Il mondo del calcio dà l’addio a a Ferruccio Mazzola, figlio del leggendario Valentino e fratello minore del più popolare Sandro. L’ex centrocampista di Inter, Lazio e Fiorentina era nato nel 1945. Dopo il ritiro ad appena trentadue anni, nel 1981 intraprese la carriera di allenatore cominciando da Genzano di Roma con il Cynthia. Nel 1986 passò sulla panchina della Spal durante la gestione Nicolini, conducendo i biancazzurri al quarto posto nel girone A della vecchia serie C1. La sua carrierà proseguì per un ulteriore decennio chiudendosi ad Aosta. Mazzola si dedicò quindi ad altre attività, tra cui la direzione tecnica della squadra giovanile della Borghesiana, a Roma.
Tuttavia il suo nome è destinato a rimanere legato a due vicende calcistiche che poco hanno a che fare con i risultati del campo: nel 2003 Mazzola fu al centro di una contesa legale assieme all’imprenditore calabrese Rizzuto contro Diego Della Valle, per la proprietà del marchio dell’ACF Fiorentina. Il tribunale di Roma però sentenziò in favore dell’attuale patron della squadra viola. Ancora maggior scalpore provocò la pubblicazione di un libro intitolato “Il Terzo Incomodo” (2004), in cui Mazzola denunciava apertamente presunte pratiche di doping riscontrate durante la sua permanenza nell’Inter, nella Lazio e nella Fiorentina. Venne aperta un’inchiesta, successivamente archiviata. Le accuse furono ribadite in una intervista rilasciata a L’Espresso nel 2005 (che si può leggere qui: http://www.storiedicalcio.altervista.org/nerazzurro_tenebra.html), che gli valse una querela da Giacinto Facchetti (respinta dal giudice) e la rottura dei rapporti col fratello Sandro, oltre che con l’Inter. Nel 2006 ha fondato, assieme ai familiari del defunto Bruno Beatrice, l’Associazione Vittime del Doping. Negli ultimi anni si era occupato di fare da osservatore per conto del Treviso.