In barba al silenzio stampa, mai dichiarato concluso almeno ufficialmente, in sala stampa sono tornati a parlare un po’ tutti. La notizia del giorno è ovviamente la riapparizione del patron Benasciutti, che di recente aveva preferito rimanere lontano dai riflettori.
ROBERTO BENASCIUTTI (proprietario della Spal)
“Ci sono due-tre trattative importanti che stiamo portando avanti per il bene della Spal. I Colombarini? Diciamo che possono essere considerati come la terza trattativa. Finora non abbiamo mai parlato. Una proposta è legata al gruppo di Candela, l’altra è stata formulata da un gruppo per metà di Ferrara e l’altra metà di Bologna. La persona seduta accanto a me durante la partita di oggi è un amico di famiglia venuto a vedere la Spal per conoscere l’ambiente. Le due proposte citate prevedono un ruolo per me all’interno del nuovo assetto societario. Il tavolo fra l’amministrazione comunale e Bulgarelli come trait d’union con il gruppo Colombarini? E’ una possibilità da valutare, ma finora non sono stato invitato ad alcun tavolo. C’è la disponibilità a trattare, ma occorre vedere proposte concrete. Finora si è fatto un gran parlare della trattativa con i Colombarini, ma al momento non c’è. Giochiamo sulla mia pelle, non potete crocefiggermi come Gesù Cristo. Non possiamo parlare di cose che al momento non sono successe. Ripeto da mesi della mia volontà di vedere una Spal ferrarese, ma finora non c’è stato nulla di concreto”.
ROBERTO RANZANI (presidente della Spal)
“La Spal vista oggi non è la vera Spal. Purtroppo andiamo avanti da sei mesi con tanti problemi. La mia amarezza sta nel fatto di non aver centrato almeno i playoff, risultato che era alla portata di questa squadra. L’unico aspetto positivo è che si ripartirà dalla D, almeno abbiamo mantenuto la categoria. Poi occorre sistemare la società. Abbiamo tanto criticato chi ci ha preceduto e poi siamo stati travolti anche noi da tanti problemi. Sul futuro della società e sulle trattative in corso non posso esprimere giudizi, perché vengo a sapere le cose da Benasciutti sempre dopo. Colombarini? Mi scappa da ridere quando sento scetticismo attorno a questo nome. La Giacomense è una società che fa calcio ottimamente da dieci anni e che non ha mai fatto mancare nulla alla squadra, con un presidente che si sa muovere negli ambienti del calcio. Penso sia il massimo a livello gestionale. La questione, dal mio punto di vista, non è l’essere ferrarese o no, ma l’arrivo di una società seria. La Spal vista oggi al campo è come me, col braccio al collo. I cori di protesta dei tifosi? I tifosi vanno capiti sia quando applaudono, sia quando fischiano”.
DAVIDE MARCHINI (capitano della Spal)
“Dispiace aver concluso la stagione davanti al nostro pubblico con una prestazione non all’altezza. E’ l’unico rammarico perché il pubblico ci è stato vicino fino alla fine. Per questo abbiamo voluti omaggiarli regalando loro le maglie che ci sono state fornite grazie agli sponsor Brugnatti e Derby Sport, visto che non le avevamo. Oggi non ho lasciato il campo per problemi fisici: nell’intervallo il mister mi ha chiesto se preferivo uscire subito o dopo cinque minuti della ripresa per aver così l’occasione di salutare il pubblico. E’ chiaro che non c’è stata fiducia nei miei confronti. Purtroppo quest’anno è mancato il rapporto umano. Ho già vissuto stagioni dove è mancata la società, ma con il rapporto umano e la disponibilità al dialogo delle persone si riesce a rimediare a situazioni difficili. Con l’organico che avevamo potevamo vincere il campionato. E’ difficile ricompattarsi quando, oltre ai problemi economici, manca il dialogo con le persone che dovrebbero avere l’intelligenza di saper gestire lo spogliatoio. E ripeto quando manca il rapporto umano alla base fai fatica poi a far bene. Col Castelfranco? Penso che giocherà chi ha avuto meno possibilità di farlo durante il corso della stagione, come è giusto che sia. Il futuro della società? Da tifoso e ferrarese dico che finora si son fatte troppe chiacchiere. Spero arrivino persone serie, sia a livello economico, sia sul piano dei rapporti umani. Occorre dire le cose come stanno sin da subito”.