Meno tre e poi sarà solo il campo a parlare. La prova di ieri sera ad Alfonsine ha lasciato un moderato ottimismo nel numero uno della società biancazzurra Roberto Ranzani: “Non c’è dubbio che dobbiamo crescere ancora. Ci mancherebbe che mi accontenti. Ho visto che la squadra ha messo qualche minuto in più nelle gambe, la prerogativa del momento. Ma la strada da fare è ancora lunga, ci aspettano almeno sette, otto partite in cui sappiamo che dovremo patire le pene dell’inferno perché, rispetto alle altre squadre, siamo partiti dopo. A questo punto diventerà basilare l’apporto di tutto il nostro pubblico, che sarà la nostra arma segreta dappertutto. Abbiamo bisogno di loro, ci vengano a sostenere tutti a Budrio perché, in questo momento, dove non possono arrivare i giocatori con le gambe perché ancora inevitabilmente a corto di preparazione, con la testa, grazie all’appoggio dei nostri tifosi, sono sicuro che potranno dare ancora quel qualcosa in più fino al novantacinquesimo. Domenica andremo a capire l’esatta misura della nostra condizione su un campo difficilissimo, ma è evidente che saremo poco oltre il cinquanta percento”. Sulla situazione societaria, come sempre, Ranzani, non si scompone: “La situazione è quella di ieri, siamo sempre disorganizzati e questo non è un bene. E’ un danno di immagine che non può essere tollerato, siamo qui da un mese, è ora di mettere dei punti fermi nel nostro lavoro. Nei prossimi giorni cercheremo di dare un’accelerata sostanziale per chiudere alcune questioni basilari come telefono e fax, oltre al sito ufficiale, perché comincio a pensare che altrove si chiedano se esistiamo e se stiamo facendo sul serio oppure se siamo solo di passaggio. Qui lavoriamo tutti ogni giorno per dare il massimo a questa città per quelle che sono le nostre competenze, spero ci venga riconosciuto in un modo o nell’altro”. La chiusura è, manco a dirlo, su Capecchi: “Lui ha chiesto una cifra e ha giocato al rialzo, io gliene ho offerto un’altra giocando al ribasso, perché questo è il mondo del calcio e gli affari si fanno così dappertutto, come sapete. Ci troveremo a metà strada, ho questa sensazione, perché siamo persone intelligenti: lui vuole la Spal più di ogni altra cosa, io e l’allenatore siamo abbastanza in sintonia nel ritenerlo l’uomo giusto da mettere vicino a Gallo e poi, ovviamente, giocherà chi se lo merita. Busato è bravo, è poco più di un ragazzino però, è un ’96, non sono affatto convinto che ci possiamo permettere di bruciare un prospetto comunque molto interessante. Non so se chiuderemo domani per Capecchi, io lo vorrei già a disposizione per la partita di domenica, nella peggiore delle ipotesi, sono sicuro, lo vedremo tra dieci giorni contro il Camaiore”. Infine un appunto su quelli che potrebbero essere, tra i giocatori, le sorprese della Spal in campionato: “Massaccesi ha tutto per fare il calciatore, è un elemento davvero interessante che a centrocampo farà comodo e garantisce al mister diverse soluzioni. E poi c’è l’albanese, Skippy (ribattezzato ormai così da tutti visto il suo cognome impronunciabile, si tratta di Shqypi n.d.r.): sembra un bambino, ma sulla fascia vola, vediamo quando il gioco si farà duro e i punti inizieranno a pesare se il ragazzo, come mi auguro, risponderà alla grande”.