Giornata uggiosa in via Copparo, è aprile solo ed esclusivamente perché lo dice il calendario e anche la temperatura tarda a risollevarsi in una tra le primavere più pigre degli ultimi anni. Animi distesi e compatti all’uscita del gruppo per la consueta ripresa, agli ordini di un Sassarini pimpante e sempre pronto a dare i suggerimenti migliori ai suoi ragazzi. Circa venti persone ad assistere all’allenamento tra cui il presidente Roberto Ranzani, mentre non si sono visti tutti gli altri componenti societari, da Roberto Benasciutti a Lorenzo Cestari passando per Matteo Mazzoni. Assente anche Giacomo Laurino, responsabile del settore giovanile biancazzurro. Dopo il comunicato letto dai giocatori al termine della gara contro il Castenaso si è scelta la linea del silenzio, vuoi per il bene comune, vuoi per non aggiungere altra benzina sul fuoco, visto che, nonostante i mille problemi, la Spal è ancora lì a lottare, almeno sulla carta, per la zona promozione. E poi, la realtà è che la situazione non si è spostata di una virgola rispetto a cinque giorni fa: soldi non ce ne stavano prima e soldi non ce ne sono ora, di chiacchiere nelle ultime settimane ce ne sono state fin troppe così come i tentativi, vani, da parte di Benasciutti di tenere chete le acque. Ora che il pentolone si è sollevato e tutti hanno potuto guardarci dentro la situazione è chiaramente tranquilla solo in apparenza, con i ragazzi impegnati a dare il massimo sul campo e alla domenica in vista di strappare un contratto meno tribolato la prossima stagione. Un film già visto dodici mesi fa, scene di un epilogo sportivo tragico ma ampiamente scritto e previsto sin dallo scorso agosto, con l’aggravante che siamo in serie D e le spese, quelle più vive e necessarie, rispetto ai professionisti sono un’inezia a confronto. Ranzani preferisce non parlare perché prima di discutere di situazioni societarie “Occorre che la società si ritrovi” Anche se sono cinque giorni, aggiungiamo noi, che le parti non entrano in contatto. Così Sassarini a fine allenamento: “Viviamo il momento più importante della stagione in una sorta di autogestione. Sembra paradossale, ma è così. Ho dovuto per forza di cose cambiare i miei metodi di allenamento, non potevo pensare di avere dai ragazzi la stessa concentrazione e la stessa predisposizione a capire le situazioni di gioco o gli errori nel dettaglio come facevo all’inizio, dopo tutto quello che abbiamo passato nelle ultime settimane. E’ sempre difficile andare in campo alla domenica con la testa leggera o comunque sgombra da problemi che inevitabilmente, ci sono, esistono, e che abbiamo capito che ci dovremo convivere fino alla fine del campionato. Abbiamo parlato tanto ultimamente, tra di noi, nello spogliatoio, con la società, con tutti. Non abbiamo risolto nulla, abbiamo solo capito che dobbiamo andare avanti per rispetto della maglia, della città e di tutti i tifosi che continuano a sostenerci ogni domenica. Io sono con i miei ragazzi, sarò al loro fianco fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Sono sereno, giovedì il messaggio penso sia arrivato forte e chiaro, ora proviamo a pensare solo a queste cinque partite sperando di non pagare atleticamente quello che abbiamo sicuramente guadagnato da un punto di vista mentale, sfogando la nostra frustrazione, raccontando quello che abbiamo taciuto per tanti mesi. La Pistoiese? Bella squadra, forse la migliore di tutte in questo momento, ha un potenziale enorme ma è dietro di noi di due punti e questo non va dimenticato. Fino a prova contraria sono loro che dovranno vincere e giocare in casa li metterà nelle condizioni di doversi confrontare con una pressione in più. Non sarà facile per nessuna delle due, paradossalmente noi siamo più tranquilli. Novità di formazione? Sicuramente sì ma me le tengo per me fino a sabato, ho due schieramenti ben impressi nella mia mente che potrebbero contrastare i nostri avversari. Pronostico chiuso? Apparentemente non c’è partita, ma io sono abituato a vincere e lavoro per quello, i miei ragazzi anche, sanno come la penso e sono d’accordo con me su tutta la linea: andiamo a giocarcela, perché nel calcio i pronostici sono fatti per essere ribaltati”.
SITUAZIONE INFORTUNATI – E’ appena martedì ed è ancora presto per stilare il solito bollettino di guerra, anche se la tappa di avvicinamento in quel di Pistoia pare regalare più sorrisi del previsto. A parte la partitella, si sono regolarmente messi a disposizione del mister i vari Braiati, Gallo, Nodari e Rocchi, Marchini ha continuato le solite terapie e massaggi con lo staff medico, Marcolini ha disputato invece solo una leggera seduta. Si è rivisto Fiorini, fermo il solo Piras che domani sarà sottoposto a esami più approfonditi per capire la reale entità del danno subìto alla caviglia nel match contro il Castenaso: la sua presenza a Pistoia è praticamente da escludere, al pari di quella di Canalicchio che mercoledì sarà fermato dal giudice sportivo dopo il rosso rimediato nell’ultimo match di campionato.
CONVOCATO ZANELLATO – Segno inconfutabile del marasma disorganizzativo in cui versa la società di via Copparo, solo oggi (ma il fax porta la data del 28 marzo) sul tavolo di Roberto Ranzani è arrivata la notifica che Francesco Zanellato, attaccante classe 1994 in forza alla formazione Juniores di Massimo Albiero, è stato convocato per lo stage della Rappresentativa di Serie D Under 18 previsto per domani a Pistoia con relativa amichevole contro gi Orange di Morgia al “Melani”. In fretta e furia, con Laurino che fino alle ore diciotto non si sapeva dove fosse finito, il presidente ha predisposto la trasferta per il giocatore: si tratta di un’occasione formativa e di crescita importantissima a cui l’attaccante rodigino non poteva proprio mancare.
A PISTOIA DI SABATO – Per esigenze televisive Pistoiese-Spal si giocherà sabato 6 aprile con inizio alle ore 14 allo stadio “Melani”. Anche in questa occasione, come già successo nelle ultime tre trasferte consecutive, i calciatori ferraresi partiranno il giorno stesso della partita, intorno alle ore 8, con pranzo fissato poco prima delle 11. Probabilmente, lo diciamo sin da ora, un big-match di questo calibro avrebbe meritato una maggior cura da parte della società ma si sa, in questo delicatissimo momento, occorre far di necessità virtù (in verità si va avanti così da agosto) e allora è inutile chiedersi perché si parte il giorno stesso della partita quando ai giocatori, addirittura in allenamento, manca praticamente tutto e sono costretti a portarsi da casa le magliette. Povera Spal come sei ridotta.