Alla 65°edizione della Viareggio Cup oltre al centrocampista Federico Massaccesi convocato con la Rappresentativa di Serie D ci sarà un altro pezzettino di Spal: la segretaria Maria Teresa Montaguti, nello staff della selezione di Magrini come Dirigente Responsabile degli Osservatori. Raggiunta telefonicamente presso il ritiro di Coverciano.
Prima di Rossella Sensi (presidente AS Roma) era difficile pensare ad una donna nel mondo del calcio e invece in tante come lei operano in questo settore da decenni. E’ stato difficile all’inizio?
“Mi sono avvicinata quasi per caso a questo sport all’età di 13-14 anni, ma per mia iniziativa. Non c’è stato nel mio caso un’influenza paterna o comunque familiare che mi spingesse verso questo sport. Invece da circa quarant’anni lavoro in questo ambito. Come faceva notare lei non erano molte le donne nel calcio qualche anno fa”.
In quale ruolo è entrato nel calcio delle società dilettantistiche?
“Inizialmente facevo qualche lavoretto di segreteria a Crevalcore nel mio paese. Talvolta mi capitava anche di fare degli articoli o comunque raccogliere le informazioni delle partite per i giornali locali. All’epoca si faceva la Promozione il massimo campionato regionale prima dell’introduzione dell’Eccellenza. Poi sono stata a San Giovanni in Persiceto dove ho fondato il Persiceto F. C., club che esiste tuttora. Poi nel 1983 sono arrivata alla Contese e lì per quattordici anni ho fatto tutto il percorso del club nel calcio professionistico. Poi sono stata ad Imola e per cinque anni sono stata responsabile del settore giovanile del Modena”.
Poi la chiamata della Spal che riparte dalla D. Com’è stato ripartire da zero?
“Con Ranzani ci conosciamo da anni. E’ un uomo di calcio. La Spal ha dovuto ricominciare dall’abc. Ora si va avanti a piccoli passi. C’è ancora tanto da fare per riportare la Spal ai livelli che le competono, ma la strada intrapresa è quella giusta”.
Con Massaccesi, anche lei è stata ‘convocata’ per il Viareggio come Responsabile degli Osservatori.
“Da tre anni sono consigliere LND e collaboro con le rappresentative giovanili. Ho coordinato il lavoro degli osservatori che è stato davvero importante. Oltre duecento incontri monitorati dagli osservatori, centinaia di schede sulle caratteristiche dei calciatori. Il pianeta della serie D è stato passato davvero ai raggi X. Visionata ogni squadra dei vari gironi. Ora speriamo di riuscire ad andare a vedere qualche partita della Rappresentativa con tutto il lavoro di organizzazione che c’è da fare”.
Lavora con Ranzani e Magrini. Cosa ci può dire dei due?
“Hanno ruoli nel calcio molto diversi. Ranzani è un direttore di club e lavora per costruire squadre vincenti. Uomo di società e che conosce il calcio come pochi data la sua vastissima esperienza. E’ un tipo molto riflessivo. Magrini è un selezionatore. Molto competente in ambito dilettantistico e come scopritore di giovani talenti, si può dire sia un talent-scout più che un commissario tecnico. E’ un iperattivo e ci mette anima e corpo in quello che fa e per ottenere il massimo dai suoi ragazzi”.