La notizia, se avrà un seguito, è di quelle clamorose e importanti. Tutto nasce perché quattro gruppi di tifosi spallini, Gioventù Estense, Vecchia Guardia, Astra Alcool e Centro Coordinamento Galo Guercio, giovedì sera, insieme con l’assessore allo Sport Luciano Masieri, si sono ritrovati e hanno deciso – ha spiegato Alessandro Casolari, il portavoce dell’iniziativa – di offrire una chance alla squadra per dare una mano alla società Spal e di sostenere quindi tutto l’ambiente biancazzurro in questo delicato momento. Per fare questo i gruppi in questione saranno sabato, domani, dalle 17 alle 19 in piazza dove due hostess in maglia biancazzurra distribuiranno volantini che invitano ad andare allo stadio e a sostenere la Spal in questa domenica peraltro agevolata dai prezzi ridotti decisi dal club di Butelli. I tifosi hanno anche messo in piedi una coreografia fatta da settecento bandierine da distribuire in curva ovest. In questo contesto la Nuova Gioventù Estense parlerà con la squadra sabato mattina al Centro e, ma qui si tratta di un’iniziativa benefica, ha organizzato per l’8 aprile allo stadio Paolo Mazza un triangolare benefico tra le squadre della Spal 1991-92, dei giornalisti e dei tifosi, con ricavato da devolvere in buoni spesa Coop ad alcune famiglie bisognose. Fin qui la notizia. Una bella notizia per tutti, questi appuntamenti organizzati e descritti qui sopra. Cercando, e soprattutto sperando, di andare oltre alle settecento bandierine che regalano al colpo d’occhio la prima, vera coreografia da una marea di anni a questa parte, va aggiunto che si tratta di un vero e proprio evento. Un evento che nasce evidentemente dalla voglia, questa antica e sacrosanta, di sostenere la propria squadra del cuore ma anche, e questa è la vera speranza, di ridare vita a un movimento “curvaiolo” del quale si sente la mancanza ogni benedetta domenica. Ai più attenti di queste cose non sarà sfuggita l’assenza dei vecchi (e veri) ultras alle recenti, e pure comprensibili, contestazioni al centro di via Copparo. Evidentemente i gruppi storici, pur indiavolati e a giusta ragione per le recenti prestazioni della Spal, hanno pensato di stringersi attorno alla società e alla stessa squadra per fare quello che slogan comanda: fare quel che possono per la loro Spal. Missione peraltro già compiuta e riuscita a leggere le parole di Casolari.
Quello che, invece, è bene aggiungere e auspicare è proprio una rinnovata passione di molti di questi ragazzi ai quali le sorti della loro squadra del cuore interessano eccome, e non da oggi, e non hanno scelto la strada del tutti contro tutti alimentando voci e pettegolezzi che tutto fanno tranne che sostenere la passione comune di cui sopra. Da direttore di questo sito internet accolgo con grande felicità e immensa speranza questi piccoli segnali che mi fanno pensare che si stia muovendo qualcosa intorno alla nostra Spal. Qualcosa finalmente di locale che non siano le solite parole, parole, soltanto parole o, peggio, critiche indiscriminate al capro espiatorio quotidiano. Si dice, spesso a vanvera, che la Spal siamo noi intesi come malati per la nostra squadra. Ecco, lo si dimostra così e solo così. Ognuno nel suo piccolo. Anche contestando e pure criticando, sia chiaro, ma cercando nel frattempo di dare una mano a prescindere da chi siano i proprietari dell’Ars et Labor. In un momento sempre più grave per questo assurdo calcio, a molti – anzi a troppi – è sfuggito il fatto che il discorso fotovoltaico non è un semplice business di Butelli, Turra o altri. No, è il tentativo, complicato (vedi le ultime genialate del Governo) e faticoso di dare un lungo, radicato, serio futuro alla squadra di calcio della città di Ferrara. Ecco perché i gufi e gli scettici a prescindere che, chissà perché, sperano che naufraghi tutto, magari per fare un dispetto al Pozzi di turno, hanno capito poco o nulla. Qui c’è in ballo l’esistenza di un giocattolo che per molti, noi de LoSpallino.com tra questi, è qualcosa di più di una semplice passione sportiva. Se lo si vorrà finalmente capire tanto meglio, altrimenti pazienza. L’iniziativa di queste ore organizzata da quelli che di Spal vivono veramente e da anni e anni è un segnale in questo senso. Un segnale, parere personale, più importante di molte altre chiacchiere. Ecco perché quando tutto va male, quando la merda entra nel ventilatore e finisce addosso anche a chi non se lo merita, alla fine una buona notizia spallina arriva sempre. Stavolta, ma non è la prima, il merito è di gente che era a Potenza o a Pavia e ancora prima a Pieve di Soligo e in altri postacci, calcisticamente parlando, a sostenere la loro Spal.
Soltanto questo è il punto. La Spal sono loro e quei pochissimi che, nel sacrosanto diritto di critica, provano a costruire ma facendo cose concrete, mettendoci faccia, soldi e presenza fisica anzichè demolire e basta al chiuso delle loro stanze o nel chiacchiericcio dei loro bar senza fare e più che altro senza metterci né faccia né nomi e cognomi.