ArrivederC1 ragazzi: si chiude ufficialmente la stagione della SPAL. Da lunedì il futuro

L’ULTIMO GIORNO – La stagione della SPAL si è chiusa ufficialmente oggi, poco dopo le diciotto: sesto posto assicurato e promozione nel campionato a Divisione unica di Lega Pro 2014/2015. A meno di clamorose rinunce niente ‘Tim Cup’, la Coppa Italia dei grandi per capirci, riservata alle prime quattro squadre di ogni girone. Se una macchiolina si può trovare a una stagione iniziata comunque tardissimo – e tutti sappiamo il perché – e con diversi cambi in corso d’opera è solo questa: al di là del fatto che sempre calcio d’agosto rimane, sarebbe stata senza dubbio una vetrina di primo piano e ampiamente guadagnata sul campo quella di sfidare una squadra di A o di B. Peccato per il finale di stagione con il freno a mano tirato. Di calcio giocato, adesso, ne torneremo a parlare, giorno più giorno meno, tra poco più di due mesi, quando la primavera avrà già lasciato il posto all’estate da un pezzo e con una SPAL che in vista del ritiro si preannuncia profondamente rinnovata. Proviamo a fare il punto della situazione.

FAMIGLIA – La SPAL è, prima ancora di essere una società, una Famiglia. In questo caso stiamo parlando della Famiglia COLOMBARINI che, dopo aver confermato la propria disponibilità ad accollarsi oneri e onori anche per la stagione a venire, nella riunione prevista per lunedi’ sera deciderà senza alcun dubbio di ripartire dal capitano, pilota nonché maestro d’ascia della nave biancazzurra: Walter MATTIOLI. Se la caravella spallina ha ripreso spedita il mare è, soprattutto, merito delle sue indiscusse capacità nel gestire la ciurma anche nelle giornate più tempestose, senza dimenticare l’oculata maniera in cui ha saputo ottimizzare al meglio le risorse messe a disposizione dagli armatori Francesco e Simone Colombarini quando la bonaccia di metà stagione annoiava il vascello ferrarese sul limbo della zona retrocessione. Per il ‘Pres’ parlano chiaro gli anni di navigazione nel mondo del calcio: mezzo secolo o giù di lì. Dopo aver conquistato la sua nona promozione in carriera da dirigente, giunto ormai al quarto anno da Consigliere di Lega Pro – dove tra l’altro gode di grandissima stima quanto il suo illustre predecessore, un certo Paolo Mazza – con alle spalle sei stagioni di professionismo di cui cinque salvezze conquistate a Masi San Giacomo (!) e una promozione a Ferrara, negli ultimi due anni ha saputo sviluppare al meglio anche il suo spirito imprenditoriale, arricchendo la cambusa di circa un milione e mezzo di euro con la politica incentrata sui giovani. Ora, all’orizzonte, un’altra sfida, più difficile e importante della prima: ci sono le acque inquiete della C unica da domare e, sicuramente, anche quell’affetto di una tifoseria straordinaria come quella ferrarese che vive sull’onda di un entusiasmo incredibile, come è normale che sia, e pensa un po’ troppo frettolosamente alla serie B. E di questo il ‘Pres’ ne è lusingato ma terrorizzato allo stesso tempo. Perché sa quanto sia esigente la piazza di Ferrara. E ancor più quanto lo sia ripetersi immediatamente. Ma quest’anno non c’erano alternative: Paradiso o Inferno, vivere o morire: vincere era ed è stato un obbligo costituzionale.

IMG_2442NORMALITA’ – In questo momento Walter MATTIOLI è la SPAL. E’ arrivato a modo suo, sbraitando con i suoi uomini di fiducia, ha dato due pugni sul tavolo e buttato per aria le macerie di quei tavoli sconnessi e di quelle sedie azzoppate che si è ritrovato tra i piedi al suo arrivo. Ha aperto le finestre e dato una mano di bianco dove era necessario darla, tra gli stanzoni ammuffiti. Della SPAL e del suo glorioso passato ne sta ridisegnando l’immagine nazionale, repressi da anni indicibili. Da qui ha faticosamente iniziato a costruire la sua idea: prima di tutto di Famiglia SPAL, poi è passato a quella di società e infine si è occupato di campo. Con pazienza e raziocinio, con tanti bastoni e bastoncini che si sono intromessi lungo il suo cammino che ha – ma lo hanno pure – rotto in tutti questi mesi. Spesso difficili. Ma ha vinto. E tanto basta perché oggi possa e debba godere di una fiducia quasi incondizionata agli occhi dei suoi tifosi, che naturalmente stravedono per il suo modo di sentirsi spallino: così vicino a loro, sempre in mezzo a loro, carismatico al punto da esserne uno dei leader. Persino con il megafono in mano a cantare con la Ovest era a suo agio. Il ‘Pres’, che sopravvive alle battaglie quotidiane grazie anche a questo affetto smodato, non ha mai nascosto di sentirsi il primo dei più accaniti tifosi: una persona comune, tra l’altro, fiera di esserlo, così delle sue umili origini. Con una malattia spallina addosso che non ha mai nascosto, neppure quando veniva confinato nel suo orticello di Masi San Giacomo e additato come un appestato: “Giacomense? Vade retro! Mai i villani provinciali a Ferrara!” Quante volte se l’è sentito dire il ‘Pres’ che ha sempre incassato in silenzio, aspettando che arrivasse il suo turno. Che è puntualmente arrivato ma senza pensiero di rivincita o di rivalsa alcuna. Come è nel suo stile. Il suo è stato un trionfo popolare perché figlio della sua normalità e di quei valori che si allineano perfettamente a quelli che incarna anche la Famiglia Colombarini. Anche per questo si ripartirà da lui. Anche per questo le sue idee e le sue opinioni avranno un peso lunedì quando, dalle 18.30, la proprietà si riunirà in Vetroresina per decidere la stagione che verrà. Una stagione che non avrà, per una volta, l’obbligo di vincere e subito.

