E se l’inizio del campionato di Lega Pro slittasse ulteriormente oltre il 6 settembre? La prospettiva non sembra così balorda. Soprattutto perché sul tavolo del Coni oggi sono arrivate altre carte bollate che potrebbero ribaltare ancora una volta la situazione.
Proviamo a vederci chiaro. Lo scorso 7 agosto la Figc ha pubblicato il comunicato 89/A, in cui venivano riaperti i termini per la domanda di ammissione in Lega Pro allo scopo di sostituire il Castiglione rinunciatario. Il posto disponibile avrebbe permesso di portare l’organico delle iscritte a 54, in modo da formare tre gironi da 18 squadre ciascuno. Questo a fronte della penuria di domande di ripescaggio arrivate dopo l’esclusione delle otto non iscritte, dovuta soprattutto al maxi-contributo da 500mila euro richiesto alle società. La scelta di far “dimagrire” la Lega Pro, adottata un po’ per esigenza, un po’ per comodità, tuttavia contrasta con le Norme Organizzative Interne della Figc, che all’articolo 49 comma C stabiliscono: “Il Campionato di Lega Pro è articolato in unica Divisione formata da tre gironi di 20 squadre ciascuno”.
Proprio su questa contraddizione regolamentare fa leva il Seregno, società di serie D, che ha presentato un ricorso presso il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI. In sostanza la società lombarda chiede espressamente al Comitato Olimpico di invalidare il comunicato 89/A e di imporre il rispetto delle Norme Organizzative, ossia il completamento dell’organico di Lega Pro fino al raggiungimento delle 60 squadre originariamente previste.
I tempi ovviamente stringono ed è per questo che il Seregno chiede al CONI “l’abbreviazione dei termini e la fissazione dell’udienza il 3 settembre. […] In subordine, qualora la discussione del ricorso dovesse essere fissata oltre il 6 settembre, chiede di sospendere in via cautelare l’inizio del campionato di Lega Pro”. Va da sé che il CONI può scegliere di bollare come improprio questo ricorso, ma il rischio di accoglimento è concreto vista la presenza di un precedente molto simile: non più tardi di un anno fa il Novara fece ricorso per lo stesso motivo e vinse, riportando così la serie B al format da 22 squadre nonostante la Figc avesse scelto diversamente.