LA SPAL CONFEZIONA LA PARTITA PERFETTA: LODI E BUTTINI MOSTRUOSI, CHE BRAVI ANGELONI E GENUARIO

BROGLIO 6 – Per il “Neuer” spallino interventi di ordinaria amministrazione. Bene nelle uscite alte e autoritario nel richiamare a sé il pacchetto arretrato. Infonde sicurezza ai compagni e anche se non è chiamato in causa dagli avversari la sua presenza si fa sentire. Con l’impegno e i miglioramenti costanti ha convinto Albiero ad affidargli le chiavi della porta biancazzurra.

LODI 8 – Partita sontuosa del brevilineo terzino destro. Nella prima frazione tampona Paterlini e Rizaj che si affacciano a turno dalle sue parti e riparte mettendo in mezzo palloni invitanti. Spinge per tutto l’incontro e nei primi confusi minuti di gioco è il più lucido dei ventidue in campo.

BUTTINI 8 – Elegante nelle chiusure e nell’uscire palla al piede dalle situazioni complicate al limite della propria area di rigore. Assieme al più giovane compagno di reparto Sorrentino forma una coppia di centrali difensivi impenetrabile. Annullato lo spauracchio Paterlini.

SORRENTINO 7 – Continua con prestazioni di assoluto livello la stagione del più giovane (classe 1997) degli elementi a disposizione di Albiero. Concentrato e risoluto con personalità da vendere nei duelli a sportellate con avversari più esperti. Elemento di sicuro avvenire da far crescere con serenità. Pericoloso anche in fase offensiva con una zuccata che costringe Santini a volare in corner.

ANGELONI 7.5 – Sulla fascia mancina è uno stantuffo inesauribile. Magari esteticamente non bello a vedersi per il modo di correre, ma grinta, fiato e intelligenza tattica sono le doti migliori di questo esterno dagli occhi di ghiaccio che non perde mai la lucidità. Impressiona favorevolmente anche il mister dei reggiani Olorunleke.

DOMI 7 – ‘Enea’ nome di guerriero per un centrocampista abituato a far battaglia in mezzo al campo e a mettere il proprio dinamismo a favore dei due playmaker Orlando e Mastella. E’tra quelli con il minutaggio maggiore nella truppa Albiero. Uno dei classici giocatori dal fondamentale lavoro oscuro. Prezioso negli equilibri della Juniores. Capitano nella battaglia odierna, fascia che onora con l’ardore che da sempre lo contraddistingue.

MASTELLA 7 – Per tutti è “Jack”, ma il professore del centrocampo (eccellente il rendimento scolastico, ndr) applica geometrie essenziali alla manovra spallina. Se Orlando si occupa di innescare la fase offensiva, Mastella è quello che fa ripartire l’azione prendendo palla davanti alla difesa. Lucido e preciso come sempre nella gara di oggi nonostante le ruvide carezze dei mediani reggiani..

ORLANDO 7 – Non doveva nemmeno esserci. Ha saltato l’intera settimana di lavoro perché alle prese con un problema muscolare. Alla fine stringe i denti e disputa un primo tempo di quantità e qualità in mezzo al campo nonostante le ‘attenzioni’ riservategli dagli avversari. Cala alla distanza, ma la sua esperienza (lui e Zanellato sono gli unici 1994 a disposizione di Albiero) è fondamentale per questo gruppo.

(ZITELLI NG) – pochi minuti per rilevare un esausto Orlando. Giusto il tempo di prendere un’ammonizione ed interrompere un pericoloso contropiede. Una delle pochissime alternative assieme a Rizzato e l’assente Battiloro a disposizione di Albiero)

VERONESI 6 – Voto di stima per “Gazza” Veronesi. Soprannome che gli deriva per il suo modo di correre e non per le bizze caratteriali del più famoso collega Gascoigne. Veronesi ha il pregio di sfruttare la propria fisicità per farsi trovare al posto giusto al momento giusto in fase d’attacco scardinando le difese avversarie. Spesso però non ha la freddezza dell’attaccante di razza. Spreca tre occasioni da gol nitide, una anche in maniera grossolana. Tuttavia ha risolto match importanti in stagione. Gazza è così prendere o lasciare.

GENUARIO 7.5 – La sua prova sarebbe appena sufficiente. Fagocitato dalla coppia di marcatori della Bagnolese e da un atteggiamento che sfiora la supponenza. Mentre i compagni corrono e si dannano da matti, l’ex Cesena da sempre l’impressione di fare il minimo sindacale. Ha però fiammate di classe da categoria superiore. Due lampi in 90’ che portano alla Spal una traversa e un eurogol. Match-winner.

ZANELLATO 6.5 – La prestazione odierna non rende merito alla sua stagione da protagonista con la maglia della Juniores (21 reti messe a segno da ‘Zane’). Come Orlando, in settimana non si è mai allenato per problemi fisici e in campo si è trovato di fronte l’energumeno Gideon che ne ha limitato lo slancio. Si è messo al servizio della squadra con alcuni assist interessanti e provando ad azionare il mancino in un paio di occasioni. Conferma che da esterno in un attacco a tre si trova più a suo agio che come centravanti. Avrà conservato il gol per la finale.

ALBIERO 9 – Per come ha magicamente gestito i quattordici ragazzi a disposizione potremmo soprannominarlo Albus Silente. Pozioni e fatture non c’entrano però. Grande capacità di inculcare nozioni tattiche ai giovani giocatori spallini (spesso i ragazzi applicano con disinvoltura diversi schemi nel corso della stessa partita) e motivazioni. Dopo la sconfitta con la capolista Delta che è costata la seconda piazza, la squadra poteva disunirsi. Invece ha liquidato il Legnago nell’ultima di campionato ed è scesa in campo provando a fare la partita contro la tosta Bagnolese infischiandosene del doppio risultato a disposizione. Una squadra che gioca un buon calcio votato all’attacco, ma ben organizzata e compatta dietro. Il voto va condiviso con il preparatore atletico Francesco Capisani perché l’undici di Albiero corre fino al novantesimo nonostante da sette gare scenda in campo più o meno la stessa formazione per dieci/undicesimi (staffetta per squalifica Battiloro-Genuario). Ha conquistato meritatamente la finale playoff. Stagione che comunque vada sarà un successo. Chapeau.


BAGNOLESE
Santini 7; Salvo 5.5, Venturi 6, Bigi 6, Gideon 7; Costoli 6 (dal 18’ s.t. Formentini 5.5), Spocchi 6 (dal 43′ s.t. Sula NG), Rizaj 6.5; Paterlini 5.5, Grazioli 5.5 (dal 5’ s.t. Maarof 6), Bartoli 6. All.: Orlandini (squalificato, in panchina M. Olorunleke 6)

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