L’inchiesta “Dirty Soccer” della procura di Catanzaro fa inevitabilmente parlare gli addetti ai lavori a tutti i livelli e ora viene spontaneo chiedere cosa accadrà sul fronte della giustizia sportiva, ammesso che l’indagine avviata dagli inquirenti calabresi si fermi qui.
Nel frattempo le società del girone B di Lega Pro citate nei provvedimenti di fermo hanno voluto prendere posizione ufficialmente. Si parte dal Santarcangelo Calcio, che attraverso un comunicato sul proprio sito ufficiale, si esprime in questi termini:
“Apprendiamo con stupore e rabbia dagli organi di stampa che alcuni nostri tesserati sono coinvolti in questa inchiesta relativa al calcioscommesse. La società non solo si dichiara estranea ai fatti, ma anche parte lesa, alla luce delle 4 partite del Santarcangelo Calcio finite sotto inchiesta tutte e 4 perse dalla nostra squadra (Prato-Santarcangelo 3-0, Santarcangelo-L’Aquila 0-1, Grosseto-Santarcangelo 1-0, L’Aquila-Santarcangelo 2-1). La società pertanto si è già attivata tramite i propri legali al fine di tutelare la propria immagine, che da quasi un secolo di storia si è sempre contraddistinta per trasparenza e sportività, e di procedere nei confronti di tutti i suoi tesserati che possono aver arrecato danno ai suoi colori e ai valori dello sport. In attesa che il tutto venga chiarito nelle sedi opportune, il Santarcangelo Calcio si dichiara sereno e fiducioso sul corso della giustizia. Qualora trovassero conferma i capi di accusa rivolti ai suddetti tesserati, questo avvalorerebbe ulteriormente la nostra salvezza“.
Per L’Aquila hanno invece parlato il patron della società Corrado Chiodi e il vice-presidente Massimo Mancini. Ecco le loro parole, raccolte dall’edizione online del quotidiano Il Centro:
“Abbiamo appreso la notizia tramite gli organi di informazione. Sono davvero triste e sconvolto. Ho dato il cuore per questo progetto e con noi Di Nicola ha sempre fatto bene il suo lavoro. Se però le cose sono andate in questo modo, ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità“.
“L’Aquila non è coinvolta in nessuna indagine. Per quanto riguarda il nostro dirigente, applicheremo il regolamento interno che consiste nella sospensione in attesa che dimostri la sua innocenza davanti ai giudici“.
Da registrare anche il comunicato rilasciato dal Tuttocuoio, il cui nome ricorre nel caso di L’Aquila-Tuttocuoio 1-0:
“La società A.C. TUTTOCUOIO 1957, presa notizia dagli organi di informazione della nuova indagine sul calcio scommesse, esclude qualunque coinvolgimento nella vicenda e smentisce anche la notizia riguardante un presunto ruolo dirigenziale del Sig.Andrea Bagnoli con la nostra società, con la quale il suindicato non svolge alcun ruolo dirigenziale nè di altra natura“.