Nella giornata di iei è giunta nella nostra casella di posta elettronica una lettera firmata da quattro tifosi spallini, rivolta al direttore Alessandro Orlandin, inerente alla situazione della Spal. Ne pubblichiamo di seguito il contenuto e la relativa risposta, cogliendo l’occasione per ricordare che ogni contributo argomentato è sempre bene accetto.
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Gentile direttore, siamo un gruppo di tifosi spallini, anziani per età e “militanza”, e vogliamo dire la nostra sul recentissimo scambio di accuse tra l’assessore allo sport Luciano Masieri e Oreste Pelliccioni, sulla gestione della Spal nel corso di questa stagione e su come gli organi di informazioni tradizionali (leggi: quotidiani cartacei) hanno trattato il tema calcistico cittadino che tanto divide e appassiona. La replica, articolata e stizzita nonché supportata, a quanto pare, da documentazione, di Pelliccioni a Masieri lascia dubbi sulla ricostruzione che quest’ultimo ha fornito sulla genesi della Spal 2012-2013. In effetti, pare inverosimile che l’imprenditore avesse garantito un investimento superiore ai 5 milioni di euro per affrontare un campionato di serie D, quando è noto che la cifra necessaria si aggira attorno al milione di euro. Parimenti poco credibile appare l’esponente del governo cittadino quando sostiene il proprio ruolo di “garante” in sede di confronto con gli organi federali calcistici. L’impressione è che Masieri, difendendo l’indifendibile attuale patron della Spal intenda difendere se stesso e la scelta di affidare la guida societaria praticamente al solo Roberto Benasciutti. Ricordiamoci la retorica imperante in quel periodo, la retorica della “ferraresità” per la Spal, quasi che il luogo di residenza bastasse da solo ad assicurare gestione cristallina e gloria alla nostra amata squadra, e in un contesto economico e sportivo dove moltissime sono le società calcistiche e non condotte con oculatezza da imprenditori provenienti da un tessuto economico extracittadino o extraregionale o addirittura extranazionale. L’impressione è, ancora, che l’assessore Masieri abbia inteso la Spal e le sue difficoltà quale trampolino di lancio per la carriera politica e l’ascesa a chissà quali poltrone, giocando sulla “ferraresità” per guadagnare facili consensi. Non si capisce altrimenti la veemente contestazione alla gestione Butelli e i toni di tutt’altro tenore adoperati nei confronti di Benasciutti. Sull’azionista di maggioranza e la sua sciagurata gestione, la nostra valutazione è circoscritta a questa stagione e non vuole estendersi al suo coinvolgimento nelle vicende societarie del decennio scorso. Non è accettabile rivendicare la passione biancoazzurra a giustificazione di chi non paga i propri dipendenti e conduce, dopo mille omissione e bugie, sull’orlo di un altro precipizio fallimentare la Spal. Campagna acquisti faraonica, obbiettivi di promozione in serie C, apparizioni sui mass media rassicuranti per mesi e mesi, tutto senza dire irresponsabilmente, fino a un mese fa, quale era la realtà di una situazione che avrebbe, se conosciuta, allarmato perfino il più ingenuo dei tifosi. Amore per la Spal? Diciamo vanità e megalomania a livelli stratosferici. Non sarebbe stato più onesto dire la verità e allestire un organico proporzionato al budget, magari puntando sull’impiego massiccio, anche se non in toto, dei ragazzi del settore giovale allo scopo di raggiungere la salvezza?
Franco, Mario, Ruggero e Sandro.
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Cari Franco, Mario, Ruggero e Sandro,
sono molti i temi particolarmente spinosi che sollevate nella vostra lettera e devo ammettere che servirebbero pagine e pagine per elaborarli correttamente in una giusta prospettiva storica. Onestamente mi interessa poco il peso delle eventuali ambizioni politiche dell’assessore, gli scambi d’accuse con Pelliccioni o l’eventualità di tornare su quanto accaduto con Butelli. C’è piuttosto un aspetto cruciale su cui mi trovate d’accordo: ovvero sulla tendenza di Benasciutti a sopravvalutare se stesso e le possibilità di sostegno della città e sull’analoga tendenza dell’assessore Masieri a sopravvalutare a sua volta Benasciutti. Questo ha innescato un corto circuito dagli effetti devastanti, che di fatto è costato il campionato alla squadra e un ulteriore danno d’immagine all’idea stessa di Spal, già colpita irrimediabilmente l’estate scorsa. Insomma, le responsabilità mi sembrano condivise e figlie di una politica delle soluzioni a breve termine che nel calcio non dà risultati per ovvi motivi. Di positivo c’è che l’amministrazione (almeno) stavolta sembra essersi mossa in largo anticipo per evitare altri impatti traumatici: il progetto che vede il coinvolgimento di Walter Mattioli e della famiglia Colombarini pare essere la soluzione giusta per dare un minimo di serenità alla Spal. Sta ora a Benasciutti dimostrare di voler bene ai colori biancazzurri e di credere veramente all’idea di una Spal “bene di tutti i ferraresi”, come più volte rimarcato in numerose dichiarazioni durante la stagione. Le diplomazie cittadine mi risultano al lavoro, vedremo se i loro sforzi ci consegneranno un’estate tranquilla o meno. – a.orl.
ps: Mi scuso con i quattro lettori che ci hanno scritto per aver omesso di pubblicare la parte di lettera in cui venivano indirizzate dure critiche ai colleghi della stampa locale. Comprenderanno che per ragioni deontologiche e di correttezza, non sarebbe stato giusto pubblicarle.