. Vado in campo per dimostrare di meritare questa opportunità”.

Tra Pianese e Pontedera ritrovi in maglia biancazzurra alcuni compagni di squadra che già conoscevi, Cubillos compreso.
“Son arrivato in ritiro che già conoscevo Calistri e Marcolini. Diego ci darà una grossa mano perché conosce già gli schemi del mister e la sua integrazione sarà più rapida. Penso che il curriculum parli per lui e il mister l’abbia scelto perché ha già lavorato con lui”.

Tu e Calistri siete punti fermi nello schieramento base di Sassarini. Cubillos ha fatto vedere cose interessanti all’esordio, forse quello da cui ci si aspetta qualcosa di più è Marcolini.
“Andrea (Calistri, ndr) ha fatto un campionato strepitoso a Pontedera lo scorso anno e si sta riconfermando. Io ho giocato quasi tutte le partite e Diego sarà molto importante per lottare al vertice ed è sempre andato in doppia cifra. Matteo (Marcolini, ndr) è stato anche un po’ sfortunato. In ritiro si è infortunato e ha quasi saltato la preparazione, poi ha avuto delle ricadute. Magari non è al top della condizione fisica e questo lo penalizza. Avendo giocato con Marcolini so che quando è in forma può fare la differenza. Conosce a memoria il gioco del mister perché lavora con lui da tre anni. Aspettiamolo. Come giocatori non si discutono”.

Massaccesi, come te, tra gli under più impiegati. Siete un po’ a corto con Cucurnia ancora out e Massaccesi che disputerà il Torneo di Viareggio e quindi spenderà più energie.
“Colgo l’occasione per fare i complimenti a Massa. E’ vero non siamo tanti, ma quelli che ci sono hanno qualità. Poi il mister potrà decidere come utilizzare gli altri quando ne avrà bisogno”.

Capitan Marchini dopo un buon avvio di stagione è apparso un po’ troppo nervoso. Cosa c’è che non va?
“Probabilmente è perché ha dei problemi fisici che ne limitano l’apporto alla squadra e non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Comunque in allenamento da sempre il massimo da vero leader così come Braiati e Nodari”.

E’ arrivato una tuo ex compagno di squadra, ma hanno lasciato la Spal Paris, Pignatta, Albini, Mazzoli.
“Dispiace soprattutto per Mazzoli con il quale avevo legato di più perché eravamo coinquilini. E con Vinicio (Paris, ndr) con il quale abbiamo condiviso quattro mesi di lavoro”.

Oltre al gruppo di giocatori che già conoscevi com’è stato il tuo approccio con i nuovi compagni?
“Beh mi son trovato bene con tutti da Rocchi a Cintoi da Piraccini a Braiati”.

I tuoi obiettivi personali per questa stagione?
“Quello di vincere il campionato. A livello personale spero di dare il meglio. Posso fare meglio di questo spezzone di campionato. Ma l’importante è vincere il campionato”.

Pianese, Pontedera e Spal. Punti di incontro e differenze nelle tue esperienze calcistiche?
“L’ambiente della Spal, con tutto il rispetto delle altre piazze, è un’altra roba. Con la Pianese eravamo in un paesino di quattromila abitanti e a Pontedera c’era sì un seguito, ma nemmeno paragonabile a quello che ho trovato a Ferrara. A Ferrara ho trovato il vero calcio. I tifosi son qualcosa di indescrivibile, ci hanno sempre sostenuto. C’è veramente un grande affetto anche quando andavamo un po’ male. Sono una forza in più. Dal punto di vista dei risultati, l’anno scorso con il Pontedera più o meno eravamo allo stesso punto forse qualche punticino in più, speriamo di ripetere il cammino dell’anno scorso”.

E di Ferrara città cosa puoi dirci?
“La prima sera che sono uscito son rimasto affascinato. Me ne avevano parlato, ma finché non la vivi in prima persona non riesci a fartene un’idea”.

Rosati e il tempo libero?
“Torno sempre a casa dopo la partita a Porto Santo Stefano. Sono fidanzato, poi ho la famiglia e gli amici. Qui a Ferrara qualche volta si va in un bar con dei compagni di squadra a far due chiacchiere, ma spesso resto a casa a rilassarmi e riposare perché gli allenamenti son pesanti e col freddo preferisco stare a casa”.

Mancano quattro giorni alla sfida con la capolista: che partita sarà?
“Sicuramente l’Atletico Piacenza sarà competitivo fino alla fine del campionato. Hanno Nicolini, Piccolo, Matteassi. Ci vorrà l’approccio avuto contro Castenaso e Pistoiese. Provare ad aggredirli alti e poi cercare la vittoria. Andiamo a Piacenza per fare la nostra gara”.

 

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