Per forza di cose, il 2015 dovrà essere l’anno della svolta per Fabio Bulgarelli nella veste di presidente della Pallacanestro Ferrara. Dopo aver chiuso un 2014 piuttosto movimentato, tra propositi di disimpegno, dietro-front e cambio di allenatore, il numero uno biancazzurro si appresta ad affrontare mesi decisivi per il futuro della società che guida dal 2011. Abbiamo voluto fare una chiacchierata con lui per capire come stanno le cose e cosa ci si può aspettare nel prossimo futuro, con un occhio anche alla SPAL.
Iniziamo dall’attualità e quindi dall’ottimo risultato della trasferta di Scafati: qualcosa sta cambiando davvero?
“Sicuramente l’avvento del nuovo allenatore sta dando i suoi frutti. Non è per immodestia, ma ho scelto io questo mister, e l’ho voluto fortemente, anche andando contro tutta a l’opinione pubblica e anche alcuni dei miei stessi collaboratori, che volevano altri nomi”.
Cosa l’ha convinta di coach Martelossi?
“Sicuramente ha un curriculum e un’esperienza importanti, in più conosce bene l’ambiente e la città, e questo gli ha consentito di ambientarsi subito. Ovviamente ci vuole anche un po’ di fortuna per fare la scelta giusta. Comunque vincere due trasferte, specialmente una difficile come quella di domenica scorsa, è un segnale importante. Ora siamo una squadra”.
Cos’è cambiato di preciso?
“E’ cambiato molto nei rapporti umani, che non erano esattamente il forte di Furlani. Un atteggiamento sempre forte, aggressivo, non va bene in ogni occasione e soprattutto non funziona con ogni giocatore. Il nostro problema principale era lo spogliatoio e forse era venuta meno la fiducia proprio verso l’allenatore. Credo che i giocatori lo seguissero sempre meno. Con Martelossi il dialogo è molto più semplice e i risultati iniziano a vedersi”.
Pensa che questa sua scelta inizi ad essere apprezzata dopo l’opposizione iniziale?
“Un po’ credo si sì, i risultati aiutano. Molti all’epoca avrebbero cambiato Huff e Castelli. Io, ma anche il direttore sportivo, pensavo invece che fosse una questione di manico, come si usa dire. Ora la serie positiva credo ci sta dando ragione”.
Alla SPAL, in cui lei è socio di minoranza, invece il cambio di mister è forse servito meno.
“Alla SPAL il problema è più complesso. Potrebbe essere una questione di qualità dei giocatori, o comunque del loro inserimento in un certo contesto. Sicuramente c’è comunque, come c’era da noi, una problematica sera di spogliatoio e di rapporti. Ora la carta del cambio di mister è già stata giocata, però la situazione resta delicata, soprattutto col crescere della pressione. Dovranno essere bravi il mister e la società a ristabilire certi equilibri”.
Pensa che la SPAL dovrebbe ricorrere molto al mercato?
“Qualcosa serve. Secondo me bisognerebbe cercare qualche elemento di qualità, gente che sia in grado di dare delle certezze. I giovani sono importanti, però forse è il momento di investire in qualche elemento valore visto il momento e i potenziali rischi”.
Cosa pensa invece del cambio di allenatore?
“Anche io avrei cambiato Brevi, ormai c’era troppo conflitto con la società, anche perché non è che si ponesse in maniera troppo positiva. Io forse avrei fatto una scelta interna, risparmiando qualcosa, per poi investire di più sui giocatori”.
Tornando alla Mobyt, grazie all’ultimo periodo positivo la classifica inizia a farsi interessante.
“E’ vero, ma per me l’obiettivo non cambia: salvarsi, che vuol dire andare nella Lega Due unica. Un traguardo che oggi è ampiamente raggiungibile. Quindi salvezza il prima possibile. Da lì in poi è giusto anche cercare di divertirsi, ma se non si riesce ad arrivare in alto, sinceramente non importa”.
Ci sono novità invece sul fronte societario?
“E’ un momento decisivo. Avevo dato dicembre-gennaio come limite per tirare qualche conclusione e valutare novità, ma effettivamente al giorno d’oggi di promesse ne sono state mantenute poche. Già la settimana prossima ho in programma un incontro con l’ingegner Maiarelli, che si è esposto in prima persona quest’estate davanti alle mie richieste, promettendo di trovare qualcuno che potesse entrare per dare una mano. Al momento però non è cambiato assolutamente nulla. Siamo riusciti ad incrementare solo l’apporto degli sponsor più piccoli, ed è una cosa molto positiva. Però non è quello che può cambiare le cose. Quindi vedremo presto cosa si muoverà, altrimenti per la stagione prossima ci sarà ancora da stabilire come e con chi andare avanti, visto che al momento sono ancora da solo e ho già espresso a più riprese le mie intenzioni”.