La cena di Natale unisce l’ambiente biancazzurro. In apertura incontro con una delegazione della curva

Un momento aggregativo come la cena di Natale, una serata per stare tutti insieme, per fare quadrato, può significare molto per la SPAL, in particolare in questo periodo, sicuramente il più nero da quanto si è insediata la nuova proprietà. La contestazione dei tifosi giunta al termine della sconfitta di domenica con la Carrarese ha lasciato qualche strascico nei giocatori biancazzurri, alcuni ancora molto tirati in volto, forse già concentrati con tanta voglia di rivalsa nella difficile trasferta di sabato pomeriggio che vedrà la SPAL impegnata sul campo di Pistoia. Ma torniamo alla serata di gala, perché il Natale è sempre il Natale e perché quando una grande famiglia come la SPAL decide di organizzare un grande evento che riunisce così tante persone, è sempre bello raccontarlo.

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Al padiglione numero due della Fiera di Ferrara, erano presenti davvero tutte le componenti del mondo biancazzurro. In prima linea ovviamente la famiglia Colombarini al gran completo assieme al presidente Walter Mattioli e al direttore sportivo Davide Vagnati. Poi l’allenatore Leonardo Semplici con il suo staff e tutto, ma davvero tutto, il resto del personale spallino Divisi in tantissimi tavoli rotondi, e abbigliati con la classica tuta di rappresentanza, i ragazzi della prima squadra e le formazioni del settore giovanile, con tanto di genitori al seguito. Numerose anche le cariche pubbliche presenti, come l’assessore allo sport Merli e il sindaco di Tresigallo Barbieri. Prima di sedere a tavola, attorno alle 20.45, c’è stato un momento molto importante e discretamente delicato: alcuni rappresentanti della Curva Ovest, anch’essi invitati da tempo alla cena, hanno deciso, dopo la recente contestazione di domenica scorsa, di non sedersi al tavolo, ma hanno voluto comunque incontrare lontano da occhi indiscreti i principali rappresentanti ci casa SPAL nell’atrio del padiglione fieristico. Alla chiacchierata con gli ultras hanno partecipato Giani, Togni e Gasparetto assieme a Simone Colombarini, a Walter Mattioli e al ds Vagnati. Da quel che è stato possibile apprendere, i ragazzi della curva hanno ribadito la loro richiesta nel voler vedere più impegno e più attaccamento alla maglia e hanno promesso alla squadra tifo e supporto. Pace fatta? Il dialogo è sempre importante, ma ovviamente tutto dipenderà da quanto i tifosi vedranno nelle prossime uscite.

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Poi la cena. Tra una portata e l’altra del menù – composto da antipasto di salumi, bis di primi con cappellacci e lasagne, e da un arrostino con patate – sono state presentate tutte le formazioni del settore giovanile. Decisamente bello vedere tanti giovani biancazzurri così sorridenti. Alcuni di loro durante la cena sono andati a chiedere autografi ai calciatori della prima squadra che si sono dimostrati molto disponibili nel rispondere a tutte le richieste. Attorno alle 23, in seguito all’estrazione della lotteria, è arrivata la torta ed è arrivato il momento delle parole. “Voglio ringraziare tutti per questa splendida serata, perché tutto ciò che sto vedendo significa essere spallini. Ora trascorriamo delle belle vacanze con la speranza che il prossimo anno possa essere migliore di questi ultimi due mesi”. Questo l’intervento di Davide Vagnati.

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Poi mister Semplici: “Questa è davvero una bellissima festa, mi fa piacere vedere qui presenti così tanti giovani. Sinceramente avrei sperato di arrivare a Ferrara in un momento diverso, ma siamo tutti al lavoro per invertire questo trand dando anima e cuore”. Due parole le ha spese anche il capitano biancazzurro Nicholas Giani: “Stiamo cercando di fare il meglio per uscire da questo momento di difficoltà. Dobbiamo assolutamente rialzarci e penso proprio che ce la faremo. Voglio fare i migliori auguri di buon Natale a tutti i tifosi e a tutte le loro famiglie”. Dopo la torta, triplice fischio e tutti a casa. Serata stupenda, l’augurio di buone feste è stato fatto. Ora non resta che portare a casa tre punti da Pistoia da mettere sotto l’albero biancazzurro.

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