Attacco atomico e qualche certezza in più: la Salernitana presentata da chi la conosce bene

Dopo la sconfitta di Perugia, la SPAL si ripresenta al “Mazza” con il morale non certo alle stelle. Dall’altra parte ci sarà una Salernitana che ha vissuto una settimana diametralmente opposta a quella dei biancazzurri. I granata, con il 2-0 rifilato al Trapani di Serse Cosmi hanno cancellato lo “zero” alla voce vittorie e hanno trovato il primo gol in campionato di Donnarumma. Si è sbloccato anche l’altro gemello del gol, perché nella scorsa stagione le trenta reti tra campionato e playout del tandem Coda-Donnarumma sono valse la salvezza ai granata. Una sola marcatura al momento anche per Coda, quella del pari con il Verona alla seconda giornata. Non ci sono i ritmi della passata stagione, ma sempre meglio del duo Antenucci-Cerri, in casa SPAL, almeno a livello statistico. Per fare il punto sui granata abbiamo raccolto le opinioni del collega Alfonso Maria Avagliano, caporedattore di Radio Bussola 24 e SoloSalerno.it e redattore de Il Mattino.

Alfonso, contro il Trapani, in un colpo solo sono arrivati: la prima vittoria e il primo gol di Donnarumma. Un successo che regala un po’ di serenità alla Salernitana?
“Si è vista la miglior Salernitana della stagione. Sembra aver trovato il giusto equilibrio col 3-4-1-2, il modulo più congeniale alle caratteristiche dei giocatori disponibili. Dopo vari cambi tattici, dal 4-4-2 al 3-5-2, passando per il 4-3-1-2 tra Tim Cup e campionato, Sannino ha trovato equilibri interessanti. I calciatori granata avevano accusato qualche problema soprattutto in fase offensiva. Aspetto che appare in miglioramento: dodici tiri nello specchio nelle prime cinque giornate e sette solo sabato scorso. Va anche detto, per onestà intellettuale, che il Trapani ha offerto una prestazione decisamente al di sotto delle proprie possibilità. I tre punti di sabato danno comunque forza psicologica alla squadra, che in settimana è sembrata rinfrancata, così come l’ambiente”.

Fase offensiva in difficoltà in questo avvio. Eppure, lì davanti c’è il tridente Coda-Donnarumma-Rosina che ha pochi rivali in B. Un attacco per puntare alla promozione?
“Sulla carta il potenziale è di alto livello. Coda punta a far meglio dei diciassette gol della passata stagione ed ha rifiutato chiamate dalla massima serie per rinnovare a Salerno. Donnarumma ha iniziato bene in coppa, poi è stato in ombra fino a sabato. Le ambizioni di promozione, in una piazza come Salerno, sono legittime ma relative: il proprietario è pur sempre Lotito, già presidente della Lazio. Nella stessa categoria, due club di uno stesso patron non possono coesistere per regolamento. Questo è uno dei principali temi di discussione nella piazza, che vede la presenza di Lotito – che pure ha fatto tantissimo per Salerno in termini sportivi negli ultimi cinque anni, riportando la città dalla Serie D alla B – come un ostacolo per un’ulteriore salto di categoria”.

Donnarumma (che ha segnato alla SPAL nell’1-1 con il Teramo due stagioni fa), prima del gol di sabato era finito nel mirino dei tifosi per un rendimento al di sotto delle attese dopo la passata stagione. La rete col Trapani ripiana tutto?
“Come detto prima, Donnarumma aveva iniziato benissimo col gol al Pisa in Coppa Italia, dopodiché le voci di mercato (Palermo e Foggia hanno bussato insistentemente alla porta della Salernitana con offerte importanti) hanno un po’ turbato l’attaccante che non ha reso al meglio nelle prime cinque gare. Col Trapani si è sbloccato: una settimana prima era uscito dal campo tra i fischi (in Salernitana-Vicenza), li ha trasformati in applausi”.

