IL TECNICO VECCHI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE TRA QUESTIONE SOCIETARIA, OBIETTIVI, MERCATO E PROSPETTIVE

Ultimo appuntamento prima delle vacanze natalizie.
“Sì, abbiamo fatto un allenamento defaticante stamattina, poi abbiamo analizzato un po’ di problemi sorti ieri e visto chi deve curarsi o meno. Chiaramente si è anche parlato con il Direttore Pozzi per capire un po’ quello che succederà dal punto di vista societario. Seppure si stiano muovendo alla ricerca di soluzioni non ci sono ancora state date certezze. La squadra ha espresso il suo parere dicendo che se non ci saranno sviluppi importanti durante questa settimana c’è il rischio che il ventisette non si ricomincino gli allenamenti. Io vengo messo al corrente degli sviluppi della situazione, e sapevo già da un po’ che nemmeno oggi avremmo potuto avere una risposta definitiva”.

Qual è la sua posizione a riguardo?
“Capisco perfettamente che i giocatori vogliano delle certezze e che prendano delle posizioni in merito. Però dobbiamo continuare a considerare anche l’aspetto sportivo. Non è possibile infatti ripresentarsi il due gennaio e preparare in così poco tempo la partita dell’otto contro il Pisa dopo uno stop di quindici giorni. Comunque capisco che si è arrivati a un punto in cui la necessità di avere chiarezza è diventata improrogabile. E quindi capisco bene questa loro posizione, e valuteremo insieme, a seconda degli sviluppi, se riprendere prima o dopo la fine dell’anno. Nel frattempo abbiamo preparato un programma di lavoro che i ragazzi possono svolgere da soli a casa, per non perdere completamente la condizione”.

I ragazzi metteranno in mora a società?
“Questa è una possibilità a cui si è solo accennato. Non ci sono movimenti del genere in questo momento”.

Anche la possibile astensione dagli allenamenti potrebbe essere un segnale, però…
“L’astenersi dagli allenamenti non so fino a che punto possa essere ritenuto un atto dimostrativo… Certo significa qualcosa. Dice qualcosa. Però è anche legato molto alla semplice difficoltà, sempre maggiore, di vivere il quotidiano. I ragazzi, molto concretamente, possono decidere di stare una settimana di più a casa loro. Io, ripeto, credo non si possa obiettare su questa loro eventuale decisione ma le ripercussioni dal punto di vista sportivo ci sarebbero. Se davvero si dovesse riprendere il due gennaio ci sarà molto da pedalare per preparare la partita di Pisa”.

Lei che cosa pensa?
“Io mi rendo perfettamente conto che la dirigenza si sta muovendo per uscire da questa situazione. Non sono però completamente convinto della fattibilità delle cose. Ovviamente è lo scorrere del tempo che mette più pensieri. Più si va avanti più le cose sembrano difficili. In generale mi sento in linea con la posizione e le rimostranze della squadra. Anche perché non chiediamo certo la soluzione di ogni problema in questa settimana; però vorremmo qualche segnale serio, non solo promesse. Credo che questa squadra lo meriti. Da allenatore però devo anche avere sempre presente il lato tecnico e i problemi che porterebbe uno stop così lungo”.

Ci sono giocatori che potrebbero partire prossimamente?
“Oggi con i ragazzi non sono state fatte analisi di questo tipo. Però è possibile che in questi giorni qualche giocatore senta il Direttore, parlando della possibilità di andare via. In caso di un accordo di questo tipo è possibile che già dal ventisette, se dovesse esserci la ripresa degli allenamenti, qualcuno non ci sia perché, appunto, già in partenza. Vedremo cosa succederà”.

Domenica la curva ha contestato, come annunciato, la Presidenza. Lei come valuta questo gesto?
“Io di contestazioni ne ho già vissute da giocatore, con Donigaglia e con Pagliuso. Di questa posso dire che siamo in una situazione che non fa piacere nemmeno al Presidente. Credo che stia come stiamo noi. Però mi rendo conto che la tifoseria possa cominciare ad essere davvero stanca. Lo striscione della curva credo sia stato particolarmente giusto. A dire: “Capiamo la difficoltà della persona, però smettete di prenderci in giro”. Una richiesta di chiarezza giusta. E’ da apprezzare il grande attaccamento della tifoseria e della città alla squadra. Un voler bene che si manifesta anche attraverso l’indignazione e la protesta. Fa molto piacere vedere gli ultras che comunque vengono a parlarci e a darci la carica; vedere gente, anche di una certa età, che si emoziona e piange per le sorti della squadra. Ieri, dopo un girone d’andata non certo glorioso, fuori dagli spogliatoi ci stavano aspettando un centinaio di persone per salutarci e ringraziarci. Non è una roba da poco… Sono cose che fanno piacere e ti danno qualche motivazione in più per non mollare, nonostante tutto. Io poi vado oltre, perché a volte sogno un po’, e penso a come sarebbe la storia se le cose andassero veramente bene. Già adesso, in serie C, ci sono dimostrazioni di tifo che sembrano essere di serie A”.

