RAPIDOO LATINA-KAOS FUTSAL 4-3 (1-2 p.t.)
RAPIDOO LATINA: Gilli, Arellano, Maina, Menini, Avellino, Natalizia, Bacaro, Terenzi, Lara, Vernillo, Angeletti, Chinchio. All. Giampaolo
KAOS FUTSAL: Laion, Tuli, Vampeta, Pedotti, Kakà, Failla, Di Guida, André, Rafael, Petriglieri, Halimi, Timm. All. Capurso
MARCATORI: 3’32’’ p.t. Tuli (K), 6’20’’ Laion (K), 8’59’’ Maina (L), 4’19” s.t. Terenzi (L), 9’43’’ Kakà (K), 16’26’’ Avellino (L), 19’16’’ Bacaro (L)
AMMONITI: Pedotti (K), Bacaro (L), Menini (L), Tuli (K), Laion (K)
ARBITRI: Luca Rutigliano (Bari), Mauro De Coppi (Conegliano), Francesca Muccardo (Roma 1) CRONO: Giovanni Nero (Latina)
Doveva essere la partita del riscatto, e invece si è trasformata nella terza sconfitta consecutiva. E questa volta la ferita sarà difficile da rimarginare. Il Kaos Futsal esce con ossa e morale a pezzi dalla trasferta dal PalaBianchini di Latina, dove i padroni di casa, allenati da Luca Giampaolo, sono riusciti a imporsi 4 a 3 in rimonta. A nulla son serviti, quindi, i rientri di Kakà e Laion – il portiere è al primo gettone stagionale -, la rotazione di Leopoldo Capurso si è rivelata – come si poteva ampiamente immaginare vista la sequela di infortuni e squalifiche – troppo corta, e così, proprio sul finale, agli estensi sono venute a mancare le energie, sia fisiche che psicologiche, per la gioia dei nerazzurri laziali, tornati ad esultare dopo tre ko di fila e ora a quota 6 punti, 1 solo in meno del Kaos, che però deve ancora osservare il turno di riposo, quando mancano solamente 3 giornate al giro di boa, decisivo per stilare la griglia che prenderà parte alle Final Eight di Coppa Italia a marzo.
Capurso, costretto a fare a meno degli squalificati Vinicius e Bertoni e dell’infortunato Coco, ha pochi dubbi su chi portarsi in panchina per il delicatissimo match di Latina. Le scelte sono obbligate, Kakà torna tra i convocati dopo l’esclusione contro Asti, e con lui anche Laion, alla prima apparizione stagionale. Per il portierone la gioia è addirittura doppia, perchè il tecnico pugliese decide di concedergli un’occasione da titolare, e per almeno 30′ minuti la mossa si rivelerà azzeccata. E’ infatti l’eclettico estremo difensore l’uomo in più del Kaos, che sceglie sin dai primi minuti di non sprecare inutili energie, preferendo mantenere un profilo basso e concentrato, senza offrire il fianco alle sfuriate di Maina, di rientro dopo un lungo infortunio e di sicuro l’uomo più rappresentativo per la squadra di Giampaolo. Gli estensi, invece, hanno più frecce al loro arco capaci di pungere in fase offensiva, ed è con Tuli che arriva il primo vantaggio dopo appena 3’32” di gioco: lo spagnolo si inventa un doppio triangolo con Pedotti e Vampeta e davanti a Gilli lascia partire un destro sul quale, però, il portiere latinese è tutt’altro che impeccabile. Ma va bene così, a caval donato non si guarda in bocca e la gara si mette subito sui binari che portano a Ferrara. Latina prova a creare, ma solamente Maina e un volenteroso Lara (ex di turno) riescono a creare grattacapi a Laion, che invece al 6’20” sale in cattedra con una delle sue discese: tiro secco dalla zona centrale del campo, respinta corta della difesa e altra conclusione dell’estremo difensore ferrarese: 0 a 2 e urlo liberatorio per il portierone di Foz do Iguacu.
Partita in discesa? Tutt’altro. Il PalaBianchini si infiamma e accompagna ogni giocata del Kaos con una sonora bordata di fischi, mentre Maina alza i giri del suo motore facendo capire a tutti i motivi per cui Capurso lo riteneva già alla vigilia il pericolo numero 1 da cui guardarsi. E’ il minuto 8’59” quando, con un gioco di piedi di pregevolissima fattura, l’argentino si beve Pedotti e Halimi in un colpo solo e infila Laion sul secondo palo. Tutto di nuovo in discussione, e con la stanchezza che comincia ad affiorare, il Kaos preferisce gestire il possesso palla con Laion stabile nella metà campo avversaria, più per far rifiatare i compagni che per cercare il gol del 3 a 1.
L’intervallo arriva a pennello e serve ai neri per incamerare ossigeno e sali minerali, ma la frittata è ad un passo. Latina rientra in campo con un piglio diverso e al 4’19” agguanta il meritato pareggio. Ma il Kaos è, ancora una volta in stagione, tremendamente sfortunato nella circostanza: grande azione propiziata da Maina, Vampeta fa scudo ma perde il rimpallo. La sfera impazzisce come in un flipper infernale e finisce sui piedi di Tarenzi, che in una selva di gambe indovina il destro del 2 a 2. Equilibrio ristabilito, e a questo punto parte una sfida a scacchi tra Giampaolo e Capurso. Il tecnico pugliese vuol provare a vincerla con la qualità dei suoi uomini e tiene alto Laion con dichiarata licenza d’uccidere da lontano, e non è un caso che il 2 a 3 ospite arrivi proprio da una sua iniziativa: bordata da fuori, respinta di Gilli e girata al volo di Kakà al 9’43”. Latina ricacciato indietro, ma solo temporaneamente. Giampaolo si gioca il tutto per tutto con Avellino quinto di movimento, ed è proprio l’argentino, in seguito ad un’azione che sarebbe meglio non far vedere ai giovani delle scuole calcio se non come modello da non emulare, a firmare il 3 a 3, arrivato in ritardo solo grazie a due belle parate di Laion. E qua la paura inizia a farla da padrona. La posta in palio è troppo importante per ambedue le squadre, ma il Kaos ha il dovere – per blasone e mentalità – di giocare per vincere. Così accade, ma la traversa colpita da Vampeta sul 2 a 3 è l’ultimo acuto di una gara che finirà nella maniera più amara possibile: lancione inutile di Laion da porta a porta, Latina ribatte e fa recapitare in qualche modo il pallone tra i piedi di uno spento Bacaro, che comunque accende la sua giornata puntando Vampeta e fulminando Laion con un sinistro preciso ma non irresistibile a soli 44” dalla sirena di fine partita. Che arriva puntuale e suona come una sentenza. Dura, crudele, forse immeritata, ma purtroppo inesorabile. E con 7 punti in 8 giornate le Final Eight appaiono sempre più lontane.