POCHE PAROLE, TANTA PAURA E DOLORE ANCORA DI PIU’ SPERANDO IN UNA SALVEZZA DA DEDICARE ALLE VITTIME DEL TERREMOTO CHE HA COLPITO IL POPOLO FERRARESE E NON SOLO

La Spal può attendere. Causa di forza (e che maledetta forza!) maggiore. Persino per chi, come me, è lontanissimo dalla sua città il terremoto che ha colpito (anche) Ferrara e le zone vicine è stato sconvolgente. Certo, la percezione non è minimamente paragonabile a chi ha sentito, ha vissuto e vive ancore le tante scosse e a chi ha perso amici o familiari o semplici conoscenti. A me è bastata una telefonata nella quale ho sentito in diretta quel rumore sconvolgente e non raccontabile che fa tremare le persone ancora più della terra. E’ bastato sentire mio padre, solitamente per nulla impressionabile, ancora sconvolto tanto da aver lasciato la città per un agriturismo lontano. E’ ancora impaurito, non vuole tornare a casa (cosa incredibile per lui), quindi posso immaginare come si senta chi è ancora a Ferrara e a ogni piccolo rumore salti per aria. quelli che continuano a dormire sul divano, quelli che se i vicini litigano… oddio sarà una nuova scossa. Credo, senza veramente saperlo proprio perché lontano, che la paura sia, dal mattino di domenica, il comune denominatore che regna sovrano e chissà per quanto continuerà a tenere in ansia chi abita e vive a Ferrara e nelle zone vicine.
Non c’è quindi tanta voglia, da parte di tutti, di parlare di calcio come al solito. E il fatto che questa tragedia sia avvenuta nel giorno del primo dei due appuntamenti calcistici decisivi per la Spal con tante persone pronte a partire per Pavia e poi rimaste a casa ha fatto passare logicamente in secondo piano l’evento calcistico.
In un clima surreale, con tanti tifosi che hanno appunto e ovviamente scelto di rimanere vicini alle proprie famiglie e altri, davvero eroici, che hanno seguito comunque la squadra, si è dunque giocato questo primo atto dei playout. E’ andata bene nel senso che domenica prossima basterebbe un pareggio per portare a termine questa benedetta salvezza. Guai a fare conti, però, perché il Pavia è squadra da trasferta e perché quando giochi per non prenderle le prendi sempre. Il resto è il solito appello, ma mai così forte vista la bella iniziativa della società e dei tifosi che hanno deciso di raccogliere fondi proprio per i più colpiti dal terremoto: tutti allo stadio – oltretutto il Palio è stato giustamente rinviato proprio per il terremoto mentre il calcio è soggetto a regole allucinanti che in passato e anche recentemente si è visto non avere alcun logico criterio – e ancora un pensiero doveroso a tutti quelli che hanno sofferto e soffrono ancora per questa tragedia che ha sconvolto la nostra terra e il nostro popolo.

E DOMENICA TUTTI ALLO STADIO ANCHE PER PARTECIPARE ALLA RACCOLTA FONDI!

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