In genere, quando si è nella fase preliminare della stagione, la domanda ricorrente dei tifosi ad altri tifosi o agli addetti ai lavori è: “Com’è la squadra di quest’anno?”. Senza avere la pretesa di essere precisi dopo appena novanta minuti giocati dalla SPAL, proviamo a rispondere a questa domanda con alcune impressioni destate dai biancazzurri nella vittoria per 9-0 sul malcapitato Verona Stars.
Al “Maurizio Siega” di Tarvisio si è vista la SPAL mantenere il 352 (o 532) che aveva fatto le fortune della squadra nella seconda parte della scorsa stagione, garantendo il record di vittorie e il quarto posto finale, ad un passo dai play off. Una certezza tattica, dunque, da cui Semplici vuole ripartire. E se la stagione scorsa si era chiusa coi gol di Gianmarco Zigoni, il nuovo anno inizia proprio con la doppietta del bomber figlio d’arte, che prima apre le marcature di rapina e poi insacca di testa su cross dalla sinistra, attaccando con decisione il primo palo. Due gol da centravanti di razza e una discreta intesa con il nuovo acquisto Cellini, per una coppia che promette benissimo, viste le diciotto reti che l’ex Albinoleffe porta in dote da Carrara. Pur non avendo fatto gol o aver inquadrato la porta, Cellini ha già dato saggio dell’importanza dei movimenti senza palla e della capacità di saper offrire di continuo sponde ai centrocampisti.
Da Carrara arriva un altro nuovo acquisto, destinato a dettare i tempi dell’undici biancazzurro: Michele Castagnetti. Regista classico, ma dinamico, gran mancino che regala sventagliate sulle fasce e verticalizzazioni. In questa prima uscita lo si è visto anche in veste di rubapalloni: è lui a pressare Gilles e servire un pallone d’oro a Germinale, per il primo dei due gol dell’attaccante. A proposito di Germinale: nonostante una forma fisica ancora da perfezionare ha mostrato colpi più che discreti e tanta buona volontà. La prospettiva di vederlo rimanere come quarta punta in organico tuttavia è irrealistica: la società rimane ferma nella decisione di cederlo. Chi invece rimarrà e sarà chiamato a confermarsi sarà Mattia Finotto: niente gol per lui contro il Verona Stars, ma anche tanta sfortuna a impedirgli di mettere la firma sul tabellino. La concorrenza di Cellini potrebbe fargli fare il definitivo salto di qualità.
Sulle linee esterne, ha destato buona impressione Luca Mora: nel primo tempo la SPAL ha sviluppato praticamente tutte le sue azioni offensive sulla sinistra, dove l’asse con il giovane Pierfederici (classe 1996, ex Cesena, in prova) ha funzionato alla grande, ma dovrà confermarsi con ben altri avversari. L’impressione per ora è che Mora, come il suo vice Beghetto (entrato nel secondo tempo) al pieno della condizione possano rappresentare due “bei cavalli”, come li ha chiamati capitan Giani nel dopogara: giocatori capaci di guadagnare facilmente il fondo e proporre palloni interessanti per le punte. Beghetto, arrivato con la fama di cecchino sui calci piazzati, ha vissuto una giornata parzialmente storta. Da fermo ha calciato una punizione alle stelle e un rigore a lato. Aggiusterà senz’altro la mira da qui in avanti. Dall’altra parte, Lazzari è apparso un po’ indietro nella condizione fisica (com’è normale) e spesso impreciso al momento del cross e soprattutto del tiro. Lo si è detto spesso: vista le sue accelerazioni e il suo dribbling, se migliorasse in fase di finalizzazione sarebbe senz’altro un giocatore da categoria superiore.
Se si escludono le prove davvero incoraggianti di Curci (centrale difensivo imponente, classe 1997, prodotto del vivaio spallino) e del neo-acquisto Ceccaroni (pure in gol di testa), risulta difficile parlare della fase difensiva, visto che il Verona Stars si è affacciato raramente nell’area spallina, solo con qualche tiro debole nel primo tempo, fino a sparire completamente nella ripresa, dove la supremazia biancazzurra è diventata totale. Il pomeriggio di Cottafava e compagni è stato di relax quasi totale.
Bisogna però dire qualcosa su Branduani, nuovo numero uno della SPAL dopo l’addio di Menegatti. Portierone imponente, sempre sicuro nelle uscite come nelle parate a terra, mostra grande personalità nel richiamare i compagni, guidando la difesa e non solo: i suoi “uomo!” e “solo!” rivolti ai centrocampisti arrivavano ben chiari anche oltre la linea mediana. Branduani è parso tranquillo anche nei disimpegni di piede e agile nel dialogare con i colleghi della difesa quando necessario. Anche qui, andrà verificato se tutto ciò si confermerà in partite in cui il portiere sarà veramente impegnato.
Un’ultima nota sul centrocampo spallino. Di Castagnetti abbiamo già detto. Mister Semplici sembra intenzionato ad affiancargli occasionalmente Bellemo, nelle partite in cui sarà possibile praticare un calcio più tecnico. I due non sono necessariamente alternativi: entrambi possono agire in regia, ma Bellemo può fare anche la mezz’ala. Con Di Quinzio, apparso già ispirato, che pare inamovibile, vedremo se, come sembra, arriverà un altro interno “alla Schiavon” (o Schiavon stesso, chissà) o si dovrà ricorrere a Gentile per quelle partite in cui serviranno più grinta e muscoli in mezzo al campo e non si potrà usare solo il fioretto.
Da valutare, poi, il ruolo che potranno assumere in questa rosa il giovanissimo Miotto (classe 1998, direttamente dagli Allievi Nazionali: si avrà il coraggio per lanciarlo in prima squadra?), l’ex Parma Capezzani, autore ieri di una doppietta grazie all’ottimo tiro dalla distanza, e i tre giocatori in prova: l’ex Cesena Pierfederici (1996), l’attaccante Posocco (1996) e l’esterno destro Albertini (1994), l’anno scorso a Grosseto ma anche lui proveniente dal vivaio biancazzurro.