LA CONFUSIONE COME DENOMINATORE COMUNE: IN CAMPO, IN SALA STAMPA E NELLE TRATTATIVE SOCIETARIE

La stagione della Spal 2012-13 va matematicamente in archivio con novanta minuti ancora da giocare (a Castelfranco Emilia gara valida solo per aggiornare le statistiche). Nell’ultima gara del campionato al “Paolo Mazza”, davanti a circa 1100 spettatori (212 i paganti, minimo stagionale), la scialba prestazione della squadra di Sassarini si conclude con un successo per 0-2 dell’Atletico Pro Piacenza che certifica la matematica esclusione dall’unico ‘obiettivo’ rimasto, ovvero la qualificazione ai playoff.

AMARO ARRIVEDERCI AL MAZZA – Obiettivo di facciata in realtà, sia perché il valore reale dei playoff di Serie D è poco chiaro, sia perché la squadra è con testa e corpo da un’altra parte. Le note vicende extra campo proiettano la mente già altrove e nelle gambe manca ormai la benzina con gli allenamenti ‘amatoriali’ degli ultimi tempi. Si chiedeva una prova d’orgoglio e di raschiare il barile delle motivazioni per chiudere con un successo davanti al pubblico di casae, invece, il jolly forse era già stato giocato sette giorni fa con un pareggio in casa della capolista Tuttocuoio. Al “Mazza” sono scese in campo due squadre rimaneggiate fra squalifiche e infortuni e nelle ambizioni, già detto della Spal, anche i piacentini con il morale sotto i tacchetti per aver perso l’opportunità di chiudere al primo posto, dopo esser stati per buona parte del torneo in testa. Tuttavia quel che rimane della Curva Ovest ha applaudito la squadra al novantaquattresimo minuto e allo stesso tempo non ha lesinato cori contro il patron Benasciutti. I tifosi hanno scelto da che parte stare.

REBUS SOCIETARIO – La società, appunto, ecco il tema che terrà banco da qui in avanti. Ci sarà un’altra estate in cui il calciomercato passerà in secondo piano. L’ha detto il presidente Ranzani: il primo punto su cui lavorare è garantire una solidità economica alla società. Ieri ad assistere a Spal-Atletico BP Pro Piacenza accanto al patron Roberto Benasciutti c’era tale “signor Marco” (dal marcato accento romano) così presentato alla stampa, che dopo il pressing degli addetti dell’informazione, è dapprima diventato amico di famiglia del dg Cestari, poi amico di famiglia di Benasciutti e infine Marco, emissario legato al gruppo Candela. Al momento per stessa ammissione del patron Benasciutti ci sono due proposte: quella del gruppo Candela appunto e di una cordata metà ferrarese e per metà di Bologna legata all’ex giocatore Giorgio Bresciani. Entrambe le proposte prevedono un ruolo per Benasciutti nel futuro organigramma societario. I Colombarini? Al momento secondo quanto affermato in sala stampa da Roberto Benasciutti non ci sarebbe alcuna trattativa tra le due parti. La disponibilità a trattare però ci sarebbe, ha lasciato intendere Benasciutti. Occorrerà vedere il pressing in tale direzione dell’amministrazione comunale orientata a sponsorizzare la pista che porta a Masi San Giacomo. E’ evidente che sotto il profilo economico il patron ritiene più valide le precedenti due.

SILENZIO STAMPA BYE BYE – Nel dopo partita in sala stampa sono stati Benasciutti, Ranzani e Marchini a parlare, anche se ufficialmente ci sarebbe ancora il silenzio stampa. Detto dell’analisi delle varie trattative descritte da Benasciutti, il presidente Roberto Ranzani si è mostrato amareggiato per aver mancato l’obiettivo playoff. Poi ha rivelato candidamente ai taccuini che non è in grado di giudicare le trattative perché ne viene informato solo successivamente dal proprietario. E all’assenza di comunicazione e di rapporti umani ai piani alti della società fa seguito quello fra capitano della squadra e allenatore come dichiarato da un contrariato Davide Marchini in sala stampa. La sostituzione dell’intervallo ha fatto sì che venisse alla luce la mancanza di fiducia del tecnico nei confronti del capitano che ha poi lamentato l’assenza di rapporto umano e la modalità di gestione dello spogliatoio dell’allenatore ligure. Marchini ha poi concluso il suo sfogo rivelando la questione “maglie” comprate da sponsor suoi amici. In un clima da tutti contro tutti, va in archivio un’altra domenica spallina, ma i dubbi sul futuro della Spal restano. Che Spal sarà quella che calcherà il manto verde del Paolo Mazza nella stagione 2013-14? Per scoprirlo servirà ancora un po’.

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