A Treviglio per guarire dal mal di trasferta, Furlani chiede concentrazione

Dopo la faticosa vittoria contro Firenze, la Mobyt si appresta a fronteggiare l’ostica trasferta di Treviglio, non senza i soliti problemi fisici infrasettimanali. Ecco le considerazioni di coach Furlani a riguardo.

Coach, partiamo dal tema più caldo. Qual è la situazione in infermeria?
“Vediamo, navighiamo a vista fino a domenica. Anche Flamini non siamo sicuri che sia disponibile contro Treviglio”.

Treviglio viene da due sconfitte di fila.
“E’ comunque un’ottima squadra, che ha cambiato molto rispetto alla partita d’andata. Il fatto che sia incappata in due sconfitte non mi tranquillizza, anzi fa pensare che troveremo una squadra ancora più agguerita e vogliosa di riscattarsi. È un mix di giovani e veterani che possono metterci in difficoltà. Basti pensare a come è finita all’andata”.

Dal punto di vista tecnico cosa la preoccupa di più?
“L’asse play-pivot è il loro terminale principale. Hanno poi aggiunto questi due stranieri che hanno pescato dall’est Europa, due giocatori molto interessanti, di cui uno di grande prospettiva ma anche ottima attualità. Hanno soprattutto questa batteria di giovani che possono essere il futuro sia di Treviglio, sia della pallacanestro italiana. In più si aggiungono giocatori come Ihedioha, che all’andata ci ha messo particolarmente in difficoltà a cui e il play Alessandri”.

Domenica alcuni giocatori sono sembrati un po’ prosciugati fisicamente. Come ha visto la squadra in questa settimana?
“Energie fisiche e mentali vanno di pari passo. Nel momento in cui non ci alleniamo in dieci, l’intensità e la concentrazione del lavoro calano. Dipende dalle persone che si allenano e se facciamo come oggi, che siamo in otto, è chiaro che la qualità dell’allenamento viene a perdersi, sia fisicamente che mentalmente”.

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