X IN SCHEDINA – Roma nun fa la stupida ieri sera. Consecutio temporum che rasenta l’illegalità linguistica, ma lasciateci questa licenza poetica. Perchè a far notizia è il vivissimo Kaos Futsal che poco più di ventiquattro ore fa è ripartito dalla Capitale con un preziosissimo punto in tasca. Certo, per come si era messa la tiratissima partita contro i gladiatori biancocelesti della Lazio, la vittoria ferrarese non sarebbe stata certamente una rapina, ma inutile stare qui a lamentarsi. 1-1 è stato, e ce lo facciamo bastare.
UNA BOCCATA D’OSSIGENO – Anche perchè, dopo un’amara sconfitta interna per mano della Luparense e qualche preoccupazione psicologica di troppo, l’importante, per il Kaos di Leopoldo Capurso, era trovare una prestazione solida. E questa, puntualmente, è arrivata. Non tragga in inganno il punteggio basso: la partita è stata emozionante, con molte occasioni da una parte e dall’altra. Ottimi i due portieri, Laion e Molitierno, ed è solo grazie a loro se la Rai non ha dovuto usare il pallottoliere in diretta televisiva. In più tanta quantità. Insomma, senza stare a guardare la classifica, il punto è buono, soprattutto se consideriamo che la Lazio si è presentata sul suo bellissimo parquet nero con una sete di punti come nemmeno un ciclista dopo 200 km di pedalata sotto il sole…
SPETTACOLO CAPURSO – Situazioni praticamente uguali tra Kaos e Lazio, appaiate in classifica a due punti, solo che la squadra di Calzolari ha dalla sua parte un sergente di ferro come Capurso. E questo potrebbe essere un bel vantaggio a lungo termine. Giacca e maglioncino color pervinca portafortuna, scarpa d’ordinanza e l’immancabile cappellino con visiera: questa la tenuta da gara del vulcanico allenatore pugliese. Le urla che non ha fatto al PalaGems, i salti e i “mannaggia” sui gol sbagliati. Ma anche applausi e tanta carica da infondere ai suoi ragazzi, usciti dal campo con l’amaro in bocca per il risultato ma con la consapevolezza di aver rimesso la testa fuori dall’acqua dopo 15 giorni di totale apnea e ansia da prestazione. Il gruppo sta emergendo, ma la domanda è una sola: quanta voce ha il mister?
ALLA SFORTUNA NON C’E’ MAI FINE – Tanta, e direttamente proporzionale alla sfortuna. Proprio nel giorno in cui rientra nell’elenco dei 12 convocati Vinicius, ecco che si fa male Kakà. Non sembra nulla di serio, ma il pivot brasiliano, per quasi tutta la partita, ha dovuto giocare con una dolorosa distorsione alla caviglia, e solo una magia del fisioterapista gli ha permesso di continuare l’incontro. Ovviamente non al top della condizione. Quanto serve Kakà al Kaos non lo sa nessuno meglio di Capurso. Senza i gol del suo attaccante principe, capocannoniere nello scorso campionato, l’attacco fa fatica a girare. Sei reti in tre uscite sono pochi per puntare ad una buona casella nei play off, soprattutto se se ne subiscono almeno tre, com’è successo contro Pescara e Luparense. Decisamente meglio al cospetto della Lazio, dove gli errori nel reparto arretrato sono diminuiti notevolmente. Forse un problema è stato risolto?
BENVENUTO PEREIRA – Chissà. Intanto è ufficiale: Pereira c’è. Non una gran prestazione per il verdeoro ex Bisceglie e Lazio, ma il gol è arrivato proprio dai suoi piedi. Un iniezione di fiducia per uno degli elementi più importanti della rosa a disposizione di Capurso, considerato, insieme a Coco, la principale soluzione offensiva alternativa a Kakà. L’infortunio è alle spalle, Alcides si è sbloccato,bene così, ed ora serve continuità, da parte sua e di tutti gli altri ragazzi. E sostegno. Perchè dopo la marcia su Roma, c’è la marcia su Conegliano. La Marca Campione d’Italia aspetta il Kaos al varco per uscire dalla crisi, e restare uniti è l’unico modo per raggiungere l’obiettivo primario: vincere!