Uno svedese a Ferrara? Si può: Kristian Legiec sogna la maglia del Kaos

Quando si parla di futsal, si parla di Italia, Spagna, soprattutto Brasile. Nel presente si stanno imponendo nazioni importanti come Russia e Portogallo, o magari Romania e Ucraina, ma quasi mai si fa riferimento alla zona della Scandinavia. Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia sono più famose per gli sport invernali come sci – nordico e alpino -, hockey su ghiaccio, o, perché no, anche calcio a 11, ovviamente grazie a campionissimi come Jari Litmanen e Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è senza ombra di dubbio il più grande calciatore che il Nord Europa abbia sfornato in tutta la sua storia, ma le circostanze potranno presto portare Kristian Alexander Legiec a seguire le sue orme non sul prato verde degli stadi del mondo, ma sui parquet della Serie A italiana.

“Abbiamo un giocatore svedese in prova. Il Kaos è riuscito a farlo arrivare grazie ad alcuni contatti a Malmo. E’ forte, lo teniamo d’occhio”. Parla così di lui Leopoldo Capurso, ma è in un secondo momento che viene fuori il dettaglio più importante. Kristian, classe 1986, non è un normale giocatore di calcio a 5 in Svezia, è il capitano della sua nazionale (67^ nel ranking ufficiale). Certo, il futsal dalle sue parti è una disciplina secondaria, ma in ascesa, e lui è considerato dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori il più forte giocatore in circolazione. E allora perchè non tentare il grande salto in Italia, dove il futsal è giocato a livelli altissimi? Detto fatto. Qualche giorno di prova al PalaMIT2B e allenamenti duri in compagnia di Kakà e Laion, Pereira e Andrè, giusto per vedere se in futuro ci sarà spazio in squadra anche per lui. Una fatica spaventosa, sedute estremamente diverse da quelle che Kristian (il cognome Legiec tradisce origini polacche) era abituato a sostenere a Malmo, ma la soddisfazione di essersi misurato, confrontato, preparato con giocatori affermati in italia resterà indelebile nella sua memoria e gli servirà da stimolo. E quando si è prestato a rispondere a qualche curiosità, l’emozione era visibile sul suo volto.

Kristian, come sei arrivato fin qua in Italia?
“Attraverso contatti tra Malmo e Ferrara. Mister Capurso è entrato in possesso di un video e così ha deciso di farmi fare qualche giorno di prova. Per me è una grande possibilità essere qua”.

E’ la tua prima volta fuori dalla Svezia per far vedere le tue doti di calciatore di futsal?
“Sì, e sono sicuro che mi sarà utile per il futuro. E’ stata un esperienza stimolante, ho potuto vedere da vicino l’organizzazione di una società molto professionale, partecipando ad allenamenti curati nei minimi dettagli. Devo partire da qua adesso”.

Nel tuo breve periodo a Ferrara hai conosciuto meglio il mondo del calcio a 5?
“Sì, e rispetto al futsal svedese, che comunque è in continua crescita anno dopo anno, non ho potuto non notare quanta tattica ci sia in più. Da noi i giocatori hanno più libertà di movimenti, è più indisciplinato, ci si basa molto sull’ 1 contro 1, mentre al Kaos ho visto da vicino come si lavora per preparare un campionato difficile come la Serie A”.

Credi che eventualmente il Kaos sia la squadra giusta per lasciare la Svezia?
“Non ho alcun dubbio, sicuramente sì. Per avere una chance, però, devo migliorare tecnicamente e tatticamente, in Svezia sotto questo aspetto siamo ancora indietro. Lavorerò sodo per poi farmi trovare pronto se il ,ister deciderà di chiamarmi per il prossimo anno, mi preparerò nel mio Paese con costanza e impegno senza risparmiarmi. Voglio giocarmi le mie carte per guadagnarmi il Kaos e la Serie A”.

Intanto però sei già un giocatore affermato in Svezia.
“Ho vestito 12 volte la maglia della mia nazionale, segnando 10 gol e servendo 9 assist. Credo di avere un buon bagaglio di esperienza, sufficiente per tentare un esperienza fuori dai miei confini”.

La valigia si è chiusa, Kristian ha lasciato Ferrara e ha fatto ritorno in Svezia, dove ora lo attenderanno 6 mesi di duro lavoro in palestra. Magari l’anno prossimo lo incontreremo di nuovo al PalaMIT2B, non più solo per un semplice allenamento ma proprio in panchina il giorno della partita. Molto dipenderà da lui perchè il Kaos di Calzolari ha dato ampia dimostrazione di essere vigile su tutti i fronti del mercato. E che un campione parli brasiliano o svedese, poco cambia, sul parquet la lingua è sempre la stessa.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0