La storia recente della Spal insegna che per le questioni biancazzurre non esistono formalità di sorta: l’assemblea dei soci di stamane, annunciata come una questione da un quarto d’ora, si è dilungata ben oltre la durata prevista, chiudendosi dopo circa un’ora e mezza. E la notizia del giorno è di quelle che fanno rumore: al momento di entrare nello studio del notaio Mistri i soci erano tre, all’uscita sono rimasti solo in due. Infatti il presidente Ranzani non ha partecipato al ripianamento del debito di 190mila euro fornendo i 9.500 euro di competenza (il 5% del totale), uscendo così di scena. Una scelta per certi versi sorprendente, che ha consegnato a Roberto Benasciutti il controllo pressoché totale delle azioni della Spal con una quota del 95%. Unico socio di minoranza al momento rimane quindi Matteo Mazzoni, con il restante 5%.
Ranzani è stato il primo a uscire dall’assemblea e di fronte ai cronisti si è limitato a sorridere e ad assicurare che è “Tutto a posto”. La ragione dell’ottimismo dell’ormai ex presidente l’ha spiegata Andrea Cani, direttore commerciale di Wind4Win e principale interlocutore di Benasciutti per la cessione delle quote di maggioranza della Spal: “Con Ranzani abbiamo già un accordo per cedergli a titolo completamente gratuito il 5% delle nostre quote una volta conclusa la trattativa”. L’imprenditore milanese, accompagnato dal socio Giulio Pinzi, ha atteso l’uscita degli attuali dirigenti della Spal per poi allontanarsi con loro in vista di una riunione nel pomeriggio. Tra Cani e Benasciutti c’è un’intesa di massima, sancita da un’opzione scritta nero su bianco perfezionata nella serata ieri dai commercialisti delle due parti: “Ci siamo dati 48 ore di tempo per concretizzare l’operazione, – ha detto Cani – nel frattempo stiamo già provvedendo all’iscrizione della squadra al prossimo campionato”. Da parte sua Benasciutti ha mostrato il solito atteggiamento placido: “È andato tutto bene e praticamente ho ripianato da solo i debiti fino al 5 luglio, quindi ora ci sono tutti i presupposti per concludere la trattativa. Sono andato avanti un anno intero cercando dei soci forti, preferibilmente dentro Ferrara. Ma abbiamo visto che questo non è stato possibile”.
Dalle parti è giunta conferma che l’offerta di Cani riguarda l’80% delle quote, con un 10% che rimarrebbe nelle mani di Benasciutti e il restante 10% diviso a metà tra Mazzoni e Ranzani. A spiegare ulteriormente i termini della trattativa ci ha pensato l’attuale commercialista della Spal, Roberto Bizzarri: “Ad oggi la società ha normale debito di gestione, ma non ha perdite pregresse. Quindi l’unica cosa che Benasciutti e Cani dovranno concordare riguarda la garanzia dei famosi 326mila euro garantiti da Benasciutti per la fideiussione data per l’iscrizione al campionato scorso. Ma penso non ci siano problemi di questo genere per il semplice fatto che già si era a conoscenza di questo ostacolo. Finora Benasciutti si è dimostrato assolutamente disponibile, il prezzo per il passaggio di quote è già fissato quindi Roberto non si tirerà indietro. In collaborazione con il professionista che cura gli affari dei milanesi abbiamo messo a posto la contabilità, presumo passeranno un paio di giorni per stilare un preliminare di vendita: dopo tale passaggio si dovrà parlare di garanzie economiche vere e proprie, con un atto di vendita fissato a trenta giorni”.