Venghino tifosi, venghino al trionfo di quello che chiamano calcio moderno. Bella roba. Parlate pure di celle negli stadi, fate devastare tranquillamente i treni, organizzate a suon di milioni la video sorveglianza e poi, mi raccomando, attenzione con i biglietti nominali, occhio a consegnare gli accendini che sono pericolosissimi, e per carità, che i tornelli siano belli lucidi. Ultime cose: che i numeri degli abbonamenti siano leggibili, che i tifosi siano schedati, che insomma la macchina organizzativa sia perfetta. Altrimenti porte chiuse e arrivederci e grazie.
Il problema è che basta un infimo, sfigato strappo muscolare all’arbitro per azzerare tutto. Un arbitro geniale, peraltro, che scende in campo, un campo molle molle, dopo un diluvio universale con le scarpe modello ventosine sotto, da calcetto cioè. Vabbè, si tratta di terza serie e un motivo ci sarà. Ma che buffonata. Circa tremila persone (paganti!), tra biglietti venduti e abbonamenti, che vanno nel loro bello stadio con un desiderio vecchio come il calcio. Quello che dice: la domenica si va alla partita di pallone. Una giornata, allora, tutta costruita e sistemata. Chi prepara la salamina perché l’estate sta finendo e si siede a tavola all’ora della colazione, chi parte da Cremona all’alba o quasi, chi ha la solita, gigante scusa per evitare di accompagnare i bambini al parco o la moglie al cinema. La scusa è la Spal, ovvio. Peccato che un infortunio azzeri tutto e rimandi l’intero popolo del Mazza a casa. Motivo: non si può sostituire l’arbitro in Lega Pro. Così va il calcio alla faccia del nome: Lega Pro. Ma si fa per dire.
E’ finita così la domenica di Spal-Cremonese. In principio era una domenica utile per provare a riprendersi quei punti immeritatamente lasciati per strada, seppure davanti alla formazione forse più accreditata per la vittoria del campionato. Alla fine è diventata una delusione tremenda perché se si potranno recuperare un paio di infortunati importanti, per il giorno del recupero, si dovrà comunque giocare in mezzo alla settimana e cioè tra altri due impegni domenicali. Male, molto male. Mai mai quanto questo calcio così maniacale quando si tratta di buttare via soldi inutili e così, invece, alla carlona quando si tratta di prevedere soltanto un (quarto) uomo qualunque.