Ogni tanto, per capire cosa succede all’interno di una squadra, è interessante andare a fare quattro chiacchiere anche con chi giocatore non è, ma che comunque vive giorno dopo giorno lo spogliatoio e osserva da vicino ogni movimento con occhio esperto. Quindi, chi meglio di Vito Stoppa, preparatore atletico del Kaos Futsal e braccio destro di Leopoldo Capurso, può disaminare al meglio la delicata situazione in casa estense?
Vito, ripartiamo dalla sconfitta – dolorosa – contro Pescara; cosa è successo quel Giovedì sera al Pala Giovanni Paolo II?
“Sinceramente, tutt’ora non ho ancora capito se abbiamo semplicemente sbagliato approccio alla gara, oppure se non siamo mentalmente pronti ad affrontare con lo spirito giusto grandi palcoscenici. Fatto sta che gli errori – già visti ad inizio anno – commessi nei primi dieci minuti della partita li abbiamo pagati a caro prezzo, così come la grande aggressività di Pescara che, giocando in casa, era molto, molto motivata”.
In quei tragici dieci minuti, si sono visti tutti i limiti della squadra?
“No, non credo e non c’è bisogno di essere così catastrofici. Semplicemente abbiamo fatto un passo indietro, visto che, dopo il mese di dicembre, eravamo sulla strada giusta pere fare quel tanto atteso salto di qualità che serve per stare con le migliori. Una nota dolente però c’è: gli errori visti nei quarti di finale di Coppa Italia, non si vedevano da un bel pezzo; sviste dovute a distrazione non ne commettevamo da inizio campionato”.
Come si riparte dopo una sconfitta del genere?
“Si riparte facendo tabula rasa: non è facile, ma dobbiamo dimenticare al più presto questa sconfitta, focalizzandoci sul prossimo obiettivo, cioè i playoff. Il sabato e la domenica d’allenamento sono stati due giorni un po’ traumatici perchè la delusione e il rammarico per la precoce eliminazione erano ancora nella mente dei ragazzi, ma con l’inizio della settimana hanno ripreso a lavorare con la determinazione e lo spirito di sacrificio che li caratterizza. Ho visto una buona interpretazione da parte di tutto il gruppo, tutti orientati verso un unico obiettivo: fare bene ad Asti”.
Ed è proprio contro i vincitori delle ultime Final Eight che il Kaos dovrà vedersela sabato. Asti è l’avversario giusto da affrontare in questo momento o può complicare ulteriormente le cose?
“Credo che sia la sfida necessaria a riscattarci: andare a casa della capolista, che ha già vinto due trofei in stagione, può essere la scintilla giusta per prepararci ad un ottimo finale di stagione. Dovremo dimostrare il nostro valore su uno dei parquet più difficili d’Italia. Sono fiducioso e spero che i ragazzi dimostrino le loro qualità, singolari e colletive”.
A proposito di prestazioni: il mister, nelle interviste post Pescara, ha dichiarato di essersi sentito “quasi tradito”; questa può essere una chiave di lettura importante a livello psicologico?
“Io non ci darei troppo peso, sono frasi rilasciate a caldo dopo una sconfitta bruciante, e, per come è maturata, certamente inaspettata. Capurso era semplicemente molto deluso, come del resto tutto staff e la squadra, perché per quell’appuntamento si era lavorato tanto e duramente, ed invece i sogni si sono sbriciolati precocemente”.
Ora, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, il Kaos esce ridimensionato oppure no?
“Credo che ogni sconfitta, pur dolorosa che sia, possa sempre essere un punto di partenza, se il gruppo riesce, intelligentemente, a trarre spunti positivi anche dai molti aspetti negativi che, invece, hanno caratterizzato la debacle abruzzese. Essenzialmente bisogna capire e analizzare gli errori commessi per cercare di evitarli in futuro in modo tale da raggiungere il prossimo obiettivo”.
Ed il prossimo obiettivo, dunque, qual è?
“Finire in crescendo la stagione per rientrare tra le prime 4, massimo 5, della classifica di Serie A”.
Capurso quest’anno ha scoperto le carte in tavola sin da subito: vuole almeno la semifinale Scudetto…
“Speriamo di arrivare il più lontano possibile”.