Giuseppe Tammaro, difensore centrale classe 1983 di origini campane, è il capitano della Virtus Castelfranco che ha centrato un traguardo storico per la piccola realtà emiliana: la semifinale di Coppa Italia Serie D contro il Delta Porto Tolle. Dopo un avvio con alti e bassi, i biancogialli tra Coppa e campionato hanno inanellato una serie di sei vittorie consecutive e si presentano al “Mazza” con qualche defezione tra infortuni e squalifiche (Anselmo, Baldaccini, Selleri e l’allenatore Chezzi), ma con il morale alle stelle. Riserbo sulla presenza in campo a Ferrara dell’attaccante dei castelfranchesi Varallo (otto gol per lui in campionato) uscito malconcio dalla sfida di Coppa e che in estate ha partecipato al ritiro di Bagno di Romagna con la Spal giocando anche la prima amichevole stagionale contro il Ribelle Ravenna. La società gli preferì El Tigre Pignatta, ora in Sicilia con la maglia del Noto.
Giuseppe, siete entrati nella storia della cittadina emiliana per aver centrato le semifinali di Coppa Italia di Serie D. Un bel traguardo.
“E’ veramente una gran bella soddisfazione. Sono alla sesta stagione con la Virtus e per il secondo anno sono il capitano. Non è facile in campionati come questo rimanere a lungo in un posto. Faccio da punto di riferimento ai più giovani insieme agli altri giocatori più esperti. Eppure quest’anno puntavamo a far bene in campionato, poi però il nostro andamento in Coppa ci ha fatto rivedere i programmi iniziali”.
Un inizio di stagione tra alti e bassi. Poi un po’ a sorpresa è proseguita l’avventura in Coppa e in campionato è arrivata la continuità di risultati. Sei le vittorie tra Coppa e campionato, siete in un ottimo momento di forma.
“Non si tratta di ottimo momento di forma. All’inizio dell’anno la squadra, che pur aveva fatto bene lo scorso anno, è stata quasi smantellata. Ad inizio preparazione chi per scelta personale chi per la volontà della società ha lasciato la squadra. L’anno scorso abbiamo chiuso il girone d’andata in testa con l’Este, poi abbiamo avuto un inizio girone di ritorno da incubo. Tra sconfitte e infortuni abbiamo chiuso al quinto posto. Risultato comunque non da poco. Quest’anno anche il mister si aspettava di fare il salto di categoria e con lui molti altri, tipo Varallo che ha provato con la Spal per poi essere accolto nuovamente dal presidente del Castelfranco perché qui aveva fatto benissimo. E molti giocatori con noi nella fase di preparazione poi sono andati via e sono arrivati nuovi elementi. Alcuni giovani si sono infortunati e quindi abbiamo dovuto prendere qualche under. Quindi c’è voluto un po’ di tempo per trovare l’amalgama. Cortese e Paradisi sono gli ultimi arrivi”.
Quindi ricapitolando ad inizio stagione che obiettivi aveva la Virtus Castelfranco?
“ Mah, c’era la volontà di ripetere il buon campionato precedente. Sapendo che ripetersi non è facile e che quest’anno nel girone c’erano tante società blasonate”.
Poi invece l’andamento in Coppa ha modificato i piani. Non è così?
“A dir la verità nei primi incontri di qualificazione abbiamo fatto un ampio turnover. Poi vedendo che le cose andavano per il verso giusto ci siamo detti– Perché non provare ad arrivare fino in fondo?-. E allora la finale di Coppa Italia è diventato il nostro traguardo anche se ci sono squadre più attrezzate come il Delta Porto Tolle. In campionato proveremo a centrare i play off anche perché adesso stiamo attraversando un buon momento e non ci poniamo limiti. Andiamo in campo per vincere e non pensiamo molto alla classifica”.
Che squadra è la Virtus Castelfranco che arriverà al Mazza sabato pomeriggio?
“E’ una squadra che punta sempre al successo. Che rispecchia il volere del mister che chiede di dare il massimo e uscire dal campo con il miglior risultato possibile. Il mister è molto preparato. Studia bene le avversarie e sceglie di volta in volta il modulo. Abbiamo giocato sia con la difesa a tre sia con i quattro dietro. Non ci sarà Anselmo, infortunato. Poi mancheranno Selleri, Baldaccini e il mister che sono stati squalificati. Siamo un po’ in emergenza”.
Ci sarà Varallo che ha rimediato un infortunio in Coppa?
