Pioggia a San Siro, il tempo si ferma su di noi: cronaca di una trasferta impossibile da scordare

Di Inter-SPAL è già stato detto tutto. Immensi. Immensi. In campo e sugli spalti. Vestiti dei nostri colori, sia in campo che fuori, lassù, in alto. Dove non arrivi mai. E allora rallenti volutamente nell’affrontare l’immensa scala a chiocciola che porta al terzo anello; rallenti assaporando ogni passo, censendo ad ogni metro qualche nuovo acciacco. Piove ovunque e il tempo si ferma. Il tempo su di noi si ferma. Non vedo la traversa di Skriniar ma non passa inosservata la scritta sul tabellone luminoso che indica la coreografia. Dettagli. Punti di vista. A noi piace la poesia. L’arbitro fischia la fine e non vediamo l’ora di abbracciare quelle maglie biancazzurre, Alfredo e mister Semplici. Nel palcoscenico del grande calcio non sfiguriamo e non siamo comparse. Sappiamo soffrire ed una voglia irrefrenabile di goderci tutto questo ci trascina. Non avevo mai messo piede a “San Siro”. Orgoglioso di questa prima alla Scala del calcio con l’abito da galà di una trasferta come tante. Orgoglioso dei colori che tifo. E di chi va in campo, capendo ben presto che onorarla è l’unica promessa sulla quale giurare.
Un’ora di cori abbondanti a fine partita, iniziato con “Canterò oltre il 90°”. Poi lentamente il popolo scende, la transumanza verso i bus, la stessa rampa che li ha portati in cielo ad altezza della sky-line meneghina. Due ali di steward vigilano sul deflusso, prendiamo la prima acqua di giornata (idem col bere), alzo gli occhi e guardo il cielo, neanche il cielo è più grande di te. Dal terzo anello ci si vede benissimo, contrariamente a quanto si diceva. Si vede benissimo la felicità diffusa su larga scala; dopo l'”Olimpico” un altro Tempio, un altro esame superato. Non ne capisco di calcio e vedo in media metà partita, credo che ieri alla Spal sia solo mancata un po’ di “complicità” offensiva e altruismo nei propri attaccanti. Continuiamo a vivere solide realtà più rosee dei sogni che non sapevamo di avere.
Cogito Ergo Mora

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