Il torpedone ferrarese con a bordo squadra e staff tecnico è partito pochi minuti fa da Ferrara, direzione Piacenza. Domani c’è il big-match contro la prima della classe, quell’Atletico Bp Pro Piacenza che poi, a guardarci bene, tanto sorpresa non è e tanto per caso non deve averli fatti trentaquattro punti in quindici giornate, seppur agevolato dall’aver affrontato il baby Riccione, il baby Rosignano e aver ottenuto due punti in più di quelli effettivi sul campo nella sfida contro il Castenaso. Resta un’ottima squadra quella di Franzini, però, un undici ostico, che crea fastidio e non perde in casa da otto mesi. La partita è complicata e i rossoneri hanno a disposizione due risultati utili su tre a prescindere dall’assenza di Nicolini. Per questo, da Ferrara, dalla zona calda del tifo, ci si aspettava un po’ di entusiasmo in più.
Invece, questa volta, con un po’ di amarezza, il pubblico di fede biancazzurra non ha risposto secondo le aspettative. Sono infatti appena centodieci i tagliandi staccati (ricordiamo che domani le biglietterie per i tifosi spallini rimarranno chiuse, settore di tribuna a parte): al seguito un paio di pullman da una cinquantina di posti completati, qualche mezzo privato, niente di più. Dei cinquecento biglietti di curva messi a disposizione dalla società rossonera circa quattrocento rimarranno così invenduti. Difficile, a prescindere dal meteo, spiegare il perché, difficile capirne il senso e il motivo nel giorno in cui, molto probabilmente, si deciderà buona parte del campionato. E’ evidente che pesano i quattrocento chilometri tra andata e ritorno, soprattutto nelle tasche, in un momento difficile in generale, con le festività, tra l’altro, a un passo. Ecco spiegato, in parte, il motivo per cui in tanti domani saranno con orecchie tese alla radio e occhi sul pc, in attesa di buone nuove. Peccato, perché questa partita avrebbe senz’altro meritato qualcosa di più. Si giocherà in una cornice da serie A, in uno stadio dotato di tutti i comfort possibili che la Lupa Piacenza ha preparato sin nei minimi dettagli, pur di consentire alla Spal e ai suoi tifosi una domenica importante.
Tornando proprio alle condizioni meteo, su Piacenza la dama bianca ha smesso di cadere alle undici di ieri mattina, poi pioggia alternata ai soliti nuvoloni bassi con tanto di foschia, un must della Pianura e dintorni che anche noi conosciamo bene. Strade pulite, campo, come detto, coperto da giovedì e già ripulito dei dodici centimetri di neve fresca caduta da uno staff eccellente. Non sarà un biliardo, come clima di questo periodo, tra l’altro, non può consentire, ma si giocherà a calcio, ci assicurano, in maniera cristiana. Il manto erboso è perfetto. Che non è poco, visto il Mazza a metà ghiacciato di domenica scorsa.
Le previsioni, sempre che stanotte non arrivi una buriana epocale, per domani danno pioggia debole e i circa cento tifosi (qualcuno, infatti, andrà in tribuna), come preannunciato dalla Questura locale, si sgoleranno in una curva sud praticamente deserta in un palcoscenico tanto dispersivo quanto, a questo punto, quasi spettrale. Non saranno più di quattrocento, alla fine, compreso il pubblico di casa (che di fatto è irrisorio in fatto di numeri), le persone che prenderanno posto sulle tribune di un “Garilli” che, nel solo spazio dedicato alle tribune, al coperto, può contenere addirittura tremila spettatori. Si poteva aprire anche solo questo settore, diciamolo pure. Anzi, forse, si poteva giocare al “Siboni”: omologato per novecento posti ha un problema, si dice, ovvero non esiste una tribuna che consenta di ospitare un numero importante di tifosi ospiti. Certo che se cento è un numero importante, allora i mille di Budrio che cos’erano? Ma il buon senso si sa, stride e da sempre con regole austere applicate alla lettera, senza la benché minima e dovuta voglia di distinguere caso per caso.
Che nel silenzio di una cattedrale da ventiduemila posti (sessanta, addirittura, adibiti a stampa), allora, si senta distinto, lontano, l’eco più forte che mai di un Forza Spal a squarciagola di questi cento, straordinari, ancora una volta, temerari e irriducibili affezionati.
Alla Spal di Sassarini il compito di premiarli con tre punti che peserebbero come un macigno in vista del giro di boa di sabato prossimo contro l’ottimo Castelfranco.