“Non si sa. Sta provando ad allenarsi. Ha subito una contrattura. Credo che proverà ad esserci anche perché vuole fare una bella partita dopo il mancato ingaggio in estate”.
Quali sono i giocatori di maggior spessore in maglia Virtus? Tenendo conto che avete davanti De Vecchis-Varallo una coppia gol da diciassette gol.
“De Vecchis e Varallo stanno facendo benissimo, anche se non avevano iniziato al meglio il campionato. Ora hanno ritrovato l’intesa. Dietro di loro abbiamo Cortese, arrivato dalla Pistoiese e il ’93 Paradisi ex Mezzolara. Poi abbiamo gente che ha fatto la C negli ultimi anni come Sacenti, Antoniacci. Poi c’è Selleri e giovani interessanti come Anselmo, che adesso è infortunato e Scarpa una mezzapunta del 1994. Diciamo che ad un gruppo di sei o sette elementi esperti che giocano insieme da diversi anni la società affianca degli under. De Vecchis ha già vinto la Coppa di D con il Matera speriamo sia un buon segno”.
Dopo Cortese e Paradisi ci saranno altri movimenti di mercato?
“Non credo. Siamo al completo. La società ha preso qualche under come Paradisi per sopperire agli infortuni capitati ai giovani in rosa. Non ci saranno altri arrivi”.
Una stagione più che positiva. Però l’allenatore Chezzi ha voluto togliersi qualche sassolino. Dopo la qualificazione alla semifinale di Coppa ha detto “Castelfranco merita la terza categoria”.
“Sì, purtroppo era uno sfogo. Ai quarti di Coppa, risultato già quello storico, c’erano cinquanta persone. La domenica arriviamo a circa duecento. Pochi, per i risultati ottenuti e gli sforzi della società”.
Una società a conduzione familiare. Descrivici l’ambiente attorno alla Virtus.
“E’ una società solida. In sei anni non mi è mai mancato nulla. Se capita un infortunio veniamo seguiti da un centro attrezzato. C’è tutto quello che serve per far bene il calcio in D con una gestione da professionisti. Un ambiente dove c’è la giusta pressione e serietà”.
L’Atletico Pro BP Piacenza prova ad allungare. Campionato equilibrato, con squadre blasonate. Chi ti ha impressionato in positivo e chi in negativo?
“Sinceramente non mi aspettavo l’Atletico Pro Piacenza così in alto. Cioè a leggere i nomi della rosa ti aspetti da loro un buon campionato, però stanno veramente impressionando. Bene anche il Tuttocuoio e ora la Massese si sta rafforzando. Gioca un buon calcio la Pavullese, ma manca di esperienza. Chi mi ha impressionato in negativo è la Lucchese. L’avevo vista contro la Spal e mi è parsa un’ottima squadra. Contro di noi invece non hanno giocato benissimo. Anzi, hanno fatto una prestazione opaca”.
Riccione, Rosignano, Fidenza, di nuovo Riccione e qualche scricchiolio anche a Lucca. Le vicende societarie falsano il torneo?
“Credo che si alterino gli equilibri. Noi abbiamo incontrato il Riccione alla terza giornata. Era una squadra diversa da quella che ha fatto tre vittorie consecutive. Alcune si indeboliscono altre come il Forcoli si rafforzano”.
Sabato, che Spal t’aspetti? C’è qualche giocatore da temere?
“Dopo la sconfitta di Piacenza penso vorranno rifarsi. Poi è l’ultima gara dell’anno davanti al proprio pubblico penso daranno il massimo. Mi hanno parlato bene di Laurenti”.
Sei anni alla Virtus Castelfranco, prima ancora quattro anni al Russi. Partito giovanissimo dalla Campania per approdare al vivaio del Vicenza. Ora a Castelfranco sembri aver messo radici.
“Ho fatto sei anni di settore giovanile a Vicenza, poi con il cambio di società siamo stati dirottati in mezza Italia. Sono finito al Russi. Son rimasto quattro anni, per due volte abbiamo raggiunto i playoff. Poi da sei anni sono al Castelfranco. Mi trovo benissimo è il giusto ambiente e anche la mia famiglia si trova bene qui a Castelfranco. Una fortuna per i tempi che corrono”.
Mai avuto una chance per passare nei professionisti?
“No, mai avuto una possibilità”.
Gli obiettivi di Tammaro e Virtus per questa stagione e nel prossimo futuro?
“Speriamo di arrivare più in alto possibile in campionato e raggiungere la finale di Coppa. Per quel che mi riguardo sto bene a Castelfranco e vorrei restare qui”.