Cotta e mangiata. L’affare si è concluso mentre la Spal cominciava la nuova sfilza di allenamenti (di cui parliamo in un altro articolo) in quel del Centro di via Copparo. Alla fine l’ha spuntata il Benevento. Sospetta è stata l’assenza di Cipriani che oggi avrebbe dovuto tornare nel gruppo. Un’assenza che il nostro cronista, Alessandro Orlandin, ha subito notato. Di qui un giro di telefonate e la conferma di un collega napoletano. Da oggi Giacomo Cipriani è il nuovo bomber del Benevento, formazione che punta decisa al passaggio in serie B. Si tratta di una partenza annunciata che ovviamente dispiace a tutti, tifosi biancazzurri in primis. Una cessione talmente scontata che in sede di mercato le scelte dell’Ars et Labor per certi versi sono state pure rischiose. Non si fosse riusciti a vendere il Cippo, infatti, la Spal si sarebbe trovata con un parco attaccanti decisamente in controtendenza rispetto a un programma rinnovato e meno costoso.
L’ingaggio dell’attaccante ma anche il ritorno di Arma sono due elementi che fin dal giorno della presentazione avevano fatto capire che per il trasferimento del giocatore bolognese sarebbe stata soltanto una questione di tempo. Come se non bastasse, il virus che in ritiro ha colpito Cipriani a saltare quasi tutta la preparazione, anche se non si trattava del classico “stratagemma” che prelude a una cessione, aveva messo il carico da mille sulla già sicura vendita del bomber biancazzurro. Ed è questo, in fondo, il rammarico principale del giocatore: “Sì, devo ancora firmare ma mi dispiace perché a Ferrara sono stato benissimo e ho legato con tutti. Avevo capito che per un discorso economico la Spal aveva deciso di vendermi e, ti ripeto, mi dispiace davvero perché avrei voluto continuare a indossare quella maglia e chissà che un giorno non possa ricapitare. Ovviamente sono anche contento di andare in un club che mi ha voluto a tutti i costi, che mi ha cercato ed è stato l’unico a non mettere dentro la trattativa degli scambi. So che mi stimano e che sono molto ambiziosi a Benevento e cercherò di fare il massimo come ho sempre fatto qui. Però sul piano umano in particolare mi dispiace, non voglio far polemiche ma questo è il mio pensiero”.
Per quanto riguarda i dettagli economici dell’operazione la Spal non dice nulla ma da Benevento si capisce che considerando il mezzo campionato saltato, l’età (31 anni) e un mercato dove non gira un euro si tratta di un investimento importante. Qualcosa più di duecentomila euro a volerci sbilanciare su una cifra.
Con l’addio di Cippo il vero mercato spallino può essere considerato concluso. Un aspetto forse, anzi certamente, sottovalutato questo vista l’aria che tira e visto che i tanti giocatori in esubero per scelta tecnica sono stati quasi tutti piazzati addirittura prima del ritiro. Restano da sistemare Meloni e Belleri (Smit è infatti senza contratto) ma il Direttore Generale Pozzi non pare preoccupato. Decisamente improbabile, invece, la cessione di Melara. Un accordo tra le parti si troverà e se sarà difficile da raggiungere bisognerà fare uno sforzo in più visto che l’esterno piace assai al tecnico Vecchi e un’impuntatura societaria indebolirebbe comunque la squadra.
Per quello che riguarda il mercato in entrata, il punto si farà più avanti. Tempo ce n’è e uomini liberi sul mercato pure. Tanto per fare un esempio, anche se si tratta di due ruoli già coperti, sono attualmente disoccupati calciatori come l’attaccante Gerbino Polo e l’esterno Sabato, entrambi del Ravenna ed entrambi ancora giovani. Se qualcosa la Spal farà, però, salvo colpi di scena i reparti che potrebbero essere potenziati sono la difesa (il nome di Massoni resta valido) e il centrocampo. In quel caso dovrebbero a possibili arrivi dovrebbero comunque corrispondere altrettante cessioni perché l’organico è numericamente più che completo.