Questa comunque è parsa una squadra che non merita la posizione in classifica in cui si trova.
“Lo penso anche io. Le variabili in gioco sono veramente tante; dagli arbitraggi spesso penalizzanti alla situazione societaria, dalla sfortuna agli episodi; fino ad arrivare a tutte quelle piccole mancanze di bravura, di malizia o anche di furbizia che a volte vanno a cambiare a partita. Anche di un niente, ma sufficiente a farti perdere. Le cose da buttare nel calderone sono davvero molte, ed è difficile capire il loro grado di influenza. Fatto sta che per i giocatori che può vantare questa squadra occupa un posto in classifica che non le spetta. Delle tante sconfitte di questo girone io credo che poche, tre o forse quattro, siano veramente colpa nostra. Il nostro obiettivo per il girone di ritorno sarà di recuperare questa situazione. Un buon risultato potrebbe essere conseguire almeno sette vittorie, e considerando che nonostante tutto in quest’andata ne abbiamo fatte quattro, mi sembra un obbiettivo possibile”.

Chi sono i giocatori che le sono piaciuti di più in questa prima metà di campionato?
“Beh, come volontà e come spirito credo che tutti abbiamo fatto la loro parte; non si è tirato indietro nessuno. Ci sono state delle prestazioni altalenanti; molti hanno alternato periodi buoni a periodi meno buoni. Ma nella media io trovo che tutti siano stati all’altezza. Poi non sarebbe nemmeno giusto lodare chi magari si è notato di più, magari ultimamente, per prestazioni brillanti mentre c’è anche chi, con prestazioni minori ma sempre costanti, tira la carretta fin dalla prima giornata. Non ci sono nomi da fare in particolare, solo diverse considerazioni”.

Quali giocatori “titolari” teme di più di veder partire?
“Tanti dell’ossatura principale della mia squadra rimarranno. Penso anche che qualcuno di loro abbia mercato però, e quindi lascio alle loro valutazioni questa possibilità. Melara, Migliorini e Laurenti sono potenzialmente molto richiesti. Comunque non sono stati fatti discorsi di questo genere. Saranno i giocatori a parlare tra oggi e domani con il Direttore Pozzi”.

E la Coppa Italia, è diventato un obiettivo?
“Se dovessimo passare anche il prossimo turno la Coppa sarebbe veramente in vista, e a quel punto provare a vincerla sarebbe sicuramente un nostro obiettivo. Per il momento posso dire che mi è servita molto per vedere e sapere che dietro alla squadra titolare ho una serie di alternative molto valide. Ragazzi che in campionato fanno meno minuti, ma sanno dare l’anima quando vengono chiamati in causa. Marconi, per dirne uno, in Coppa fa sempre molto bene, e mi mette sempre qualche dubbio per la domenica. Anche contro il Foligno, se Laurenti non avesse sbloccato il risultato dopo qualche minuto sarei passato al 4-4-2 con lui e Arma davanti. Perché sta bene ed è sempre pronto. Anche Mendy con la Coppa Italia ha iniziato di nuovo a giocare. Questo mi rassicura perché se in queste festività dovessimo perdere qualche giocatore importante so di poter contare anche su questi ragazzi”.

Un Mendy che ha fatto vedere buone prove in questo nuovo ruolo sulla fascia…
“Io lo vedo bene lì. Credo che sia un ruolo in cui può esprimere la sua forza e la sua fisicità. Poi ogni tanto si perde un po’ in un bicchiere d’acqua; ma penso che tra Coppa e campionato ci abbia fatto vedere delle buone prestazioni. Più in generale, poi, penso che siamo arrivati a una formazione che consenta a tutti di giocare nel ruolo più congeniale”.

C’è un ruolo che lei vorrebbe rinforzare?
“Per quanto riguarda la questioni rinforzi dipende da molti fattori. Primo fra tutti la situazione societaria. Credo che ormai non ci siano troppi correttivi da fare. O si cambia tutto o niente. Rinforzerei i ruoli che si dovessero indebolire con eventuali partenze. Se le cose si sistemano manterrei l’idea di sfoltire un po’ l’organico. Specialmente ora che non c’è più l’obbligo di schierare i giovani. Eventualmente si può prendere qualcuno dalla Berretti. Quello che posso garantire è che c’è uno staff pronto a lavorare al massimo con ciò che è a disposizione; ad andare avanti fino alla fine e con il massimo della determinazione. Se ci sarà da andare in guerra con i ragazzini, andremo in guerra con i ragazzini. E ce la giocheremo”.

 

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