Come la SPAL e le altre squadre della città hanno trascorso – e lo stanno facendo tuttora – gli ultimi mesi in cerca di rinforzi, anche la nostra redazione nel suo piccolo è andata alla ricerca degli elementi giusti per migliorare ulteriormente l’offerta e continuare a crescere. Se c’è qualcosa che ci è sempre stato rimproverato, era la mancanza di un elemento d’esperienza in grado di rievocare fatti e personaggi del ricco e spesso glorioso passato biancazzurro. Così abbiamo deciso di colmare questa lacuna, offrendo uno spazio ad Arnaldo Ninfali, ferrarese doc già attivo non solo come scrittore (e prima ancora come insegnante), ma anche come collaboratore di un’altra testata online sulla SPAL che ha da poco cessato la pubblicazione. Sarà suo compito prendere per mano i lettori e trasportarli indietro nel tempo, senza trascurare i legami che la storia può creare col presente. Crediamo che il suo apporto possa davvero dare a LoSpallino.com un ulteriore tocco di profondità. E questa è solo la prima di una serie di novità che annunceremo da qui al prossimo ottobre. Meglio non anticipare niente e lasciare la parola al nuovo arrivato, come si fa quando si presenta un nuovo e importante acquisto per la propria squadra. Benvenuto Arnaldo! – Alessandro Orlandin e la redazione de LoSpallino.com
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Gentili lettori, nell’avviare la mia collaborazione con LoSpallino.com, vorrei ringraziare la Redazione per l’opportunità che mi ha offerto. L’accoglienza ricevuta mi fa sentire a casa e appaga la mia ferraresità, della quale sono sempre andato fiero. Non me ne voglia la bella Verona, città in cui risiedo da molti anni e che amo, se non altro perché vi sono nati i miei figli e le mie adorabili nipotine; ma ognuno di noi si porta nel cuore le proprie radici, e quando la memoria e la fantasia le esaltano in tutta la loro orgogliosa robustezza, il tempo si ferma ed emozioni che si credevano perdute riemergono con prepotente vitalità. Se poi tali emozioni sono alimentate da una passione mai venuta meno nel corso degli anni, allora ci si sente vivi e proiettati verso il futuro, anche se l’età consiglierebbe di tirare finalmente i remi in barca. Grazie, dunque, amici redattori de LoSpallino.com: spero di offrire il mio umile contributo affinché il giornale continui a riscuotere il consenso che in questi anni ha dimostrato di meritare.
E veniamo allora alla passione di cui sopra, gentili lettori. Direi che la mia è la vostra passione, nata chissà come e quando, ma per tutti legata a un ricordo, un episodio, un momento, una persona, o a una serie di fatali coincidenze. Quanto a me, fu mio padre a portarmi per la prima volta alla SPAL, e non so dirvi che partita fosse perché non me lo ricordo proprio. Ma ciò che rende curiosa la mia iniziazione calcistica è che a mio padre del calcio non è mai importato nulla, per cui resterà sempre un mistero cosa gli sia preso quella domenica di quasi sessanta anni fa. Il risultato tuttavia fu che quel pomeriggio fui consacrato alla “dea Eupalla”, come direbbe il vecchio Brera, e cominciai ad amare la SPAL al punto che, ancora oggi, quando levo gli occhi al cielo terso, mi corre il pensiero ai nostri eterei, delicati colori. Chissà, – mi vien da dire – sono nato a Vigarano Mainarda, come Il Presidente, e uno spicchio del mio cuore non poteva che appartenere all’adorata creatura per la quale Egli si prodigò con tanto amore per tutta la vita.
Devo dire che l’incarico ricevuto di raccontare, ogni tanto, qualcosa sulla SPAL mi coinvolge molto, sia sul piano emotivo che su quello della responsabilità personale. Esso infatti mi fa sentire come partecipe, e parte attiva, di quella rinascita che, mai come oggi, è apparsa così prossima a realizzarsi. E’ il sogno che prende il sopravvento, quello cullato tante volte e altrettante infrantosi contro una realtà beffarda e crudele. Ora lo si deve realizzare quel sogno, ad ogni costo, perché si percepisce che l’ora è giunta; e nessuno farà mancare il proprio contributo, in campo e fuori dal campo. Noi de LoSpallino.com, e io personalmente, con la rubrica alla quale mi dedicherò, saremo presenti e faremo la nostra parte per riportare in alto il nostro glorioso blasone.
La rubrica farà parlare il passato, in un amarcord che si proporrà di ricreare atmosfere, situazioni, umori, sentimenti e passioni su cui il tempo ha steso uno strato di fuliggine, ma che ancora palpitano, come fa la brace sotto la cenere. Sarà un come eravamo che ci farà riflettere su antiche abitudini che oggi inducono al sorriso, e su quanto la modernità ci abbia elargito o tolto. Ma il passato parlerà anche attraverso le voci dei protagonisti, quelli di un calcio diverso ma più a misura d’uomo. E forse saremo un po’ sorpresi e disorientati nel ritrovarci in una Ferrara davvero silenziosa, come la percepì il Vate, Gabriele D’Annunzio.
Questi sono, miei gentili lettori, i propositi che mi animano nell’intraprendere il mio impegnativo ma stimolante lavoro. Naturalmente, anche il presente avrà lo spazio che gli è dovuto, perché i temi che via via emergeranno dallo sguardo alla quotidianità potranno essere oggetto di riflessione e dibattito. A questo proposito, direi che sarebbe bello se questa rubrica venisse percepita come un accogliente salotto in cui intrecciare garbate e amabili conversazioni tra amici. Chissà che, con la vostra cortese collaborazione, non ci riusciamo davvero! Un cordiale saluto.
Arnaldo Ninfali