SOTTUFFICIALI – L’unico dei sottufficiali preposti al compito di assemblare il corpo marinaresco della prossima stagione sarà Davide VAGNATI. Mattioli lo stima, e mica poco, benché attorno al pianeta biancazzurro orbitino anche altri satelliti (e magari di rango superiore, almeno alla voce esperienza) pronti a insidiare la posizione di privilegio del numero due di via Copparo. Ma il ‘Pres’, si sa, vede nel suo personale delfino genovese un uomo potenzialmente capace di garantire quello di cui la SPAL avrà bisogno anche al piano di sopra in fatto di competenza, sicurezza e serenità all’ambiente, elementi ritenuti basilari e fondamentali per impostare la prima stagione in tutta tranquillità e senza fretta. Da non sottovalutare che Vagnati, sottocoperta, lavora con grande metodo e perizia e ha saputo intrecciare in pochissimi mesi rapporti e relazioni solide e importanti: semine di cui al più presto il ‘Pres’ vorrà vedere – giustamente – anche i frutti. Al di là della sua giovane età Vagnati, con il passare dei giorni, sembra sempre di più l’uomo giusto su cui scommettere. E se lo pensa il ‘Pres’ è difficile credere che la proprietà dica no: Vagnati, al 99.99%, resterà al suo posto.

IL TIMONIERE E I MARINAI – Allenatore, staff tecnico, logistico, strutturale, organizzativo e giocatori terranno banco nell’ultima parte del convivio di lunedì. Prima di tutto si dovrà discutere di budget, di speranze future magari, accomunando aspettative e risolvendo quei normali dubbi e pensieri fino ad arrivare a obiettivi comuni. Programma triennale, si dice, con la voglia di provarci ma senza l’obbligo di riuscirci a raggiungere la B: che tradotto vuol dire che l’anno prossimo dal dodicesimo posto in su va tutto bene e quello dopo, magari, arrivare vicino alla zona promozione. Poi c’è sempre il discorso stadio con il progetto relativo al nuovo impianto di illuminazione già presentato che andrà al più presto ratificato, senza contare che la campagna abbonamenti andrà studiata alla perfezione perché mai come quest’anno si è visto quanto il pubblico spallino ha saputo essere determinante. Sarà difficile far digerire a una piazza che ha vinto e subito una stagione (o forse più) di attesa: il ‘Pres’ sa bene che un’altra delle sfide che lo attendono al varco sarà quella di riuscire a tenere lo spallino medio attaccato alla squadra anche qualora si arrivasse a primavera già salvi ma senza più obiettivi nobili da raggiungere.

IMG_1864DIVISIONE UNICA 2014/2015 – Chiudiamo con una panoramica sul prossimo torneo. Tre i gironi da venti squadre per sessanta iscritte: A, B e C. Torna la Lega Pro unica, sparisce del tutto la Seconda divisione, la D è promossa a quarta serie nazionale, pur restando il primo campionato nazionale dilettantisco del Bel Paese. Si torna alla tanto cara suddivisione territoriale e la S.P.A.L. sa già di essere destinata al girone di ‘Centro’ dove, a farla da padrone, oltre alla squadre emiliano-romagnole, ci saranno le toscane: Piacenza, Lucca, Ancona, Ascoli, Grosseto, Gubbio, Pisa, Pistoia e Reggio Emilia sono solo alcune delle piazze a cui si tornerà a far visita: delle avversarie di questa stagione è possibile resti solo il Santarcangelo. Trentotto giornate previste, una sola di queste venti formazioni conquisterà la promozione diretta in serie B – ovviamente la prima classificata – mentre la seconda, la terza e le due migliori quarte dei tre gironi si affronteranno in un Play-off a 8 squadre da cui verrà fuori una sola promozione. Tre retrocessioni. Non ancora decise le date ma si andrà, molto probabilmente, da fine agosto a metà maggio con il corollario dei Play-off da chiudersi entro la prima metà di giugno. Se verrà confermata la pausa invernale si tornerà, dopo anni, a giocare anche nel Sabato Santo di Pasqua, come già fanno A e B. Per ogni società, infine, dovrebbe essere introdotta la diretta streaming di tutte le partite e, la sensazione, è che si vada verso un calcio ‘spezzatino’ come nelle serie maggiori, con la possibilità di giocare dal venerdì al lunedì con tanto di partite alla domenica a mezzogiorno, anticipi e posticipi serali. Ma questo interessa fino a un certo punto perché, come canta la Ovest, “Che sarà sarà, ovunque ti sosterrem, ovunque ti seguirem, che sarà sarà”.

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