Ultimo allenamento settimanale per la Spal al centro di via Copparo. Sono da poco passate le dieci, il termometro dice trentadue gradi ma in campo i biancazzurri sembrano non farsene troppa cura davanti a sette temerari spettatori. Gruppo diviso in due tronconi: da una parte mister Vecchi coadiuvato da Beppe Brescia si occupa della difesa, dall’altra il “martello” Salvatori ha in dote tutto il reparto che va dalla cintola in su. E si lavora come dannati.
Si parte con le coppie. Il mister fa addizioni e moltiplicazioni: chi sa fare il calcolo per primo lo dice e tocca il suo diretto avversario che, più lento, finisce a pelle di leone a farsi cinque flessioni. Va avanti così per quasi quarantacinque minuti, c’è anche la specie di “gabbia” bella a vedersi quanto maledettamente utile: iniziano col prendersi per mano Melara e Zamboni poi, insieme, con il capitano a dare le direttive sulle possibili “prede”, ci si dà alla macchia e uno a uno vengono catturati Taraschi, Paolino Rossi, Migliorini, un po’ tutti che via via vanno a legarsi a quella che alla fine diventa una specie di ragnatela dalla quale nessuno può sfuggire. Fa caldo ma si divertono, si vede e già questo è un bell’inizio. Si passa poi alla tattica. Due linee difensive proposte che a turno si alternano e si allenano sui passaggi filtranti e sui rientri in velocità a coprire il centrale che esce per marcare l’avversario: Cosner, Zamboni, Pambianchi e Giovanni Rossi prima, Ghiringhelli, Beduschi, Vecchi, Canzian poi e non manca occasione perché mister Vecchi faccia qualche urlaccio dei suoi, richiamando Beduschi a stringere di più e Vecchi (Alessandro ovviamente) a non stare troppo fermo.
Dall’altra parte del campo ecco Piras, Taraschi e Laurenti saltare come grilli a piedi uniti di qua e di là da un’asticella che va via via alzandosi, mentre gli altri se la spassano, si fa per dire, facendo lo slalom tra birilli e “cinesini”. Salvatori è infaticabile, sa come tenerli sempre vivi e concentrati anche con queste temperature tropicali e allora li chiama uno per uno, a turno, nessuno escluso, tutti lì, sul pezzo, li incita, li scuote, li sveglia a modo suo, da lontano sembra di sentire la voce di Carletto Mazzone (uguale) perché la prossima Spal sul campo dovrà lasciare la maglia ed essere ricordata per la velocità, il fisico d’acciaio, il sacrificio e, soprattutto, per la continuità di rendimento.
La seconda parte dell’allenamento vede affrontarsi due tipi diversi di centrocampo: Bedin e Pallara sono i mediani dei “bianchi” con Laurenti e Melara esterni e Mendy in coppia con Marconi in una specie di 2-4 che ricorda tanto il Siena dell’anno scorso di Conte; di fronte a loro gli “arancioni” guidati da Migliorini e Agnelli a supporto di Piras e Taraschi in ala ma praticamente sulla stessa linea di Paolino Rossi e Arma deputati a fare i terminali offensivi di turno. Bene tutti, Laurenti e Taraschi confermano le belle impressioni avute in settimana, Arma e Mendy più indietro ma il fisico in questi casi, dicono gli esperti, conta ed è normale ci mettano più tempo per carburare. Benissimo anche la difesa: Ghiringhelli, Cosner e Giovanni Rossi i più “vivi”, mai visto, tra gli altri, un Melara così tosto (aldilà delle lamentele per le nostre pagelle di mercoledì, definite “troppo severe” n.d.r.). Si finisce con una partitella sei contro sei, Mendy ne infila due in un minuto, poi, appena passate le dodici, dopo due ore, tutti a casa in vista del meritato giorno di riposo previsto per domani. Bedin si consola con un ultimo bagno nella piscina gonfiabile antistante gli spogliatoi, gli altri tutti sotto la doccia in men che non si dica, l’afa e l’umidità sono davvero insopportabili. Termina così il sabato biancazzurro l’ultimo prima dei tanti sabati di ritiro previsti e di tante domeniche che, tra campionato e coppa, lasceranno zero pause ai nostri almeno fino a Natale. Si riparte lunedì, ore diciassette, solito posto. Si stanno scaldando i motori, Bassano, Giacomense, Rimini e Pisa sono dietro l’angolo. E’ proprio così, la stagione 2011/2012 della Spal può dirsi a tutti gli effetti iniziata.