Lo spazio settimanale di questa rubrica, oggi, avrebbe potuto occupare il solito volume ma con una parola sola, scritta a caratteri cubitali. La parola in questione è “equilibrio”. Era un’idea nata subito dopo Lumezzane, mentre la Spal era ancora occupata in sala stampa o era addirittura negli spogliatoi per la doccia post partita. Tanto che la maggioranza di queste righe sono state scritte prime della partita contro la Paganese. L’idea era nata perché un caro amico, spallino fino al midollo, mi aveva mandato un sms tre minuti dopo la sconfitta subita ormai due domeniche fa, con scritto testuale: “Siamo già scoppiati”. Non gli avevo risposto benissimo pur sapendo che la sua passione biancazzurra meritava, e merita tuttora, critiche zero. Racconto questo episodio, ma potrei aggiungerne un’altra decina ogni sacrosanta domenica che scende in terra e ogni sacrosanta partita che la Spal scende in campo, per ribadire un concetto che mi sta particolarmente a cuore, quasi come il destino dell’Ars et Labor. Lo faccio oggi, un po’ in ritardo perché la scorsa puntata i pensieri e le parole erano solamente per Daniela, la tifosa scomparsa. Voglio chiarire che il risultato di Spal-Paganese c’entra nulla. Avrei scritto le stesse cose anche in caso di sconfitta o di pareggio tanto che, ripeto, queste righe sono antecedenti all’ultima gara.