La caccia ai playoff passa per il PalaMIT2B. Furlani: Tiriamo fuori gli attributi

La Mobyt torna a giocare davanti al proprio pubblico dopo il ko contro la Viola Reggio Calabria e cerca due punti fondamentali per ripartire nella corsa ai playoff. Chieti però è avversario ostico e lo ha dimostrato anche nella gara d’andata. Di questo e di altro abbiamo parlato con coach Adriano Furlani.

Coach, per prima cosa vorremmo tornare per un momento alla sconfitta del PalaMaiata, che di certo avrà analizzato meglio in settimana. La causa sta nel solito calo di tensione?
“Assolutamente no, quella sconfitta è stata frutto delle pessime percentuali al tiro dei nostri tre esterni. Tutti hanno tirato malissimo piedi per terra, anche in situazioni in cui si erano venuti a creare buoni tiri aperti e non contestati. Tutti sappiamo che, quando le percentuali in attacco sono così basse, non si vince mai, soprattutto se giochi contro la difesa a zona, molto usata dai calabresi domenica”.

Nelle ultime tre partita abbiamo notato che l’inserimento di Alessandro Amici nel gruppo sembra essere ormai completo. Cosa può dare un giocatore come lui a questo gruppo? Anche in ottica di post season e playoff.
“Di playoff non possiamo ancora parlare. Prima dobbiamo conquistarceli sul campo e la partita contro Chieti diventa importantissima da questo punto di vista. Alessandro è un giocatore molto focoso, se così possiamo chiamarlo, uno che vuole sempre riuscire bene in quello che fa, anche se a volte questo suo aspetto, lo porta un po’ a strafare e uscire dal gioco. È un atleta molto duttile, che grazie alle sue doti fisiche può giocare sia da 3 sia da 4 in fase d’attacco, peculiarità che a noi serve molto, dati i nostri problemi di organico. Per quanto riguarda la difesa, la sua potenza fisica e la sua voglia di vincere lo hanno trasformato nell’ennesimo, ottimo difensore che questa squadra ha a disposizione”.

Parlando di domenica prossima, Chieti è una squadra molto cambiata rispetto allo scontro precedente: ha cambiato allenatore e diversi giocatori. Quali sono i nuovi pericoli su cui i suoi ragazzi devono focalizzare l’attenzione?
“All’andata abbiamo preso venti punti di scarto, quindi se è cambiata in meglio, diventa un grosso problema (ride – ndr). A parte gli scherzi, ora la Proger è una squadra lunga, composta da due o più giocatori per ogni ruolo e grazie a questo fattore, può anche permettersi di fare il cosiddetto turnover, cosa che noi, anche volendo, non potremmo fare causa roster abbastanza ristretto, per usare un eufemismo. Il nuovo playmaker Passera è un grande veterano di questo gioco, con un curriculum ottimo alle spalle: è un giocatore capace di far girare la squadra in maniera ottimale e di piazzare canestri pesanti nel momento del bisogno. Deloach, ormai, lo conosciamo tutti, è uno degli esterni con le gambe migliori di tutta la categoria, un problema in più per la nostra difesa. Mentre Cardillo era finito un po’ nel dimenticatoio, ma rimane comunque un giocatore molto buono e soprattutto molto duttile , che può essere schierato in diversi ruoli. Insomma, nella partita di andata noi siamo andati là mosci, loro hanno cominciato a fare canestro e si sono esaltati anche perché giocavano contro la capolista. Ne è uscita una non-partita come quella a cui abbiamo assistito. Ora però dobbiamo essere noi ad esaltarci e a tirare fuori gli attributi, soprattutto davanti al nostro pubblico.”

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