CAPITAN SERROTTI, L’UOMO IN PIU’ DELLA PAVULLESE DI BAGATTI: SIAMO GIOVANI MA NON CI DIAMO PER VINTI. FINO ALL’ULTIMO PER SALVARCI

Matteo Serrotti, classe 1986, è l’uomo di punta della giovanissima Virtus Pavullese allenata da Massimo Bagatti. Arrivato sull’Appennino modenese in estate, giovanili targate Florentia Viola e un recente passato tra le file del Perugia insieme all’ex attaccante biancazzurro Alessandro Corallo e al Pierantonio con un l’altro ex spallino, il portiere Alessandro Leopizzi, l’eclettica mezzala toscana con i suoi ventisette anni da compiere a novembre, è il capitano della rappresentativa più importante di tutto il Frignano. All’andata, insieme a Boilini e Varone, in una delle partite più belle giocate in stagione dalla sua squadra, il numero otto nativo di Firenze, fece letteralmente ammattire la retroguardia ferrarese, seminando il panico e sfiorando più volte la rete del pari. Finì 2 a 1 per la Spal ma quella Pavullese spaventò e non poco l’undici di Sassarini.

Matteo è inevitabile tornare subito al match dell’andata: un girone fa, la Pavullese dal gioco spumeggiante, uscì tra gli applausi ma senza punti dal “Paolo Mazza”.
“Venivamo dalla convincente vittoria contro il Rosignano, ma prima eravamo incappati in cinque sconfitte consecutive. Per tutto il girone d’andata o si vinceva, o si perdeva, se dai un’occhiata al calendario vedrai che abbiamo iniziato a pareggiare qualche settimana fa per la prima volta contro Tuttocuoio e subito dopo in casa contro il Camaiore. Siamo una squadra che se la gioca dappertutto, il mister poi è uno di quelli a cui piace veder giocare al calcio le proprie squadre senza esasperare i tatticisimi”.

La tua squadra arriva da sette sconfitte consecutive, le ultime con il minimo scarto, ma è anche vero che non andate a segno da sei turni con ben tredici reti al passivo. Davanti al vostro pubblico non vincete dalla prima giornata di ritorno nel derby contro il Castelfranco. Penultimo posto in classifica, solo Riccione e Rosignano hanno subìto più reti, in casa però avete la peggior difesa insieme alla Bagnolese. 
“Siamo giovanissimi, considera che sono io il più anziano della squadra e non ho ancora compiuto ventisette anni. Paghiamo a caro prezzo l’inesperienza, probabilmente anche un inverno difficile che non ci ha permesso di allenarci come avremmo voluto per colpa dei campi perennemente innevati. Sono ormai cinque mesi che giochiamo le partite casalinghe sul sintetico di Savignano sul Panaro: è un bell’impianto ma con non c’è storia con i campi in erba, è lì che si gioca il vero calcio”.

Da Boilini a Serrotti passando per Varone e Bedogni, senza dimenticare Vernia e Fornetti. Sono questi i giocatori su cui fonda le basi il gioco di mister Bagatti. In più, domenica prossima a voi mancherà Di Stasio per squalifica mentre Varone, già da qualche mese, è salito di categoria. Un problema in più a cui neanche l’arrivo di Fancello sembra avere ovviato.
“Varone ha segnato sette gol in sei partite ed è naturale che un calciatore della sua esperienza ci avrebbe fatto comodo. Ma non penso sia solo un fatto di singoli: come ti ripeto siamo giovani e ogni giorno dobbiamo sobbarcarci tanti chilometri per allenarci lontano dai nostri campi ancora impraticabili e non è sempre facile. Se poi aggiungiamo che siamo capitati in un girone di ferro con squadre attrezzatissime, sia in testa, sia in coda, me l’aspettavo che avremmo fatto fatica. Ma non ci diamo per vinti. Ci sono ancora sei battaglie”.

Fino a questo momento sei il capocannoniere della tua squadra con all’attivo sette centri. Dove nasce giocatore Matteo Serrotti?
“Sono nato a Firenze e ho iniziato a dare i primi calci al pallone nelle squadre della mia zona, come Lastrignana, Firenze Sud e Rondinella. Seconda punta o mezzala, ho disputato un paio di campionati nelle giovanili della Florentia Viola con Sandro Vignini come allenatore (ex difensore di Modena e Lucchese a metà degli anni Novanta e deceduto in un incidente stradale nel 2005 n.d.r). Ho iniziato in Eccellenza a Pontassieve poi in D tre stagioni a Scandicci, l’ultima delle quali da capitano. Perugia e Pierantonio (con l’ex portiere della Spal Leopizzi n.d.r.) sono state le mie ultime due esperienze prima di arrivare a Pavullo in estate”.

Perché proprio la Pavullese?
“Mi ha voluto a tutti i costi mister Bagatti. Umanamente mi ha fatto subito una bellissima impressione appena ci siamo conosciuti. Ho accettato la sfida con grande entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco. Alla Pierantonio, l’anno scorso, mi ero trovato bene ma erano sorti problemi che andavano oltre l’aspetto tecnico e la mia avventura non poteva continuare”.

A Perugia stagione controversa la tua: diciotto presenze e una rete ma una conferma che a fine stagione non è arrivata.
“Mi hanno mandato via ma è stata una bella esperienza, giocare in uno stadio come il “Curi” trasmette sempre una sensazione particolare. Un po’ come giocare a Ferrara: all’andata, tutti noi ci siamo esaltati davanti a quel pubblico e a quella curva. A Perugia c’erano tanti giocatori interessanti, da Corallo (ex attaccante biancazzurro n.d.r.) a Frediani, da Placentino a Borgese senza dimenticare il capitano che era Goretti con tanta A sulle spalle”.

A dicembre Serrotti era a un passo dalla Spal.
“Così dicono, ma nessuno ha mai parlato direttamente con me. Fa piacere, Ferrara è una signora piazza anche se calcisticamente siete caduti in disgrazia e siete stati costretti a ripartire da una categoria difficilissima e dove non è per niente facile uscirne al primo colpo. Basta vedere che oltre alla Spal in questo girone ci sono Lucchese, Massese e Pistoiese, tutte squadre blasonate. La D è un inferno”.

Chi vince il campionato?
“Se devo essere sincero, tra tutte, quella che mi ha dato le sensazioni migliori nel girone d’andata è stata il Mezzolara, anche se adesso sta faticando parecchio ed è praticamente tagliata fuori anche dai playoff. Una delle due davanti, tra Atletico e Tuttocuoio, secondo me, arriva in fondo”.

Sogni per l’immediato futuro?
“La mia filosofia è sempre stata quella del lavoro sul campo: lavorare, lavorare e ancora lavorare, per crescere e migliorarsi giorno dopo giorno. Sono sicuro che pagherà. Adesso però c’è solo la Pavullese e la concentrazione deve essere massima perché la salvezza non è un miraggio. Dobbiamo crederci. Domenica tutti i pronostici sono contro di noi. Per questo può essere la gara della svolta. Ce la metteremo tutta per mettere in difficoltà una corazzata come la Spal”.

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