FORMIDABILI QUEGLI ANNI CON PAPIRI & C.: “DAL TUCA TUCA DI MEZZINI ALLE SCARPE DI LANCINI, ERAVAMO UN SUPER GRUPPO”

Ragazzo umile e un po’ timido, da Roma sbarchi in Sardegna e, dopo qualche anno, arrivi a Ferrara. Raccontaci la tua storia…
“La mia carriera è iniziata nel Cagliari dove Gustavo Giagnoni mi ha permesso di collezionare alcune presenze in serie B. L’anno successivo in C1 ho iniziato la stagione da titolare, poi è arrivato il servizio militare e al mio rientro sono finito in panchina. Per ritrovare un po’ di spazio in campo mi sono trasferito alla Vigor Lamezia e poi finalmente è arrivata la grande occasione a Ferrara nella Spal”.

Il club spallino ha bisogno di un rinforzo e arrivi tu… A Ferrara vivi l’esperienza di due promozioni consecutive fino alla serie B e hai la grande fortuna di far parte di uno dei gruppi più memorabili degli ultimi decenni! Cosa volere di più?
“Di più non potevo chiedere. I ricordi dei miei cinque anni trascorsi a Ferrara sono indimenticabili  sia per i successi conseguiti sul campo sia per i momenti vissuti con un gruppo di ragazzi fantastici. Che bel periodo…”.

Dài, raccontaci qualcosa…
“Ricordo con affetto le finte di Gibì Fabbri durante la partitella che facevamo puntualmente il sabato mattina. Per rispetto stavo al gioco e mi facevo dribblare! C’era il tuca tuca di Mezzini e Labardi e la fantastica entrata in campo di Lancini con le scarpe indossate al contrario. Non ti dico le risate…”.

Tu e Gibì Fabbri non eravate però sempre in perfetta sintonia…
“In effetti io e Paramatti eravamo i suoi bersagli favoriti, chissà perché. Ma visto la carriera che ha fatto Michele forse era buon segno…”.

In campo sei sempre stato molto generoso, una sorta di jolly di centrocampo dove facevi di tutto e di più.
“Il centrocampista è stato il mio ruolo fin dalle giovanili. Ho sempre cercato di essere al servizio della squadra, di avere la grinta e la volontà per raggiungere l’obiettivo che non era essere il protagonista ma vincere. Sono dell’idea che la forza di una squadra sia restare più uniti possibile”.

E nonostante tutta questa buona volontà il nostro Direttore ti dava spesso dei cinque in pagella!
“Sì, proprio così. Quando leggevo i suoi voti mi arrabbiavo tantissimo, puntualmente alzavo la cornetta, lo chiamavo e gli chiedevo se per caso non avesse visto giocare un’altra squadra invece della Spal. Poi parlavamo della mia Lazio e della sua Roma ma abbiamo fatto amicizia nonostante i suoi voti…”.

Sei ancora in tempo per vendicarti! Enrico abita a Roma e prima o poi capiterà sul tuo taxi no?
“Sì, hai ragione… E’ che adesso siamo amici e mi tocca pure accompagnarlo gratis e con il suo pappagallo!”.

Piccola premessa. Forse non tutti sanno che adesso fai il “tassinaro” a Roma. Come dite voi romani “ammazza che svorta”!
“Un grande cambiamento che ha due motivazioni fondamentali: la distanza da casa e l’incertezza economica che caratterizza il mondo del calcio. Dopo tanto girare avevo voglia di fermarmi a Roma, di stare con la mia famiglia ma purtroppo non ho ricevuto nessuna proposta in zona. Smettere di giocare e rimanere nell’ambiente del calcio era un’alternativa troppo precaria, senza  certezze economiche e di continuità. Così ho deciso di chiudere con i campi da calcio e ho cercato  un lavoro stabile e più sicuro”.

Dalle tue parole mi sembra di capire che sia più facile destreggiarsi nel traffico caotico di Roma che nel mondo del calcio!
“A mio parere sì. Fare il tassista a Roma non è una passeggiata, il traffico è stressante e in giro c’è pochissima tolleranza. Ma il mondo del calcio è decisamente più complicato e meno vivibile”.

I taxi hanno spesso nomi di città. Scommetto che il tuo si chiama “Ferrara 92”, in ricordo dei bei tempi che furono…
“No, non ho il Radio taxi, ma se ce l’avessi avuto credo proprio che avrei scelto quella sigla. Forte Ferrara 92…”.

Adesso vivi a Roma con la tua famiglia e il calcio è solo un bel ricordo. C’è qualcosa o qualcuno che ti lega ancora a Ferrara?
“Con Ferrara ho un legame molto forte, fa parte della mia vita. Sono molto legato ad alcuni miei ex compagni di squadra e ai vecchi amici, qualcuno vive ancora a Ferrara, gli altri li sento periodicamente al telefono. Posso mandare un grandissimo saluto a Giancarlo Guarelli?

Però a calcio giochi ancora…
“Partecipo al Torneo Pezzana che a Roma è un evento di riferimento per chi ama il calcio a 360°. Giochiamo una volta alla settimana, a calcio a cinque o a calciotto. I campi sono curatissimi, il clima di assoluto divertimento e le squadre agguerritissime. Ci partecipano personaggi dello spettacolo e grandi ex del calcio”.

Siamo piuttosto curiosi…  Come te la cavi in campo?
“Diciamo che faccio ancora la mia porca figura. Ma, detto tra noi, il mio obiettivo principale non è tanto la partita quanto il dopo partita che quasi sempre è una gran bella mangiata in compagnia dei miei amici”.

Com’è la tua vita adesso, lontana dai clamori dei calcio?
“Sono sereno e felice, il lavoro che faccio adesso, come hai detto tu, non ha clamori e grosse aspettative, tutto è ridimensionato ma mi fa vivere molto più spensierato”.

Un messaggio ai lettori de Lo Spallino.com e a tutti i tifosi della Spal…
“Ai lettori dico di leggerlo sempre altrimenti noi ex spallini che cosa facciamo? Mentre ai tifosi della Spal voglio ricordare che sono davvero una grande forza, adesso come ai miei tempi, straordinari!”.

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