Non sono passate neppure ventiquattro ore dalla separazione da mister Gadda e già la SPAL si è messa in moto alla ricerca di quel sostituto che dovrà sposare il progetto triennale della Famiglia Colombarini.
Sono due i nomi più caldi che circolano nell’ambiente biancazzurro per sostituire Massimo Gadda. Entrambi hanno trascorso l’ultima stagione su di una panchina di Prima Divisione: ad accomunarli, in più, anche l’esito finale della stagione agonistica 2013-14: eliminati al primo turno dei play-off.
Stiamo parlando di Paolo Indiani prossimo sessantenne che con il suo Pontedera si è arreso dopo sedici calci di rigore al Lecce e di Oscar Brevi, 46 anni, che a Catanzaro è stato sconfitto in casa dal Benevento (1-2, ndr) dell’ex spallino Melara (che ha aperto le marcature). Ma l’allenatore di Certaldo è il favorito numero uno per sedere sulla panchina della SPAL.
PAOLO INDIANI- Nato a Certaldo (FI) il 20 luglio del 1954, Paolo Indiani è un vero e proprio ‘guru’ del calcio toscano con veri e propri miracoli collezionati in provincia: in trent’anni di carriera in sole due occasioni il certaldese, (Panchina d’argento 2013), ha allenato al di fuori dei confini nativi. Nel 2007-2008 il Crotone e, successivamente, a Foligno dove è stato esonerato. Tanta Eccellenza e serie D nella sua carriera iniziata nella sua Certaldo in Eccellenza nel 1983. Poi, nel 1998-99, il primo successo con il Rondinella portato nei ‘Pro’ e, due anni dopo, il bis con il Poggibonsi. Esonerato sia a Poggibonsi, sia a Grosseto, il riscatto arriva con i colori bianconeri della Massese: doppia promozione dalla D alla C1 in due anni per Indiani che, in mezzo al campo, si è avvalso dell’esperienza dell’attuale direttore sportivo della SPAL Davide Vagnati. Una Massese che è rimasta nel cuore dei tifosi bianconeri. A seguire la doppia avventura alla Lucchese, la Sangiovannese e il ritorno in D con la Pistoiese; due estati fa arriva la chiamata del Pontedera, la città della Piaggio, e Indiani, con un gruppo di giovani e qualche vecchio combattente dei campi di Lega Pro, centra la promozione in Prima Divisione meritando il premio Panchina d’Argento: quest’anno formula rinnovata ma, dopo l’ottavo posto in campionato, il Pontedera si è dovuto arrendere al Lecce nella lotteria dei rigori.
Paolo Indiani ha schierato il suo Pontedera con un 3-5-2 e solo in qualche rara eccezione ha puntato sul 4-3-1-2. Vero e proprio uomo faro dei toscani è stato l’esperto Luigi Grassi, 30enne, arrivato in prestito dalla Salernitana e autore di 15 gol, che ben si è integrato con Andrea Arrighini (’90) autore a sua volta di 15 reti. Alle loro spalle capitan Caponi, l’attaccante Pera e il 31enne Vettori in difesa che hanno fatto da chioccia a giovani interessanti come l’esterno di centrocampo Di Noia (’94), il terzino mancino Pastore (’94) e rilanciato Verruschi (‘91), Pezzi (‘89) e Regoli (‘91) oltre a Gonnelli (’93) giovane del Livorno.
Nel 2007 fu cercato dalla Spal di Tomasi, ma il tecnico di Certaldo sembrava al centro di una trattativa multipla (con Portogruaro e Pistoiese con un occhio al Padova, poi finì al Crotone). Né l’allòra Presidente Tomasi né il diggì Mangoni presero al meglio i tentennamenti del mister toscano e poi la scelta finì su Buglio.
In Prima Divisione il Pontedera è stata, sin qui, la sua miglior creatura, ma la capacità di ottenere il meglio dai giovani con l’ausilio di qualche vecchio guerriero e la conoscenza del diesse spallino Davide Vagnati potrebbero giocare a favore del tecnico certaldese che, in questo momento, è il candidato numero uno per la panchina dei biancazzurri.
OSCAR BREVI- L’altro nome caldo in queste ore è quello di un outsider: Oscar Brevi, lombardo doc, nato a Milano il 15 dicembre 1967. Tanta gavetta da giocatore con le soddisfazioni maggiori giunte tardi. Ha 33 anni quando inizia a calcare i campi di B e A col Como dal 2000 al 2003, poi Palermo in B per poi vivere altre due stagioni in cadetteria con l’Ascoli dove lascerà un ottimo ricordo e poi il passaggio a Torino, prima in B poi in A, dove sotto la guida dell’ex spallino De Biasi gioca da capitano a quasi 40 anni. Assieme al fratello Ezio giocherà a Venezia, poi ritornerà al Como dove, nel 2009-2010, dopo cinque gare da calciatore inizierà la carriera da tecnico dopo l’esonero di Di Chiara. Nel 2011-2012 chiude al 5° posto sulla panchina della Cremonese e, dopo un anno sabbatico, ritorna in sella da tecnico del Catanzaro. Campionato d’altissimo profilo chiuso al quarto posto con l’obiettivo (ad inizio stagione non lo era) dei playoff centrato. Tecnico molto flessibile, che di base adopera il 4-3-3, ma non disdegna anche il 4-2-3-1 e il 3-5-2 (così ha affrontato il Benevento nei playoff). Sulla panchina della Cremonese chiese Bocalon (quest’anno 19 centri con la maglia del Venezia) e Semenzato (rigeneratosi al Bassano dove è stato uno dei protagonisti della cavalcata dei giallorossi). In difesa i suoi uomini sono Ferraro (’83) esperto difensore centrale, vincitore di uno Scudetto Primavera con l’Inter, poi tanta C a Benevento e con le ‘fere’ della Ternana dove è stato capitano in B. Con lui nella retroguardia ottimo torneo anche per Rigione (’91) altro ex giovanile dell’Inter così come il terminale offensivo Germinale (’87) . Probabile che l’ex giocatore del Como sfrutti le sue conoscenze nell’ambiente milanese. Brevi predilige calciatori con trascorsi in piazze conosciute come gli ex Ascoli Vitiello e Morosini; ha saputo ritrovare il fantasista Russotto (’88) e l’ex Benevento Vacca (’90) da mezzala di qualità. Poco spazio per Riccardo Casini (’92), nato a Ferrara ed ex Bologna con 16 presenze all’attivo. Brevi avrebbe un’opzione sul secondo anno di contratto a Catanzaro, ma nella conferenza stampa dopo la gara col Benevento non ha dato certezze sul suo futuro. Nonostante l’eliminazione ai playoff è ben visto dalla tifoseria giallorossa.
Ma la SPAL sembra aver già deciso e tutto lascia presupporre che il nuovo tecnico sarà proprio Paolo Indiani.