E’ iniziato il conto alla rovescia che culminerà con l’apertura delle porte del PalaBoschetto in occasione della finalissima di Supercoppa Italiana Under 21. La squadra di Velimir Andrejic arriva all’appuntamento forte dello scudetto conquistato nella stagione 2012/2013, ma non solo. Infatti il Kaos domenica sera scenderà (ore 18) scenderà in campo per confermare il titolo già alzato lo scorso dicembre, ma la missione non sarà per nulla facile.
Profondi cambiamenti di organico hanno caratterizzato i caldi mesi estivi dell’Under 21. Più giovani e soprattutto un corposo nucleo ferrarese su cui puntare caratterizzano la rosa, a partire dal nuovo capitano, Ettore Fadiga, ormai un habitué della Supercoppa Italiana: “Questa sarà la mia quarta volta, ma per ora il bilancio personale è negativo: due sconfitte ed una vittoria. Punto a pareggiare i conti”.
Ma più che a livello personale, sarebbe importante per tutta la squadra partire in quarta. E’ la partita giusta per iniziare la stagione?
“Diciamo che è un bel test. Servirà al nuovo gruppo per vedere a che punto siamo con la preparazione e con l’affiatamento. Vincere vorrebbe dire dare continuità a quanto di buono fatto lo scorso anno, seppur con compagni nuovi e meno allenamenti nelle gambe di quanti ne avremo a marzo/aprile quando ci troveremo a dover affrontare le fasi decisive in campionato e Coppa Italia. E’ una partita strana come tutte le partite secche, fa storia a sè. In più arriva ad inizio stagione quando ancora le incognite sono tante. Noi daremo sicuramente il massimo, vogliamo vincerla, ma da lunedì torneremo in palestra per ripartire da zero ed impostare la stagione”.
Ti ritrovi ad essere, a 21 anni compiuti a febbraio, il più “anziano”. Avere un gruppo estremamente giovane è uno stimolo in più o potrebbe, almeno inizialmente, rappresentare un problema?
“Le cose sono un po’ cambiate, nel senso che lo scorso anno avevamo quattro fuoriquota stranieri e una rosa che sulla carta – ma anche in pratica – si è dimostrata essere la più completa, riuscendo a stare sempre al vertice, parentesi sfortunata della Coppa Italia a parte. Adesso abbiamo Tuli e Juninho (entrambi anche in A con Capurso, ndr), e questo responsabilizza di più noi italiani, che da quest’anno avremo a disposizione più minuti per cercare di fare bene. Speriamo che tra i ragazzi più giovani emerga qualcuno sin da subito, fermo restando che tutti avranno tempo per dimostrare le loro qualità durante l’anno”.
Riprendete da dove vi eravate fermati. Dualismo con Asti. Come pensi che arriveranno loro all’appuntamento in Supercoppa?
“Noi guardiamo in casa nostra. I tabellini e le cronache del nostro precampionato si possono leggere ovunque, abbiamo ancora fame e stiamo facendo bene. Asti non so chi abbia come fuoriquota, ma diamo per certa la presenza di Garbin e Celentano. De Oliveira? Noi abbiamo lavorato impostando la partita come se loro fossero quelli dell’anno scorso, dobbiamo prepararci sempre per affrontare un avversario al top per non farci trovare impreparati. Solo domenica scopriremo chi ci troveremo di fronte”.
Per la prima volta potresti sollevare un trofeo da capitano. Emozionato?
“Già durante la scorsa stagione ho indossato la fascia qualche volta, ma nelle gerarchie venivo dopo Barbi e Drago. Da quest’anno invece sono stato scelto come primo capitano e non posso che essere soddisfatto ed onorato di aver ricevuto questo incarico. Spero di bagnare il mio debutto con una coppa, sarebbe sicuramente splendido”.
Quanto sarà importante il tifo del PalaBoschetto?
“Fondamentale. Noi puntiamo molto sul supporto del pubblico, credo sia normale. Speriamo sia pieno come nelle migliori occasioni, e penso alle finali dello scorso anno: davanti ai nostri tifosi siamo sempre riusciti a dare qualcosa in più. Sarebbe bello vedere anche facce nuove, questa è sicuramente l’occasione giusta per scoprire da vicino il mondo del calcio a 5”. Parola di capitano.