La partenza a rilento della squadra può esser dipeso dalla mancata chiarezza ad inizio stagione sulla scelta della guida tecnica? Era Simone Inzaghi il prescelto per la panchina granata, poi dopo il dietrofront di Bielsa alla Lazio, l’ex attaccante è rimasto a Roma, mentre a Salerno è arrivato Sannino.
“Sannino è un tecnico dal grande temperamento, a volte forse eccessivo. Fin dal ritiro ha messo in campo grinta ed esperienza, lavorando però sempre sul 4-4-2 che ha presto rimesso nel cassetto. La storia di Inzaghi non ha sicuramente fatto fare una bella figura alla proprietà, spiazzata in termini di programmazione dalla vicenda Bielsa a Roma, però è acqua passata. Sannino sta provando a tirar fuori il massimo da un gruppo ma ha bisogno di tempo per far crescere gli automatismi, visto che il faro della squadra, Rosina, è arrivato ad agosto inoltrato”.

Rosina è forse la ciliegina sulla torta del mercato granata. Una rosa che presenta almeno un undici titolare d’alta classifica. Oltre all’ex Toro, Zenit e Bari sono arrivati giocatori esperti come Vitale e giovani interessanti come Mantovani oltre alla conferma dei vari Coda, Donnarumma e Odjer. Può soffrire a lungo di panchina corta? E Terracciano, capace di grandi parate e altrettante grossolane amnesie può essere un problema?
“L’ossatura della squadra è sicuramente migliore rispetto a quella che l’anno scorso s’è salvata ai playout. La società ha messo a posto le ultime lacune negli scampoli di mercato estivo e forse questo lo si è pagato in fase d’avvio. A metà agosto Sannino aveva a disposizione tredici o quattordici elementi di movimento, più un manipolo di giovani e qualche esubero. Il mercato avrebbe potuto riservare l’arrivo di un difensore in più, soprattutto in ottica difesa a tre, e magari un cursore di fascia destra. Bene il riscatto di Odjer, che cerca la definitiva consacrazione: in mediana però, dopo la partenza di Moro, si avverte la necessità di un calciatore dalle doti atletiche importanti, perché allo stato attuale ci sono solo il ghanese e Busellato. In avanti è stato importante trattenere la coppia gol. Numericamente la Salernitana ha anche Improta, Joao Silva e Caccavallo, finora visti però troppo poco per poter esprimere giudizi. Quanto a Terracciano, soprattutto lo scorso anno ha pagato la posizione non chiara della società sul titolare tra i pali e ne hanno risentito le prestazioni, con numerose incertezze. Non subisce gol da 180’ e sembra aver ritrovato serenità”.

Sabato c’è SPAL-Salernitana. Come si presenteranno al Mazza i granata? C’è qualche dubbio per Sannino? Ti chiedo un pronostico secco e una curiosità: cosa temi della SPAL?
“Gli unici indisponibili certi sono i difensori Franco e Perico. Rischia molto anche Bernardini, che anche oggi s’è allenato a parte e soffre per una botta al piede sinistro patita sabato col Trapani. Al massimo può ambire alla panchina (migliorate le sue condizioni nelle ultime ore, potrebbe essere del match). Nel 3-4-1-2 sabato dovrebbe esserci Tuia in difesa con Schiavi e Mantovani, davanti a Terracciano. A destra agirà Laverone, a sinistra Vitale, in mezzo al campo Odjer e Della Rocca. Quest’ultimo dovrebbe essere preferito a Busellato che ha speso molto nelle ultime tre partite e, per giunta, è diffidato. Rosina sarà trequartista con obbligo di indietreggiare nel ruolo di mezzala in fase di non possesso. In avanti Coda e Donnarumma. La SPAL è neopromossa ma ha in organico giocatori importanti. Su tutti Schiattarella, che in estate era finito anche nel mirino della Salernitana. Viene da risultati poco felici e ritornare a giocare tra le mura amiche può rappresentare l’arma in più. Ricordo anche che i granata hanno spesso sofferto a Ferrara, anche se l’ultimo precedente in ordine di tempo è a favore della Salernitana (1-2 nel 2010). E’ legata infatti alla SPAL la sconfitta più pesante della storia della Salernitana: 8-1 nella sbiadita stagione 48/49 in serie B. Sul pronostico preferisco non esprimermi ma è chiaro che, sponda Salernitana, sarebbe importante innanzitutto mantenere la porta inviolata per la terza gara consecutiva”.

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